Poesie personali


Scritta da: Enzo D.
in Poesie (Poesie personali)

Le mie poesie

Povere umili creature,
belle come agli occhi del padre le figlie,
ma in realtà non so come sono.
Ma so cosa sono.
Amiche fidate, confidenti pazienti
sempre disposte ad ascoltarmi,
senza contraddire i miei deliri,
senza ridere dei miei sogni grotteschi.
Fioche candeline
che nella notte della solitudine
illuminano il cuore, steso lì, sulla pagina.
Voci tolte alla mente per far parlare l'anima
affacciata su spiragli di irrealtà, di sogni,
su marcite di rimpianti, scorci di speranze.
Faville del rogo di sensazioni,
che cova nei recessi cupi dell'essere,
sprizzate alla luce e spentesi sulla carta,
per catturare e lenire emozioni.
Storie di un attimo, di un giorno... una vita,
nate non per raccontare un libro
ma per riempire un cuore spogliato.
Ali di silenzi gravanti, parole erranti,
rifugio sereno di pensieri smarriti,
manine giunte per le mie preghiere.
Complici innocenti dei miei stessi peccati.
Composta lunedì 21 settembre 2009
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    Scritta da: Enzo D.
    in Poesie (Poesie personali)

    Vivrò

    Tu eri quell'età che non ho mai avuto,
    una stagione che non ho mai vissuto,
    un sorso d'acqua senza una fontana,
    una luce senza una candela.
    Che me ne faccio di sorrisi e gioie,
    di fiori profumati, cieli azzurri, verdi prati
    che ti sei portati via?
    Mi basta che la pioggia non mi bagni,
    il sole non mi bruci, il freddo non mi geli.
    Le tue mani sono quel soffitto.
    O sei quel ciocco che arde nel camino
    o quella lanterna appesa all'abbaino.
    E dico quiete il mio silenzio mesto
    e pace la mia solitudine romita,
    acque amare che batte ma non fende
    il remo inutile di pensieri alla deriva.
    E consumerò l'audacia di frutti nuovi
    raccolti quasi acerbi ancora,
    la voluttà di un desinar bollente,
    la lussuria di un buon bicchier di vino.
    Una sigaretta da baciare lentamente.
    Il dormiveglia sereno di preghiera.
    Ed è già notte.
    Composta venerdì 23 gennaio 2009
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      Scritta da: Mariella Mulas
      in Poesie (Poesie personali)

      Odo un canto...

      Odo un canto...
      e un inquieto suono accanto,
      forse note di violino
      che sommesse poi si liberano
      frizzando di brividi lo spazio...
      Scorrono poi nuovamente lievi
      quasi a voler riconoscere morbidezze
      trovando, all'opposto, inattesi spigoli di toni stridenti.

      E, invece, l'immagine di un archetto tra agili dita
      a carezzare corde
      invoglia solo un tempo sospirato da armonie
      e rassettato da senso di leggerezza
      in cuori ingenui che danzano...
      danzano battiti, nati a sedurre pensieri di felicità
      poi inesorabilmente più frenetici
      in giri di vorticoso destino.

      Questo destino,
      come lupo che lancia ululi alla luna
      di condanna predatrice,
      annusa orme d'innumerevoli sogni lieti
      lungo il percorso di ogni singolo sentiero,
      e, subito dopo, con balzo fulmineo,
      scova divorando quelle arie deboli di attese
      costringendo suoni in vibrati lamenti,
      cupi, ridondanti di sragionata dolenza,
      così che, quelle visioni agognate di paradisi,
      sono esclusivi inferni d'irreale,

      dove venti alteri spogliano rami in primavera,
      dove gocce, credute ristoratrici
      si cristallizzano di sabbia
      su zolle sospiranti già d'arsura,
      fino ad annullare speranze di sguardi all'orizzonte
      in apparenze di sorrisi
      nella vita soggiogata, all'improvviso,
      da sole letture trascritte in spartiti di lacrime.

      Odo un canto, e ancora più forte e infinito
      un inquieto suono accanto... come di cigno morente.

      Mi fascio di penombra di tramonto in questo difficile esistere accompagnandomi, ormai certa,
      a note finali di un violino impazzito.
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        Scritta da: Mariella Mulas
        in Poesie (Poesie personali)

        Inventarsi l'anima felice

        Dolce oblio
        dell'esistenza stanca
        è inventarsi
        l'anima felice...
        e non scandagliare segreti
        nei ripostigli della memoria...
        Trovare solo ingenuità
        di parole,
        brevi parole,
        balbettate di sorrisi
        in prime pronunce d'amore...
        Dolce quindi alienare passioni
        e accomodare
        unicamente istanti
        dove baci
        sono immagini rosa
        fra labbra,
        e non brividi...
        Circuisco pensieri solitari
        fra antiche pagine
        di romanzi
        per essere apparente,
        senza realtà,
        solo romantica di emozioni,
        granelli di sogni
        che non indagano mai
        nel profondo dell'infelicità.
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          Scritta da: Mariella Mulas
          in Poesie (Poesie personali)
          Ogni nube, ogni goccia di pioggia,
          ogni bolla d'aria che, tra nubi, tingerà
          un arcobaleno,
          ogni raggio che scintillerà,
          ogni farfalla che si accosterà di voli lieti,
          ogni canto melodioso d'uccelli,
          ogni fiore che con i suoi petali
          rallegrerà il tuo sorriso,
          sarà lungo sguardo d'amore
          che ti accarezza quando non sei con me.
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            Scritta da: Giusy
            in Poesie (Poesie personali)

