Poesie personali


Scritta da: lancillotto
in Poesie (Poesie personali)

La nostra spiaggia

Complice luna, il tenue tuo chiarore
par suggerire, alla compagna schiva,
di abbandonar lo scoglio del pudore:
la brezza del piacere la ravviva,

mi stringe a sé, si tuffa dentro il cuore.
Quando l'ultimo abbraccio giunge a riva
con l'onde ardenti ed ebbre dell'amore,
son caldi, come panni all'afa estiva,

i nostri corpi... e tace la riviera.
Carezzo dolcemente i suoi capelli
che tingono d'argento la mia sera,

li cingo come fragili gioielli,
poi sfuggono a una coccola leggera
sciogliendo al vento i riccioli ribelli.
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    Scritta da: lancillotto
    in Poesie (Poesie personali)

    L'ultima estate

    Scende la neve e sfiora, coi suoi fiocchi,
    il viso tuo che al sole, solo ieri,
    con un sorriso mi rapiva gli occhi
    e riscaldava gelidi pensieri.

    Una campana alzando i suoi rintocchi
    carezza, mentre parti, i desideri
    lasciati su una strada senza sbocchi,
    che muore dove iniziano i sentieri

    di fragili illusioni sgangherate
    appese al mio aquilone che ora giace.
    Mi manca il caldo abbraccio dell'estate

    con te vicina, e questo amor fugace
    rincorre, sulle spiagge addormentate,
    i sogni di due cuori senza pace.
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      Scritta da: Laura Grasselli
      in Poesie (Poesie personali)

      Uno sguardo detta il cuore

      Vorrei spiegare
      mi sembra inutile parlare,
      uno sguardo ti può anche toccare.

      Vorrei reinventare il tempo
      far girare tutto inversamente.

      Uno sguardo ti sconvolge.

      In questa foschia
      mi piace mischiare la mia fantasia,
      con il tocco della mente
      escludo il presente.

      Uno sguardo ti può scrutare
      come il mare ti fa agitare.

      Cosa cerco?

      Già lo so è là
      perpetua come la morte
      viscerale come la vita...

      Sei tu un'ispirazione nuova
      sconosciuta sensazione...

      Uno sguardo detta il cuore
      Io senza di te non so più scrivere...
      Composta martedì 27 ottobre 2009
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        Scritta da: Laura Grasselli
        in Poesie (Poesie personali)
        Descriviti nei miei pensieri
        alleggeriscimi l'animo.

        Inumidiscimi con il dolore il cuore
        di questa creatura dall'animo esile
        con le ali di piombo
        impedisci mi di volare...

        Il vento de tuo inganno
        mi ha proibito di rivisitare
        i tuoi giardini
        le tue distese calde, dove le mie mani
        riscaldavano i loro polpastrelli.

        Descriviti...
        In modo che io non capisca più la tua lingua

        Descriviti...

        Ad un altro mondo,
        ad altri vulcani che farai tuoi,
        ad altre melodiche parole che ti consoleranno,
        ad altri grembi che faranno
        da cuscino alle tue tempie palpitanti di emozione.
        Composta giovedì 11 settembre 2008
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          Scritta da: Laura Grasselli
          in Poesie (Poesie personali)

          Chiamami follia, questo mi si addice

          Ascolta lo scivolare dell'anima mia prosciugata...
          Non domandarti perché
          non darti risposta...
          Consuma questo attimo divorandomi con il tuo...

          Ogni minuto è scandito da un assordante respiro di vita...

          Vorrei non vedere la tua alba
          guardarti scioglierti in infiniti tramonti
          mentre ti conducono alla notte
          dove il mio sguardo evita
          il rumore che infastidisce il mio ego...

          Eppure dolce è accarezzarti con il pensiero
          candido il modo di disegnarti,
          profondo il segno che scavo ogni vota per distinguere i tuoi tratti...

          Fammi bene, fammi male!
          Cosa importa.
          Cosa fai in quel tempo che non è il mio?
          Quale stagione contorna l'espressione di te?
          Sei malinconia, nostalgia, inebriante magia...

          Chiedimi di me e io rimarò in silenzio
          perché non è molto il tanto che parla di questo caos.

          Solo tu sai decifrare il mio cuore
          nel racconto dei miei occhi.
          Non trovo spazi infiniti per immense sensazioni
          Il dittatore che non mi libera di queste idee,
          tiene la mia mano.

          Chiamami Utopica sognatrice.
          Chiamami Disillusa umana.
          Chiamami Follia perché questo mi si addice.

