Poesie personali


Scritta da: Gisel
in Poesie (Poesie personali)

Dio

L'amore, l'incanto, poesia, ispirata dalla dolcezza di Dio e dalla sua divina maestria. Un dolce coro innalzan le lodi al nostro re, che eccelle dei saggi voti.
Nulla può ora distrarmi dal canto, poiché Dio ripose su di me il suo manto.
Odi di perdono attorno a noi umili d'un tempo perdente, siamo in marcia per il regno vincente.
Nuvole d'argento, sentieri in festa, è ciò per cui il mio cuore freme di fede e con fervore.
Dolce riposo concede a noi, dopo il viaggio d'un faticoso mondo, ma sol Dio azzera il dispiacer come un zero tutto tondo.
Dunque lo crediamo, poiché fra noi tutti, con onestà ci amiamo.
O misericordioso Dio, ti ho accettato in cuore, e di colpo fu annullato tutto il tuo dolore.
Son promesse per noi tutti, purché riconosciam i veri frutti.
Composta giovedì 25 dicembre 2008
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    in Poesie (Poesie personali)

    Il Sublime

    Ascoltando una musica che mi trasporta,
    Arrivo fino a te,
    Nel mentre immagino paesaggi immensi e rari gustandone i profumi
    e, viaggiando, ancora, riassaporo il dolce e il salato della purezza e della verità
    Perdute da un tempo che sembrava infinito
    e che troppo spesso ho voluto lasciare in sospeso e poi dimenticato.
    Quale magia è, questa?
    Amore, il viaggio è davvero lungo.
    Mi manchi, ma al tempo stesso sei qui con me nel mio cuore
    Dove puoi osservare lo spettacolo in prima fila
    Dove puoi nasconderti, se solo tu lo volessi
    Dove puoi contare i passi di cristallo e i secondi incombenti e fragili del tempo
    Dove puoi cercare ogni volta che vuoi il coraggio per vivere
    Dove trovi le parole di forza del nostro amore
    Dove sarebbe dolce, anche il morire
    Dove trovi la mia voglia eterna di te.
    Composta sabato 24 ottobre 2009
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      Scritta da: Lillanica
      in Poesie (Poesie personali)

      Non sarai mai mio

      Ti vedo, ti sogno, ti voglio,
      ti amo!
      Sei tutto per me
      anche se so che
      non sarai mai mio!
      Sei tutto ciò che vorrei
      anche se resterai
      per sempre
      un sogno lontano,
      un sogno che non diventerà
      mai realtà!
      Un sogno chiuso
      in un cuore
      spezzato dalla tua immaturità!
      Composta venerdì 13 novembre 2009
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        Scritta da: Lillanica
        in Poesie (Poesie personali)

        La vita ti ha insegnato ad amare

        Vivere on significa essere felici.
        Non è pensare che tutto ha un lieto fine.
        La vita non è scritta, il destino è nelle tue mani!
        Prima di nascere nessuno ti ha spiegato che
        vivendo incontrerai delusioni, ferite che cambiano
        l'andamento del tuo percorso.
        Cambi rotta ed è per questo che la nave si perde nell'oceano.
        Nessuno ti ha raccontato che prima di essere felice devi soffrire...
        e se leggendo pensi a situazioni o a persone in particolare...
        La vita ti ha insegnato ad amare!
        Composta venerdì 13 novembre 2009
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          Scritta da: Paolo
          in Poesie (Poesie personali)

          Chachacha

          Dolce naufragar che mi par così lento.
          All'avventura,
          con un pensiero che non desidero sia trafugato e fiacco;
          il pensiero forte e figlio di una vita
          come fosse un tormento.
          E qua la terra è forte, altresì giunta a qualcosa di ancor più coriaceo...
          non passano i soffi, ma sostiene a braccia conserte i passi.
          La gente ci balla sopra...
          ... dalla donna con ombrello e scarpe col tacco
          - dall'alto, nel basso -
          ... all'uomo ignudo con la barba lunga e gli occhi cisposi.
          Alla danza nemmeno il mare si scuote.
          Fermo, presente, ha nome d'uomo,
          ma si muove sempre con nome di donna.
          Ricordo che con questa gente c'ero.
          Forse ancora ci sono.
          Una volta sapevo salire solo le scale,
          dormire, ma non ballare.
          Oggi, se può passare attorno a me una donna - tra le fila -
          vuol dire che domani posso provare.
          Chiudere la bocca, e non più sbraitare col corno,
          tornare a casa, anche tra pianure,
          giocando ad inseguire le crepe della nostra terra.
          Composta mercoledì 5 dicembre 2007
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            Scritta da: Paolo
            in Poesie (Poesie personali)

