Poesie personali


Scritta da: Maurizio Alberto
in Poesie (Poesie personali)

Nel tempo di un pensiero

L'ultimo pensiero
figlio di
ardite emozioni,
dubbi e sensazioni
celano oscure
il tumulto del tempo.
Osservo il mondo
e mi nascondo...
leggo la vita
nel suo passarmi
tra le dita,
accolgo i riflessi
li accetto convessi,
libero il vero
nell'oro più nero.
Mi fermo perdente
nella realtà
di un tempo
diversamente
scadente.
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    Scritta da: Daniele Biondi
    in Poesie (Poesie personali)

    La luna

    La luna si desta al calar del sole
    e i tuoi occhi che fino ad allora brillavano della sua luce
    adesso sono li ad illuminare
    l'immenso infinito del buio della notte
    è una magia che si ripete nel quotidiano
    solo di chi ti può guardare negli occhi
    può vedere che quelle stelle non sono altro che
    il riflesso della tua anima.
    Composta lunedì 21 settembre 2009
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      Scritta da: Maat95
      in Poesie (Poesie personali)

      La musica del Silenzio

      Incombeva il silenzio
      Sul giardino di bianco incanto.

      Nell'acqua,
      Come uno specchio freddo,
      Si vantava il sole stanco e opaco

      Il vecchio albero della vita
      Spirava per la medesima volta
      e gettava le foglie bianche di neve.

      Le bianche e soffici
      Regine del regno di Dio
      Dominavano il loro paradiso

      Facendo cadere
      le candidi ballerine del cielo,

      Belle, piccole e leggiadre si posavano
      sul giardino della bianca speranza
      e si facevano corteggiare
      dal lieve vento freddo d'inverno.

      Guardavo fuori da quel foro
      sbarrato da pilastri di ferro,
      Il magico giardino.

      Respiravo profondamente,
      Tanto da rompere quel silenzio.

      Immaginavo d'essere là
      tra la neve e il vento.

      Sognavo d'essere libero.
      Un sogno che
      ormai
      faccio tutte le notti.

      Fermai quel respiro
      e fu ancora silenzio.
      Composta giovedì 9 aprile 2009
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        Scritta da: Maat95
        in Poesie (Poesie personali)

        Un solo ricordo

        Uno solo, ma bello;
        tra il fruscino nell'erba
        e il canticchio di un uccello.

        Pensavo alle lacrime versate
        Sotto al vecchio faggio,
        che giaceva lì, morto, triste e saggio.

        Pensavo all'infinito
        e pensavo alla goccia di rugiada
        Che scivolava via dal mio dito.

        Pensavo al rumore delle foglie
        e al colore del vento
        Che le muoveva felice e contento.

        Non mi meritavo una vita così, in dolore,
        solo la morte di un uomo senza cuore.

        Il dolce volare della vita tra le foglie
        Risplendeva,
        all'orizzonte,
        le magnifiche guglie.

        Pensavo all'infinito,
        pensavo alla promessa fatta
        come fosse un segretissimo rito.

        Pensavo,
        alla fine di tutto,
        all'uomo che era fuggito dalla mia vita
        lasciandomi sola come in lutto.

        Non è valsa la pena di piangere e morire
        Per chi più non ti ama,
        perché nel tuo cuore non deve aver più fama.
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          Scritta da: Marco Bruni
          in Poesie (Poesie personali)

          Al mio Santo

          Eri lì, accanto a me, prima
          ch'io nascessi.
          Aspettavi inquieto il
          primo pianto della mia tremula
          esistenza, alla quale sorridesti con
          gioia ed entusiasmo, facendola tua,
          in ogni sua forma e dimensione.
          Poi, mi hai preso per mano e
          ogni mio dubbio hai cancellato,
          indicandomi la strada più serena,
          lontana da insidie e dai pericoli
          che affollano questo bellissimo,
          immenso, strano mondo che ci accoglie.
          Ancora oggi, che mi trovo più cresciuto,
          più invecchiato, nell'età che il tempo
          si trascina dietro, ti porto baluardo e
          luce dei miei timori, guida Santa della
          mia debolezza umana, capace d'acquietare
          il vento, che scuote e percuote questo povero
          granello di vita, che nel cosmo si consuma.
          Con te mio Santo, voglio proseguire questo
          viaggio, fino a quando dovrò scendere
          dal bus di questo mondo, per volare
          libero nel luogo dove mi aspettavi,
          prima del tempo ch'io nascessi.
          Composta lunedì 16 novembre 2009
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            Scritta da: Marco Bruni
            in Poesie (Poesie personali)

