Poesie personali


Scritta da: Concetta Antonelli
in Poesie (Poesie personali)

Uno dei tuoi pensieri

Così, quel giorno ho saputo
d'essermi innamorata

Era fiorita la tua anima nei pensieri
aveva messo radici e foglie
a mia insaputa

Ed io svernavo silenziosa, ignara
dei petali di pesco
addormentata
sui miei stessi sogni

Tu, la mia aurora
e le mie ali e la voglia
d'essere perdutamente
niente altro
che uno dei tuoi pensieri.
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    Scritta da: Mario De Rosa
    in Poesie (Poesie personali)

    Duc in altum

    Ora spazia aquila nei cieli
    dalla luce circonfuso del suo bene,
    da tutti Karol compianto padre.
    D'amore lunga scia, nel cuore
    degli uomini ha tracciato,
    parole dure senza falsi giri,
    oppure dolci, da involare il cuore,
    di umili, avversi o disperati.

    Santo e profeta, con il suo bordone,
    pellegrino negli arsi deserti dell'incuria,
    in alto acuto falco s'è levato,
    per indicarci il sentiero della vita.

    Ora prega per noi, Giovanni Paolo,
    dalle alture alza pure la voce,
    che il popolo di Dio, dura cervice,
    d'oro ha costruito altri vitelli;
    mentre i Leviti già allungano le frange,
    pagine scorrono del vangelo al vento.
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      Scritta da: DolceBuba
      in Poesie (Poesie personali)

      Ladra di sogni

      Nel dedalo di strade meneghine
      vestite d'autunno,
      si deposita la bruma
      in ogni dove - come polvere
      sui mobili in ciliegio di un palazzo d'epoca -
      e della città tutti i colori assorbe.

      Incrocio anonimi visi,
      che si mescolano e si fondono
      sino a divenire uno di quei ritratti
      sulle tele di Picasso;
      le guglie del Duomo sfiorano il cielo,
      dove non giungono nemmeno
      i miei pensieri, intrappolati
      nei fili elettrici che conducono
      i filobus in percorsi obbligati.

      Cammino in quelle piazze
      arredate come salotti accoglienti
      che invitano a prendersi un tè
      e trovo che sia strano sentirsi
      una ladra di sogni a Milano...
      Composta sabato 14 novembre 2009
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        Scritta da: DolceBuba
        in Poesie (Poesie personali)

        Gli amanti

        Sono ladri di ore, gli amanti,
        avidi del tempo
        che si dilata e aderisce
        alle pareti della stanza
        come consunta carta da parati.

        Perduti in languidi sospiri,
        danzano ritmati
        sulle note della passione
        e naufragano
        tra le onde violente,
        che si infrangono
        sui loro corpi intrecciati.

        Si amano, gli amanti,
        ma non si appartengono:
        sono come ombre
        che si incontrano
        di nascosto nella notte
        e sbiadiscono
        alla prima luce del giorno...
        Composta lunedì 26 ottobre 2009
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          in Poesie (Poesie personali)

          L'immenso

          Guardo il mondo che è intorno,
          osservo attonita con lo sguardo
          un fiore, un cane,
          un passo che avanza...
          poi un silenzio mi
          sovrasta.
          Ecco l'immenso,
          qualcosa di astratto, lo
          sento, mi circonda...
          è a due passi dai miei
          desideri.
          La speranza permane,
          il mio cuore si arresta...
          ecco... l'ho raggiunto;
          l'immenso non è più
          un segreto.
          Composta giovedì 5 marzo 1998
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            in Poesie (Poesie personali)

            Messaggero d'amore

            In una notte d'autunno sotto stelle dorate,
            scortato da mille foglie secche dal vento trascinate,
            tu, messaggero d'amore impacciato svolazzavi
            e del mio cuore subitamente ti impossessavi.

            Deliziosa creatura celeste dal visino paffuto e delicato,
            in un attimo la tua tenerezza mi aveva già conquistato,
            quando il tuo sguardo dagli occhietti dolci, brillanti,
            incrociavano i miei commossi e lacrimanti.

            La tua manina piccina ed arrotondata
            un mio dito con forza afferrava,
            provando forse a fuggire ad una morte già stipulata,
            mentre la tua vita alla mia in eterno si legava.

