Poesie personali


Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)

Il sarto della brina

Il bianco
ha preso il sopravvento
colorando la mattina
natura
è
uscita a fare shopping
facendo compere
dal sarto della brina
intorno è tutto immobile
statuario
e
le
giornate fredde
rispettano a dovere
il calendario

fatica il pallido sole
avvolto da coperte di pigrizia
a
riscaldar questo scenario

tu
stai ancor sognando
ed io sono un po pazzo
a
uscir fuori di casa a questo
orario

ma
il bianco candore della neve
mi percuote l'anima
e la mente
e
tu sei gemma
nel mio cuore.

Ancor dormiente.
Composta mercoledì 23 dicembre 2009
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    Scritta da: Franco Mastroianni
    in Poesie (Poesie personali)

    Buon Natale

    Un buon natale
    a tutti quanti

    anche a quelli
    che ti stringono la mano
    usando i guanti

    perché non si sa mai
    che gente puoi incontrare

    poi c'è

    magari chi ti dice... cosa devi fare
    come ti devi... comportare

    per essere piu buono
    per migliorare
    questo mondo
    che và... a fondo

    peccato che il natale
    non venga tutti i giorni
    vorrei accertarmi di una cosa

    vorrei veder l'ortica
    vestita un anno intero
    a
    rosa.
    Composta martedì 22 dicembre 2009
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      Scritta da: PIETRO RIILLO
      in Poesie (Poesie personali)
      T'ho dipinta
      Ovunque nell'aere
      Poetici singhiozzi
      Di madreperla sonora
      Sei forse tu?
      La voce tua è richiamo
      Silenzioso grido
      In tutt'uno mi ricompone
      Un sorriso e s'alzano
      Lucciole dorate
      Che rollano, sole
      Nel cielo d'ogni stagione
      Sguardi che tagliano
      In petto e in gola
      s'acquieta e s'accende
      l'amore è un carnevale
      La mia vita è stata
      Un vento nel vento
      Fin qui... Tu dov'eri?
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        Scritta da: Prisca Amaro
        in Poesie (Poesie personali)

        Sale, zolfo e vino

        Untore di sale, zolfo e vino.
        Pregiato morso sbilenco, sanguini
        amabilmente sproporzionata è la
        tua vita: oliosa e opprimente.
        Principalmente triste, fondamentalmente arrabbiato.
        Lievita inculcato nelle menti contorte
        umane da far rabbrividire:
        gela il sole.
        Fazzoletto usato, strappato da un'anima
        irrilevante, accusatore ingiusto:
        sporca è la tua vita insozzata
        dalle parole taglienti.

        Untore di sale, zolfo e vino.
        Soffocante morso catapultato, urli
        precipitevolissimevolmente irreale è la
        tua forma: mutevole e minuscola.
        Principalmente triste, fondamentalmente arrabbiato.
        Scosso dallo sciame d'api in cui sei finito
        moscone che vedi tutti rincorrere il miele e tu che cerchi:
        gela il sole.
        Immondizia lacerata, strappata dal possessore
        presente, netturbino comprensivo:
        sporca è la tua vita insozzata
        dalle parole taglienti.

        Untore di sale, zolfo e vino.
        Grossolano morso rovesciato, piangi
        dolorosamente perfetto è il
        canto tuo: singolare e stonato.
        Principalmente triste, fondamentalmente arrabbiato.
        Miscelato lucente nei condotti
        animali che fa sogghignare:
        gela il sole.
        Penna bagnata, stappata dal copricapo
        ingrato, malvivente strambo:
        sporca è la tua vita insozzata
        dalle parole taglienti.
        Composta domenica 4 gennaio 2009
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          Scritta da: Prisca Amaro
          in Poesie (Poesie personali)

          Trottolindermentacol

          Il calzino spaiato con l'ago se ne stava
          lì fermo seduto a guardare quel somaro
          di suo cugino intento ad essere vaporizzato,
          mentre il pane da congelare attendeva il microonde.

          Le forchette avrebbero ballato il valzer
          coi signori coltelli, ma i cucchiai,
          tracotanti, fecero mettere il muso
          e intanto vacillando il ragù si sentì pronto.

          Mastro cuscino però sforbiciò per il lungo
          e nel largo ci lasciò quella beota di sedia a dondolo,
          che pervenne nel voler far scoccare i suoi fulgidi braccioli,
          i quali avrebbero voluto cantare con La Voce.

          Tavolino, abbarbicato a se stesso,
          se ne andava a zonzo per la via principale,
          ritmicamente batteva i talloni che risuonavano
          preoccupati per quello che era tutta la casa.

          Il triciclo, fuori luogo, ruotò su se stesso e,
          da bravo ballerino quale era sempre stato,
          fece l'ingresso teatrale; sfigurati dalla sua audacia
          il teatro cambiò rotta.
          Composta domenica 20 aprile 2008
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            Scritta da: Kop
            in Poesie (Poesie personali)

            Poco per volta

            Poco per volta
            sublimo minuscoli cambiamenti
            inconsci.
            Poco per volta
            viene a mancare un
            gesto,
            come il tempo che inesorabile,
            attimo per attimo
            sgretola le pietre;
            odierne rovine.
            In un lampo
            tutto è mutato.
            I nostri incontri
            fuggiaschi?
            Poco per volta.
            Composta mercoledì 2 dicembre 2009
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