            Ode per Alda Merini

            Ho pianto il mio silenzio
            ai fiori che verranno,
            fra sguardi di curiosi e
            parole appese al tempo;
            tra il fumo d'una sigaretta,
            oltre le brume del naviglio,
            ho disegnato i miei pensieri
            sopra un foglio bianco ed ho
            riempito col mio amore pagine e
            libri, che alla rinfusa ammiccano
            dagli scaffali impolverati, ridendo
            ad una vita assai severa e dura,
            che mi ha strappato i sogni,
            dispietata e disdegnosa, che al
            suo passare, urlava rabbia, nel mio
            cuore e al mio tormento. Con emozione viva
            ho creato versi e melodie, venivano da
            Dio, che accanto a me sentivo assiso e ho
            donato l'anima mia agli angeli, così come ho
            voluto io. Ora con te le tue parole sono
            stelle in cielo e luce in terra, abbagliano
            di gentilezza, con amor perfetto, per dare
            ciò che di tuo è rimasto all'altrui diletto.
            E quando a sera, qualcuno alzerà
            lo sguardo nell'immenso, ti vedrà
            brillare, Alda. Allora capirà che non ci
            hai lasciati soli e che da lassù, continui
            ancora a scrivere la tua opera d'amore,
            con il sapore del meglio che riposa:
            fra versi e rime il profumo d'una rosa.
            Composta lunedì 16 novembre 2009
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              Scritta da: Marco Bruni
              in Poesie (Poesie personali)

              Uomo del mio tempo

              Cosa cerchi uomo del mio tempo,
              avvolto di lucida seta, col tuo
              cupido sguardo, tra il velo di
              nebbia terrena, che appanna e
              nasconde il raggio divino, la
              luce, l'erba, la spiga.
              Io vado per la mia strada, una
              veste di foglie e di miseria e dove
              camminano i miei passi, avverto
              lieve un filo di paura pungere
              la mia debole mente, che piano
              s'abbandona all'angelo di pietra.
              E non muove, non passa il gelido
              abbraccio. La morsa tenace che il
              tempo profonde è silente e pesante
              è la croce dei giorni, che appresso si
              porta l'inconscio, l'oscuro presago,
              il fulmine, il tuono. Tutto, pare
              cadere in triste abbandono. E tu
              uomo del mio tempo, cerchi solo
              il profitto, la gloria d'infame parola,
              il piacere dei sensi, la guerra, il
              potere. Ma la vita è oscurità, senza
              l'umile fonte della preghiera e ogni
              preghiera è vana se priva di fede
              e la fede è trasparenza se manca
              il credere e il credere è
              illusione se manca amore.
              E lavorare con amore, è un
              vincolo, con gli altri e Dio.
              Composta lunedì 16 novembre 2009
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                Scritta da: Vi.Ole
                in Poesie (Poesie personali)
                Ho dato la mia anima in pasto ai cani,
                e ne è uscita a pezzi.
                Come i poveri cenci di un miserabile
                ne ho raccolto i brandelli,
                e gli ho dato fuoco.
                Mi sono scaldata
                col suo calore,
                e ho guardato oltre
                col suo bagliore.
                Le ceneri infine
                l'ha spazzate il vento
                ed a me è rimasto solo
                l'odore acre del ricordo.
                Non so per quanto tempo
                ho vagato
                nelle stanze della vita
                cercando qualcuno con cui condividerla.
                Ora,
                che mi sono adagiata sulle mie fragili ossa
                mi accorgo
                d'aver messo radici
                laddove m'ero dimenticata,
                e da quel giorno,
                ogni giorno,
                m'invento.
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                  Scritta da: Andrea Spartà
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Sono Nato Per Dirti "Ti Amo"

                  Un mondo di favole e leggende quello che vede te
                  così bella e irraggiungibile, innamorarsi è facile
                  innamorarsi di quel sorriso, che spesso cerchi di nascondere
                  ma quando stai vicino a me voglio solo farti ridere...
                  e gli altri potranno dire e pensare quel che vogliono
                  in realtà è solo invidia e mentre noi ridiamo loro dentro muoiono
                  ma ad esser sincero un po' muoio anch'io se mi fermo a pensare
                  pensare a quel giorno... quello in cui me ne dovrò andare...
                  Non te lo ricorderò, non ora che siamo così felici insieme
                  e il mio cuore batte così forte che ogni costola freme...
                  e potranno venirmi a dire che il vero amore non esiste
                  non potrò dire il contrario, ma la mia teoria ancora resiste
                  perché sono tante le cose in questo mondo che non si capiscono
                  e nonostante ciò ogni alba e tramonto ancora ci stupiscono
                  quindi anche se il vero amore in natura non esistesse
                  ciò che provo per te avrà un altro nome ma le emozioni sono le stesse...

                  Chissà dove sarai, amore mio, e chissà dove sarò io
                  in quale parte del mondo saranno i nostri pensieri, quelli veri...
                  Io ti amo, e non posso farci niente, inutile fare l'indifferente
                  forse non capirà mai la gente ma niente ti cancellerà dalla mia mente...
                  Come una lacrima che vorrebbe corrodere una montagna...
                  Come mezza mela che in un frutteto cerca disperatamente la sua compagna...
                  Così sei tu per me: un paradosso che ha trovato la sua soluzione...
                  la felicità di un anziano che pianta un ulivo e lo vede fiorire al sole...

                  e anche se un giorno non sarò più io a chiamarti "amore mio"
                  anche se a dividerci sarà questo mare o la tua paura d'amare
                  ogni volta che vorrai sentire la mia voce ti basterà voltarti
                  la sentirai - sarà dolce, vedrai - e in essa potrai cullarti...
                  Perché ognuno di noi nasce con uno scopo che cambiare non possiamo
                  ed io - lo sai bene - sono nato per dirti "Ti Amo"...
                  Composta venerdì 18 novembre 1988
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