Poesie personali


Scritta da: Marco Giannetti
in Poesie (Poesie personali)

Rugiada del mattino

Passeggio scalzo questa distesa erbosa rinfrescandomi di rugiada senza calpestare questo inizio di primavera che sta sbocciando fiori di campo ovunque.
Bello camminare sul soffice manto che la natura ci offre.
È che a volte non ci accorgiamo che piccoli gesti comportano tanta serenità al nostro animo, senza dimenarci alla ricerca di luoghi lontani.
Accarezzami rugiada del mattino, bagna i miei piedi nudi perché c'è sempre il sole a scaldare ogni nostro gesto.
Composta martedì 11 agosto 2009
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    in Poesie (Poesie personali)

    L'amore

    L'amore è un sentimento unico
    un sogno che abbraccia l'infinito
    il pardiso privato.

    L'amore può essere sincero
    può essere dolce
    e restare per sempre

    l'amore può essere anche
    un qualcosa di finto
    e l'amore finto non dura

    l'amore è questo:
    il sentimento più bello.
    Composta martedì 11 agosto 2009
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      Scritta da: Rosarita De Martino
      in Poesie (Poesie personali)
      Il nostro antico
      sentiero dell'amore
      oggi è infestato
      da spine di lontananze,
      ma io ricerco ancora
      la collina dorata
      dal sole della gioia.
      Riparto
      In tormentoso travaglio
      verso la mia casa dell'amore.
      Attraverso
      valli solitarie
      Ed ecco, d'incanto,
      ritrovo il ferreo portone.
      Mi accosto,
      lo spingo,
      ma non si apre.
      Incerta mi fermo
      stringendo
      fra le frementi dita
      la mia chiave,
      che nella toppa inutilmente stride.
      Manto d'insignificanza
      smorza la mia voce,
      che afona non penetra più
      nei meandri del tuo cuore.
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        Scritta da: Gian Paolo Ciceri
        in Poesie (Poesie personali)

        Palingenesi, in lavatrice

        Lavatrice, ma
        solo di scelti panni,
        capi firmati.
        Temperature basse,
        dosaggi calibrati.

        Già, detersivo:
        quella tensione lava,
        smacchia, pulisce.
        Quel che resta, nel mare,
        sparisca, si nasconda.

        Intanto, guarda
        vanità: sulle corde,
        ad asciugare.

        Poi sarà ferro,
        e gruccia, muta spalla,
        palingenesi.
        Composta lunedì 10 agosto 2009
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          Scritta da: Michela Zanarella
          in Poesie (Poesie personali)

          L'eco bianco delle stelle

          È notte,
          un rincorrersi buio di sogni
          sotto l'eco bianco delle stelle.
          Cerco il rumore chiaro della luce
          tra le gonne di una luna in equilibrio.
          Aquiloni neri confondono
          le gerarchie del cielo.
          Vorrei capire,
          capire e sentire il passo veloce
          delle distanze,
          aggrappandomi alle labbra
          di un silenzio quasi perfetto.
          Al contatto con i miei occhi
          le allegrie di una cometa
          annusano le lenzuola del confine.
          E fuggo con la pelle
          a godere
          il naufragare lento di un nettare
          d'estate.
          Composta lunedì 10 agosto 2009
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            Scritta da: Paolo P
            in Poesie (Poesie personali)

            Vano cammino

            Dimenticare e rassegnarsi
            andare avanti e non aver paura,
            ma la strada non è che scura.
            I resti sono sparsi...

            ... i resti di ciò che è stato
            mi rimembrano il passato.
            Urlare aiuto!
            Ma il tempo è scaduto.

            I ricordi restano,
            sì, che possano bastare
            pel cammino illuminare.
            Dio, fa che tutto non sia vano!
            Composta sabato 1 agosto 2009
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              Scritta da: Giovanna
              in Poesie (Poesie personali)

              Dimenticare

              Non è facile dimenticare
              il passato della tua vita
              Che ti segue da vicino
              Quando mangi, quando dormi
              Anche quando tu respiri,
              e ti svegli al mattino
              Tra singhiozzi e lunghi pianti
              e un mare di sospiri.

              Con gli occhi offuscati,
              Stai sdraiato nel tuo letto,
              e le lacrime sul viso
              Stan scendendo giù sul petto.
              C'e una calma abissale,
              Intorno a te e tutto fermo
              e la tua vita scorre
              Come un film su un grande schermo.

              Stai guardando da lontano
              Il tuo passato sofferente
              Che è pieno di ricordi
              Già portati nel presente.
              Cerchi solo un po' di pace
              e di allontanare tutto
              Di dimenticare almeno
              l'incubo che hai avuto.

              La tranquillità ti avvolge
              e ti senti più sereno
              Anche se nel tuo inconscio
              c'è ancora del veleno.
              Tra le bianche lenzuola
              Sei ancora un sognatore,
              l'alba di un nuovo giorno
              Ti risveglia anche l'amore.
              Composta venerdì 20 marzo 2009
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                in Poesie (Poesie personali)

                Scozia

                Narciso e Ofelia, alcuni personaggi nati dalla più meravigliosa mente d'ogni tempo, potrebbe al pari di quell'istante rubare tempo all'eternità e diventare esso stesso Infinito.
                Senza badare affatto, al lieve vento dai sapori salmastri che giunge dalle scogliere a picco sull'oceano che di lì a poco regna incontrastato.
                Un fruscio lieve e mistico dondola nell'alito di aria, porta con se le voci del bosco, con tutti i suoi folletti e le sue fate. Non c'è spazio per il cielo d'uggiosa tristezza che promette pesanti gocce in dono ai mortali abitanti del mondo. Di quel mondo, un lembo di erba smeraldina lontana da ogni realtà. Lontana da ogni parvenza di tangibilità. Lì è il sogno, lì è l'effimero. Effimero come le vesti bianche che si smuovono dolci, effimero come la carezza fredda della sera che avanza, che tocca la pelle chiara, risvegliandone i sentori, risvegliandone l'essenza. E forse non è più l'aria o il vento a toccare la pelle di marmo, forse ora è altra pelle a sfiorarla, pelle di mani... pelle di labbra. Baci, soffici e delicate carezze che descrivono intarsi esotici e misteriosi sulla carne fremente.
                Altri attimi, perché svegliarla da quel sogno... un attimo ancora, c'è sempre tempo per consentire al sogno di detronizzare la realtà. Un attimo ancora, e poi le diremo di aprire gli occhi, e tornare nella sua stanza a contemplare il cielo dalla finestra aperta.
                Sogna ragazza, perché perduto il sogno sarebbe persa anche l'anima.
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