            Da Natale in poi

            Le luci s'arrampicano sui muri, ed accendono le strade,
            - è il Santo Natale -
            e quella donna continua a percorrerle, senza bisogno di regali, né tantomeno di vanitosi pensieri.
            Un tempo quella donna fu ragazza coccolata.
            Natale dopo Natale, regalo dopo regalo,
            se ne scelse uno.
            Pensò ad una vita congeniale, ad un trascorrere senza dolo.
            Una soluzione esiste, ma ad uno scuro nero stare rimane colei...
            seppur donna sia diventata.
            Donna ora, che passa sotto le mie finestre,
            nel portamento - solo che con inganno or la consola -
            come un'elegante espressione abituale;
            l'esclusione dal tribolato ingigantire di luci lungo le pareti,
            dimenticando coloro che tanto vicini pensarono di accompagnarla,
            ma, col Natale, ne furono diseredati.
            Ma chi piange il pianto di piante prematuramente morte,
            non ascolta la donna che continua a crescere.
            E lei dopo quelle piante.
            Lei passa d'un fiato le giunture verdi, sante e dal folto auspicio,
            che vorrebbero arrivare fin alla strada,
            sicura di poter evitare con scelta.
            All'abbaglio, che spacca le mie consuete finestre,
            io defletto un vetro che fa per Lei come un canale,
            un'aria di aria apparentemente respirata male.
            Io ne chiudo i battenti, con fervore,
            con tanto di gomito,
            nell'attesa che
            quella donna possa prevaricare quell'aiuto
            ed arrivare
            con speranza, a ciò che io giudico con sapore.
            Composta domenica 16 dicembre 2007
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              Scritta da: Paolo
              in Poesie (Poesie personali)

              La mia Prima Donna

              Fulgido sguardo distaccato,
              affascinante latenza di sorriso,
              voluttuosa svogliatezza.
              Ed io con te,
              nostalgico,
              accarezzo movenze figlie di quotidianità.
              La mia contemplazione estatica
              che brama le tue disincantate gesta.
              Il mio desiderio indesiderabile.
              Sei tu il mio sfogo di membra,
              annego tra le tue braccia.
              E con te,
              lieto,
              accolgo l'incontro del mio destino.
              Composta lunedì 30 giugno 2003
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                Scritta da: Feliciarosa Boccia
                in Poesie (Poesie personali)

                Questa è e sarà sempre la vita

                Acqua per rinfrescarsi.
                Luce per illuminare.
                Libri per imparare.
                Polmoni per respirare.
                Inconscio per sognare.
                Occhi per guardare.
                Orecchie per ascoltare.
                Mani per toccare.
                Anima per amare.
                Amicizia per consolazione.

                Questa è la vita...
                è tutta una serie di cose programmate dalla nascita...
                siamo tanto diversi ma tanto uguali...
                sia come persone sia come abitudini...
                ma nessuno ha mai provato a fare cose diverse da queste...
                tutto questo è solo monotonia tramandata da secoli.
                La tecnologia può anche estendersi ma da che mondo è mondo non è mai cambiato niente...
                Composta mercoledì 11 marzo 2009
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                  Scritta da: Fiore1961
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Notte d'estate

                  Lunga la notte trascorre insonne.
                  Lunga l'attesa del dì che viene a fatica.
                  Pensieri, pensieri, pensieri... fantastici.
                  Notte d'estate rinnovi il dolor.

                  Caldo il giaciglio immoto rimasto.
                  Calda la mano per turpe lavor.
                  Sogni, illusioni, miraggi... chimere.
                  Notte d'estate perseguiti ancor.

                  Come sole che ad amante tradito
                  inane riscalda lo strazio del cuor;
                  Come luna che il notturno viandante priva,
                  coperta da nembi, del radioso candor;

                  così il tuo falso silenzio propini,
                  palese d'inganno, nelle stanche tue or;
                  così la pur sola speranza cancelli
                  in chi intrepido aspetta il tuo lento morir.

                  Ma or già candido il cielo si fa.
                  Cori d'uccelli annunciano il dì.
                  Notte d'estate tenuta ed odiata.
                  Notte d'estate lenisci il mio cuor.
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                    Scritta da: Fiore1961
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Un vuoto... Un vuoto... Perché?... Perché?...

                    Un singhiozzo rompe la trepida attesa.
                    Sei volata via colombina
                    verso un cielo nero e infinito
                    sei volata via.

                    Novembre, mese di tristi ricorrenze
                    Novembre riservi infausto destino
                    Novembre la gioia di una vita distruggi!

                    Mentre la bocca morde forte le dita
                    e le mani fredde con rabbia si chiudono,
                    una lacrima amara scorre sul viso.

                    Quel nome voluto si strozza in gola.
                    Le braccia invano stringono al petto
                    l'idea di un padre ingiustamente negata.

                    Un vuoto... Un vuoto... Perché?... Perché?...
                    Composta sabato 10 novembre 2001
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