          Il riflesso è unico.
          Composta venerdì 23 ottobre 2009
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            Scritta da: Giuseppe
            in Poesie (Poesie personali)

            Il ciclista lento

            Sono un ciclista lento
            contro vento, col vento e senza vento
            e non mi pento

            Sono uno scalatore stanco
            sulle salite senza fiato arranco
            ma non mi sfianco

            Sono un discesista pavido
            nelle discese di frenar son avido
            e vado languido

            Sono un passista spento
            nelle pianure pedalo lento
            a volte stento

            Sono un ciclista lento
            contro vento, col vento e senza vento
            e son contento.
            Composta martedì 3 novembre 2009
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              Scritta da: BARBARA BETTELLI
              in Poesie (Poesie personali)

              Buona giornata

              A quelli che hanno perso
              la capacità di lasciarsi travolgere
              a quelli che hanno perso
              il piacere di guardare
              a quelli che hanno perso
              il bisogno di vedere veramente
              a quelli che hanno perso
              la superficie
              a quelli che hanno perso
              i contorni
              a quelli che hanno perso
              i ricordi
              a quelli che hanno perso
              il presente
              a quelli che hanno perso
              se stessi
              a quelli che hanno perso
              le emozioni
              a quelli che hanno perso
              le lacrime
              a quelli che hanno perso
              un'occasione
              a quelli che hanno perso
              soltanto il treno
              buona giornata
              anche a quelli che hanno perso.
              Composta domenica 7 giugno 2009
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                Scritta da: BARBARA BETTELLI
                in Poesie (Poesie personali)

                La lettiera del gatto

                Una vita vissuta sul balcone.
                Vedo albeggiare, albeggia, albeggia
                Ogni giorno albeggia
                Anche gli alberi albeggiano
                il cielo da scuro diventa sempre più rosa
                e roseggia.
                Mentre io me ne sto qui, sdraiata, ed immobile
                finché il cielo non si riempie di nuovi colori
                e diventa ancora una volta scuro, scureggia.
                Aspettando che arrivi il sabato
                o che arrivi la domenica
                o che arrivi almeno la luisa...
                ... insomma, arrivi qualcuno che si occupi di me
                e mi liberi di tutto quello che ho dentro.

                Devi seguire il tuo odore, dicono.
                Ma è lui che non mi abbandona mai, il mio odore!
                Un odore acre, alacre, intenso, immenso,
                a volte insopportabile
                e quindi a volte anche sopportabile, per forza.
                Ma sono poche, e soprattutto sono per forza.
                E per non sentirlo, l'odore, devo rimanere immobile.
                Devo rimanere casa.
                Magari potessi essere casa!
                E invece sono fuori, sul balcone,
                non posso essere casa
                Ma devo essere immobile.
                Misteri dell'edilizia.

                Una volta ero bella
                Rigida, lucida, pulita e fucsia.
                E invece ora, scolorita dal sole
                candeggiata dalla pioggia
                Passo il tempo a cercare di sfuggire senza riuscire
                (nonostante un'ottima rima)
                a quell'essere odioso, peloso (e anche palloso,
                perché sento che aiuta la sintassi)
                Quell'essere che arriva,
                nottetempo nottetempo,
                quatto quatto
                gatton gattoni
                Giacomo Giacomo
                Che mi scuote, fruga
                e che si serve di me
                per i suoi bisogni.
                E mentre il cielo si fa scuro, scureggia.
                Composta lunedì 8 gennaio 2007
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                  Scritta da: mariluxx
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Cera calda

                  Vorrei fondermi con la tua materia
                  sciogliermi in te e su di te uniformarmi,
                  cera di una candela sciolta
                  ondulante su un mare di sensi.
                  Vorrei percorrere con le mie labbra
                  accaldate
                  le curve del tuo nome,
                  la materia dei nostri corpi si infrange
                  e un tutto si crea di colore e calore.
                  Come cera calda si plasma un sospiro
                  e prende forma una nuova opera.
                  La tua pelle esala il profumo dell'estate
                  e il mio respiro affannato l'assorbe.
                  Accarezzami il viso, tra poco sparirà...
                  in te io perderò me stessa
                  perché troverò noi!
                  Filtra un sottile raggio di luna
                  a riaccendere un fuoco mai spento.
                  Come cera calda di una candela sciolta,
                  goccia dopo goccia,
                  nuova forma si crea.
                  I nostri corpi avvolti
                  nell'abbraccio di un lenzuolo,
                  fusi in un'unico oggetto
                  comodamente posato su di un tappeto di sogno.
                  Un'unica anima esplode.
                  Un'unico sguardo si incrocia.
                  Un'unica luce risplende.
                  Composta mercoledì 29 luglio 2009
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