Scritta da: Rossella Porro
in Poesie (Poesie personali)
Io ti ascolto.
Nel silenzio
l'eco della tua anima
ritmo melanconico
di un incedere incerto.
Io ti ascolto.
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Io ti ascolto.
Nel silenzio
l'eco della tua anima
ritmo melanconico
di un incedere incerto.
Io ti ascolto.
Passeggio scalzo questa distesa erbosa rinfrescandomi di rugiada senza calpestare questo inizio di primavera che sta sbocciando fiori di campo ovunque.
Bello camminare sul soffice manto che la natura ci offre.
È che a volte non ci accorgiamo che piccoli gesti comportano tanta serenità al nostro animo, senza dimenarci alla ricerca di luoghi lontani.
Accarezzami rugiada del mattino, bagna i miei piedi nudi perché c'è sempre il sole a scaldare ogni nostro gesto.
L'amore è un sentimento unico
un sogno che abbraccia l'infinito
il pardiso privato.
L'amore può essere sincero
può essere dolce
e restare per sempre
l'amore può essere anche
un qualcosa di finto
e l'amore finto non dura
l'amore è questo:
il sentimento più bello.
Il nostro antico
sentiero dell'amore
oggi è infestato
da spine di lontananze,
ma io ricerco ancora
la collina dorata
dal sole della gioia.
Riparto
In tormentoso travaglio
verso la mia casa dell'amore.
Attraverso
valli solitarie
Ed ecco, d'incanto,
ritrovo il ferreo portone.
Mi accosto,
lo spingo,
ma non si apre.
Incerta mi fermo
stringendo
fra le frementi dita
la mia chiave,
che nella toppa inutilmente stride.
Manto d'insignificanza
smorza la mia voce,
che afona non penetra più
nei meandri del tuo cuore.
Sono
giocose e delicate
le parole
che... prima
di prender posto
tra le righe
si muovono leggere
sul mio corpo
disegnando la tua bocca
le tue mani
sono
giocose e delicate
le parole
che mi portano da te
nel
tuo domani.
Lavatrice, ma
solo di scelti panni,
capi firmati.
Temperature basse,
dosaggi calibrati.
Già, detersivo:
quella tensione lava,
smacchia, pulisce.
Quel che resta, nel mare,
sparisca, si nasconda.
Intanto, guarda
vanità: sulle corde,
ad asciugare.
Poi sarà ferro,
e gruccia, muta spalla,
palingenesi.
È notte,
un rincorrersi buio di sogni
sotto l'eco bianco delle stelle.
Cerco il rumore chiaro della luce
tra le gonne di una luna in equilibrio.
Aquiloni neri confondono
le gerarchie del cielo.
Vorrei capire,
capire e sentire il passo veloce
delle distanze,
aggrappandomi alle labbra
di un silenzio quasi perfetto.
Al contatto con i miei occhi
le allegrie di una cometa
annusano le lenzuola del confine.
E fuggo con la pelle
a godere
il naufragare lento di un nettare
d'estate.
Dimenticare e rassegnarsi
andare avanti e non aver paura,
ma la strada non è che scura.
I resti sono sparsi...
... i resti di ciò che è stato
mi rimembrano il passato.
Urlare aiuto!
Ma il tempo è scaduto.
I ricordi restano,
sì, che possano bastare
pel cammino illuminare.
Dio, fa che tutto non sia vano!
Non è facile dimenticare
il passato della tua vita
Che ti segue da vicino
Quando mangi, quando dormi
Anche quando tu respiri,
e ti svegli al mattino
Tra singhiozzi e lunghi pianti
e un mare di sospiri.
Con gli occhi offuscati,
Stai sdraiato nel tuo letto,
e le lacrime sul viso
Stan scendendo giù sul petto.
C'e una calma abissale,
Intorno a te e tutto fermo
e la tua vita scorre
Come un film su un grande schermo.
Stai guardando da lontano
Il tuo passato sofferente
Che è pieno di ricordi
Già portati nel presente.
Cerchi solo un po' di pace
e di allontanare tutto
Di dimenticare almeno
l'incubo che hai avuto.
La tranquillità ti avvolge
e ti senti più sereno
Anche se nel tuo inconscio
c'è ancora del veleno.
Tra le bianche lenzuola
Sei ancora un sognatore,
l'alba di un nuovo giorno
Ti risveglia anche l'amore.
Narciso e Ofelia, alcuni personaggi nati dalla più meravigliosa mente d'ogni tempo, potrebbe al pari di quell'istante rubare tempo all'eternità e diventare esso stesso Infinito.
Senza badare affatto, al lieve vento dai sapori salmastri che giunge dalle scogliere a picco sull'oceano che di lì a poco regna incontrastato.
Un fruscio lieve e mistico dondola nell'alito di aria, porta con se le voci del bosco, con tutti i suoi folletti e le sue fate. Non c'è spazio per il cielo d'uggiosa tristezza che promette pesanti gocce in dono ai mortali abitanti del mondo. Di quel mondo, un lembo di erba smeraldina lontana da ogni realtà. Lontana da ogni parvenza di tangibilità. Lì è il sogno, lì è l'effimero. Effimero come le vesti bianche che si smuovono dolci, effimero come la carezza fredda della sera che avanza, che tocca la pelle chiara, risvegliandone i sentori, risvegliandone l'essenza. E forse non è più l'aria o il vento a toccare la pelle di marmo, forse ora è altra pelle a sfiorarla, pelle di mani... pelle di labbra. Baci, soffici e delicate carezze che descrivono intarsi esotici e misteriosi sulla carne fremente.
Altri attimi, perché svegliarla da quel sogno... un attimo ancora, c'è sempre tempo per consentire al sogno di detronizzare la realtà. Un attimo ancora, e poi le diremo di aprire gli occhi, e tornare nella sua stanza a contemplare il cielo dalla finestra aperta.
Sogna ragazza, perché perduto il sogno sarebbe persa anche l'anima.