Poesie personali


Scritta da: Salvatore Riggio
in Poesie (Poesie personali)

La pioggia

Se smettesse di piovere,
smetterei di scrivere.
È la pioggia che dirige la mia mano,
le sue acque il mio inchiostro.
E con ogni singola goccia che si frantuma sul terreno,
da cui traggo la mia ispirazione
e così che mi chiedo; Perché chiedere allor ciel sereno?
Non è forse meglio che la pioggia non continui la sua peregrinazione,
affinché io possa dissetare la mia passione?
No, meglio di no allora,
non voglio che lei muoia dissetata,
che vagabondi in un deserto alla ricerca di un oasi,
oasi che sarà difficile trovar, non sarà facile essere scovata.
No, meglio di no allora.
Poiché è la pioggia che dirige la mia mano,
le sue acque il mio inchiostro.
Se smettesse di piovere,
smetterei di scrivere.
Composta venerdì 8 gennaio 2010
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    in Poesie (Poesie personali)

    La voce degli Artisti

    Quando sono in vita,
    è difficile che vengano visti
    per come sono nati,
    per ciò che semplicemente sono: Artisti.

    I primi a riconoscerli
    classificandoli diversi,
    sono i loro nemici,
    gli uomini persi.

    Con astuzie ed inganni,
    vedendoli forti,
    li prendono con se,
    insegnando loro il valore dei soldi.

    E con la moneta a crearne il valore,
    gli comprano un pubblico che spesso sordo,
    li segue ignorando chi davanti a loro
    non sta chiedendo un coro, ma l'ascolto.

    Nel migliore dei casi,
    finisce come deve finire,
    quando l'autore si stanca di avere diritti
    e menzogne da dover costruire.

    Pur sapendo bene,
    lo scopo per cui è nato,
    l'Artista difficilmente,
    finisce ciò che aveva cominciato.

    E con i media imperterriti,
    a scolpirne una forma,
    diventano extraterrestri
    di cui seguire l'impronta.

    Un vero disastro,
    una partita persa,
    sembrerebbe quella
    di nascere Artista.

    Eppure la natura,
    che di giurisprudenza è carente,
    continua a sfornarne,
    in mezzo alla gente.

    Allora un appello si alza tra loro,
    tra i pochi che decidono di non avere un coro.

    "Perché puntiamo alla gloria,
    perché proprio in questa vita,
    visto che per arrivare qui,
    abbiamo ucciso l'ego con estrema fatica."

    Ma ancora per i pochi,
    che riescono a sentire,
    rimane poi il silenzio,
    da dover capire.

    E spesso a questo punto
    ancor prima di aver voce,
    l'anima dell'Artista,
    abbandona la propria croce.

    Dimenticando che non serve a niente,
    apparire in qualche modo.
    Quel che conta è essere se stessi
    in questo infinito gioco.

    Quindi un'ultima parola,
    caro lettore,
    che vaghi inconsapevole,
    di essere scrittore.

    L'arte che hai dentro,
    nessuno la può comprare
    e nessuno in nessun modo,
    la può finanziare.

    Ma tu solo puoi farla crescere
    e maturare.
    Con la forza del crederci
    e del saper ascoltare.

    Quindi smetti di puntare in alto,
    perché è solo ciò che hai dentro
    che ti permetterà
    di fare il grande salto.

    Diventando ciò per cui sei nato
    e portando a termine la missione
    che in altre vite,
    hai cominciato.

    Ricorda che non serve,
    apparire alla gente come Artista,
    perché tanto non ti riconosce,
    quando sei in vista.

    Quello che ti porterà alla tua evoluzione,
    non è la voce o il motivo per cui hai parlato,
    ma la forza che per parlare ti costringerà per sempre
    a prender fiato!
    Composta venerdì 8 gennaio 2010
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      Scritta da: Franco Mastroianni
      in Poesie (Poesie personali)

      Gli orticoli bulbi

      La bianca coperta
      di
      neve
      discesa a coprire
      ogni cosa
      ripara e protegge
      dal gelo
      gli orticoli bulbi
      le
      radici di rosa

      riscalda la madre terra
      che sdraiata riposa.

      Dai
      prati in pianura
      ai
      terreni sconnessi

      ai semi

      per le nuove messi.

      Naturale scenario

      che appare

      senza aprir di sipario
      e
      muove colori
      di piccole vite... sul palco.

      Che non sfuggiranno
      all'artiglio del falco.
      Composta venerdì 8 gennaio 2010
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        Scritta da: Davide Bidin
        in Poesie (Poesie personali)

        La Ballata Dell'Infatuato

        In quella fulgida luce
        Di un giorno passato
        a camminare tra la gente
        e il trambusto
        Non ho saputo dirti con voce

        Che t'Amo

        Come il sole
        Ama la luna
        Segretamente ma eternamente
        Ad ogni calare
        In ogni momento e in ogni dove

        t'amo

        Quando io son alto nel cielo
        t'amo come fosse tramonto
        Quando io son sotto le stelle
        t'amo come fosse aurora
        In ogni tempo

        t'Amo

        In quell'accozzaglia di
        Umana stirpe
        Io ti vorrei dire
        Mille parole, mille discorsi
        Eppur son muto

        Codardo come solo
        i poeti san esserlo
        Sinceramente convinto
        De le passioni mie
        Ma atterrito nel dubbio de le tue

        Spero solo
        In un giorno svegliarmi
        Da questa stolta paura
        e lanciarmi
        Verso le stelle

        e trovare al fine
        Quella sacra vittoria
        Quel miraggio tangibile
        Ch'è bacio, è eclissi
        è Amore splendente e opaco.
        Composta domenica 27 dicembre 2009
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          Scritta da: geggio
          in Poesie (Poesie personali)

          Soli qui

          Solo qui
          perduto, spazzato via
          il viaggio solo mi aiuterà
          a trovare la mia via.
          Liberazione, correre, scappare
          via da qui.
          Da niente
          nascerà un bel niente.
          Geloso è l'amore pensante
          andiamo nella terra proibita balliamo nudi trascinati dalla musica.
          Abbracciamo la felicità
          facciamo l'amore.

          Silenzio

          l'opera delle donne
          ha inizio.
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