            Tante sono le cose che avrei voluto dirti,
            mille gli insegnamenti da impartirti,
            tuttora di più quelli che avrei desiderato imparare
            dalla tua innocenza e dal tuo modo d'amare.

            Ora non ci sei più... o forse ci sei...
            però la mia anima col diavolo contratterei!
            Per poterti stringerti un volta ancora tra le mie braccia,
            perché tanto dolore e sofferenza non fossero più una minaccia.

            Vola in alto ad ogni modo mio caro angelo,
            con le ali spiegate libra su questo cielo,
            io tra gli astri nella notte ti cercherò,
            ed il mio amore per sempre a te enuncerò.
            Composta martedì 17 novembre 2009
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              in Poesie (Poesie personali)

              Quando sarò vecchia...

              Avrò gli occhi stanchi di tanto osservare,
              ed i piedi gonfi per il lungo andare.
              Prolungato sarà il sentiero transitato
              Non importa gli anni che avrò viaggiato.

              La mia pelle da carezze sarà abbandonata
              e la mia bocca alla mancanza di baci condannata,
              Anche se dentro di me sentirei ancora quel ardore,
              lo stesso che ha infervorato per tanti anni il mio cuore.

              Le mani saranno orfane e nei movimenti lente
              pur se piene di tenerezze e calore da regalare.
              Lo sguardo sarà carico di reminiscenze sonnolente
              ma così ugualmente intense da lacrime far affiorare.

              Il mio riflesso sullo specchio cambierà decisamente.
              I capelli imbiancati dalle nevi del tempo inclemente,
              Il viso segnato, marcato dalla età e da ogni suo evento,
              è questa la immagine che vedrò davanti a me in quel momento.

              Di esperienze il destino, a quel punto, me ne avrà date in verità tante,
              riempiendo la mia mente di una saggezza importante,
              eppure non avrò nessuno a chi il mio patrimonio delegare,
              neanche una persona che da questi miei insegnamenti vorrà imparare.

              Porterò con me ad ogni modo qualcosa di fondamentale,
              e sarà la serenità che dona la consapevolezza
              di aver sempre dato di me stessa quella mia parte essenziale
              amando la vita sempre con passione, e questa è la mia unica certezza.
              Composta martedì 17 novembre 2009
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                in Poesie (Poesie personali)

                Quando il silenzio diventa grido

                Labbra serrate arrestano parole
                Il mio sguardo è distaccato e perso nella distanza
                intanto che lacrime scivolano sul viso lente e sole
                Senza che tu gli dia la giusta importanza.

                Inerme sei, seduto dall'altro lato della stanza.
                La tua bocca verbo non proferisce.
                Da lontano mi osservi quasi con riluttanza,
                Mentre insidiosa la tua indifferenza il mio animo ferisce.

                I tuoi occhi la tristezza nei miei ora non leggono,
                le tue orecchie nella quiete il mio cuore non odono,
                eppure in questo silenzio funebre esso al tuo non smette di gridare,
                come mai non lo senti al tuo amore invocare!

                Non cessa di supplicare, scongiurare, implorare;
                pregare per un tuo gesto di tenerezza...
                laddove pensieri malsani la mia mente continuano a torturare
                provando a capire dov'è finita la tua antica dolcezza.

                Ascolta questo mio grido esasperato,
                e spazza via da me questo dolore esagerato!
                Cancella il mio tormento con infinita amorevolezza
                e suggella un nuovo patto tra noi con una gradevole carezza.
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                  Scritta da: Giorgio Belli
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Quel dolce riparo...

                  Un gesto repentino, persiane spalancate,
                  un'onda di luce invade la stanza...
                  il mattino accende le ombre della notte
                  a scacciare sogni e coperte disperse.
                  Odori ed essenze familiari,
                  rassicurante percezione di gesti unici,
                  così lontani dai fremiti di giorni infiniti,
                  monotonia e alienazione dei nostri tempi.
                  L'attesa di quel dolce riparo,
                  ritorno bramato e inconscia smania
                  di ricongiungersi nel momento in cui,
                  nell'aria di casa,
                  riecheggia lo scoppiettio del focolare,
                  eco di memorie e di recondite confessioni.
                  Composta lunedì 16 novembre 2009
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