Scritta da: Angelica81
in Poesie (Poesie personali)
Un tuffo nel nero di un dolce ricordo.
Rubare un istante per conservarlo in eterno.
Composta mercoledì 22 luglio 2009
Un tuffo nel nero di un dolce ricordo.
Rubare un istante per conservarlo in eterno.
Che serata strana...
che mi fa soffermare a pensare mentre
tolgo ciocche fastidiose dalla fronte,
capelli lucidi e sciolti: sciolti come i pensieri che vorrei,
lucidi per togliere questa nebbia che sale
nelle mie convinzioni, o pseudo convinzioni.
Credere, ascoltare il dubbio come un serpente a due
teste
o
ascoltare una distesa d'erba a riposo?
Male, oh si, come so fingere di nasconderlo,
come è facile sorridere ridere, cammuffare le
ciglia bagnate con gesti di dita veloci o semplicemente
capelli negli occhi e ridere ancora
e combattere con la paura di una nuova e
antica delusione che mi schiaccerebbe, si
questa volta mi schiaccerebbe, la consapevolezza
in questo mi disidrata
un'altra ciocca che prende vita, che sposto nervosa,
un pensiero che porto lontano, una domanda che fugge
per non ascoltare l'eco di una risposta.
Risposta che potrebbe rimbalzare contro un muro
bianco,
e portarmi semplicemente il nulla.
Qui, malgrado, ti amo
come se la notte fosse
il nostro giorno
e la guerra la nostra
più infinita pace
Qui dico che ti amo
come le onde muoiono alle pietre
tu come perpetuo vento mi inondi l'anima
e qui, malgrado, ti amo
e come ti amo,
come quando piove su Piazza Mazzini
e come continuerà la pioggia
sul Palazzo Baronale
e lì ti amo.
Qui, controvoglia ti amo,
profondo e segnato rammarico
come se io non riuscissi
a espiare ciò che è
la mia colpa più grande
Ti amo sulla Fontana vecchia,
Ti amo a Villa Borghese
Ti amo a San Giovanni,
che tanto luminoso era
lo sguardo su con approvazione
lanciava sicuro
Ti amo sul mio volto stanco
Ti amavo sulle basi
e sullo strike.
ti amerò su tutte le cose,
eterne, magnificenti e antiche
sfolgorano agli occhi nostri
e lei che ci guardava da lontano
come un terremoto mi tremano
le mani
e su queste ti amo
sul suo odio nutrito
con la passione nostra
e lì giro la faccia
verso il tramonto
su cui già ti amavo
poiché è già cosa bella
per quanto brilla per opera
non nostra
Ti amo a Nostra Signora,
Ti amo alla Statua dei Caduti
ti amo al porto, sul faro
che ci osserva
senza parlare, senza sentenza
Ti amo a Piazza Regina Margherita
ti amo sul Grattacielo
che si serve della più piccola parte,
per la sua altezza
del nostro segreto amore
che lì è nato
lì dove per la prima volta,
ti ho amato
Ti amo, dopo tutto,
sulle cose a noi più care
e sulle cose che
ci massacrano, cattive
su una strada lunga
che ci tiene lontano
anche se ancora mai niente
riesce a convincermi
che sei creatura di questa terra.
La notte si va ancora sciogliendo
mentre la luna ancora muta e silenziosa
ci guarda, colpevoli, come se non mi avessi
amata mai...
e se il sole ch'ero io tramontava,
tu facevi sorgerne un altro
dietro i boschi, i monti e
dietro la mia luce
e dietro i miei occhi.
Non ero che una luce, una luce flebile
e io che mi illudevo di essere la più bella.
Ma quali occhi,
ma quale mare
mare che mi porta lontano
dalla tua luna
spenta
sole, sole freddo
e trema il cuore
sento che affonda
perché tu non vai via
Rimbalzi nell'anima
e ti porto fuori
da questo freddo
passa tra la mia luce
ascolta il mio bagliore fioco...
Occhi che nei miei si
riflettono continui
specchio delle mie
tortuose lacrime
aspetta ancora
che io legga
la vita
e regga la mia razione
dolcemente amara.
Dal centro della verde spirale
Passo dopo passo sbiadisce la notte,
l'alba di un nuovo giorno illuminerà
i ricordi del più intenso amore.
Nei cieli tersi di una nuova primavera
Torneranno a giocare le rondini,
Nuovi profumi inonderanno l'aria
Inebriando due amanti separati
Dall'ironico gioco della vita.
Mi mancano... i tuoi gesti
le danze... delle tue vesti
il passo tuo veloce
nel lento camminare
i baci
tra la folla... che scompare
mi manca
quel tuo sguardo
dove io
ci trovo tutto... quanto
ed il tuo corpo
caldo
come neve... col suo manto.
Seduto nel silenzio
ad ascoltare
le mille voci
dei colori della terra.
Forse,
ad aspettar risposte,
soffocate puntualmente dalla modestia del mio essere.
Una lucertola marmorea
irradiata dal sole
mi osserva
sogghignando,
per tutte le mie domande
che lei non si è mai posta...
... le basta il calore del giorno.
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.
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E gli occhi muti
si fermarono a guardare
i tuoi passi
ora non più soli
compagni di chi sa
quali sconosciute mete
che non saranno
mai le mie.