            Parole

            Parole
            che tra versi e prose
            v'inondate,
            che tra poesia e musica
            viaggiate,
            lasciando scie sfumate
            dai rosati sentimenti.
            Parole
            potenti e magiche,
            che di profumi intensi
            inebriate,
            chi il sentiero dell'amore
            incrocia.
            Parole
            che attraverso le labbra dei poeti
            cantate la voce dell'anima,
            e attraverso le dita dei musicanti
            danzate di grazia
            tra le melodiche note,
            donando ai cuori innamorati
            palpiti zaffirati dal dolce sentire.
            Parole
            non fermatevi mai di stupire,
            di sedurre
            di conquistare.
            Parole
            che la musica decorate
            di sentimenti e poesia,
            che luoghi lontani raggiungete
            tra sorrisi e dolce malinconia,
            non abbandonate in questa
            gabbia grigia
            l'anima mia.
            Lasciate che da essa
            germogli la mia poesia.
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              Scritta da: Giusy
              in Poesie (Poesie personali)

              A te

              Le tue mani rugose,
              accompagnavano i miei primi anni di vita
              ed in quelle mani,
              v'era il conforto della saggezza.
              Ricordo ancora i tuoi racconti,
              che nelle giornate raccolte
              dal freddo dell'inverno,
              erano pillole di saggezza e d'esempio
              per noi figli
              dei tuoi figli.
              E nelle sere di nebbia un tuo sorriso
              sembrava regalarci la luce
              della tua mai abbandonata speranza.
              E tra quelle mani,
              che di rughe e calli
              il lavoro tuo faticoso incise
              ritrovavo il calore delle tue carezze,
              come un padre che per il figlio
              si scopre,
              per ripararlo dal freddo della vita.
              Ricordo ancora i tuoi sorrisi,
              così come i tuoi rimproveri
              che rafforzavano l'anima mia.
              Ed ho ancora tra le mani
              i tuoi preziosi semi che mi desti
              che adesso semino nel terreno della vita,
              quella vita
              che amaramente mi derubò,
              della tua preziosa presenza.
              Un ultimo respiro tra le mie braccia...
              sentii la placida morte a te arrivare
              che spietata,
              ti strappò da me.
              L'ultimo tuo sguardo al mondo
              un istante agonizzante ti soffocò il respiro,
              quell'istante,
              che mi travolse
              nel dolore per averti perso.
              Quell'istante,
              suggellato da quell'urlo impotente
              che invano ti chiamò a sé.
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                Scritta da: Giusy
                in Poesie (Poesie personali)

                Fede

                Camminerò per questa vita
                con in mano le ricchezze dell'anima mia,
                i miei sogni faranno da scudo
                alle correnti che incontrerò
                errando per queste terre.
                I miei piedi mi condurranno
                verso la luce del sole
                per ritrovarla.
                Cammineranno su erbe spinose,
                supereranno gli ostacoli,
                sanguinanti ma più forti
                ed ogni volta che cadrò,
                Tu mi sorreggerai.
                Ti vedrò negli alberi,
                tra le nuvole,
                nella fragilità delle farfalle.
                Ti ascolterò nei canti degli usignoli,
                nel pianto di un bambino,
                nella voce di un anziano.
                Ti sentirò nel profumo dei fiori degli aranci,
                nella freschezza della brezza marina
                nell'odore della terra.
                Ti toccherò nel dolore agonizzante
                della vita e lì...
                Ti troverò.
                Troverò le risposte nel mistero della vita,
                accetterò inchinandomi al Tuo disegno
                e troverò al dolore che si presenterà un senso.
                Troverò il tutto nel nulla,
                l'immenso nell'infinito,
                vedrò il nero bianco,
                troverò la luce nelle tenebre
                e sorriderò ad ogni mia lacrima,
                perché so che Tu sarai con me.
                Ed io...
                mi nutrirò di fede,
                perché nulla ha senso
                senza la speranza.
                Composta giovedì 12 giugno 2008
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                  Scritta da: Antonietta
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Una donna, mille pagine

                  Quante pagine potrei scrivere:
                  non basta una vita per contenere le mie esperienze,
                  le mie emozioni, mille volte ci penso ad una vita migliore.
                  Vivo nella speranza di vedere l'infinito negli occhi della gente...

                  La cattiveria sfumare lentamente per far posto alla gentilezza, all'altruismo che la vita ne è avara.
                  La speranza di poter riempire di me ogni pagina
                  che descrive i miei attimi più belli, più tristi.
                  L'universo è in me o io nell'universo?
                  Mi delizia ogni giorno abbellire la mia anima di cortesia e spensieratezza, ogni pagina riveste candore, voglia di vivere.
                  Una donna, mille pagine,
                  in ogni pagina, mille emozioni.
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