Or scse il gelo a rapir la primavera sui monti in fiore e l'area in spine ferì l'incanto d'accesi albe e tramonti di nuovi allori attesi amori. Tradì il pensiero errante in scoscesi assolati e verdi pendii, pescò l'intenso diaccio d'inverno in meritato oblio. Ma or seppur riaffiora non sarà tuttavia questa a lungo del gelo sua dimora.
T'amai per quel che d'irreale trovai nelle tue carni Per lo sguardo assente l'aria pacata il sorriso candido e sfuggente. Per il cruccio la ragione estrema e la saggezza. Un'emozione intensa in scintille di zeffiro ancora m'accarezza.
Al tramontar di luci agli occhi miei... sorge l'anima mia che nel silenzio ode il sospirar dei cuori... e porge come un fior a luna e stelle speranze e desideri... del dì trascorso setaccio delusioni di cui farò saggezza l'indomani e sorridendo co la mano al petto prometto... agli angeli e a Morfeo...
Regolarità scomparse si racchiudono in estreme inquietudini nate per eventuali sicurezze di discorsi che i posteri probabilmente non potranno neanche comprendere.
Un'ombra nella notte scura, accompagna i miei passi. In silenzio osservo, l'ondeggiare del mio grigio andare. Lei si muove con me, si sposta con me, si ferma con me, riparte con me. Non mi abbandona, in questa notte illuminata, da una pallida luna. Lei, solitaria immagine, svanisce di fronte a quella nuvola improvvisa, che ricopra quel sole notturno. Mi fermo. Non posso lasciarti, non posso andar via senza di te, aspetto che tu ritorni, mia ombra. La luna riappare, il velo della nuvola, strappata dal vento, fa ricomparire la mia ombra. Sorrido. Un'ombra nella notte scura, accompagna nuovamente i miei passi.
Fino a quando conviene lottare e se il nemico è invisibile Come ci si deve comportare Da che parte sferra il colpo micidiale Abbiamo una sola via di uscita Lottare fino alla morte Può essere la soluzione Dunque come non bramarla Lambirne l'essenza Sentire il brivido della fine Di questa angosciante agonia.
La mia vita è diventata un continuo andare, partire, tornare. Sempre con la valigia pronta a seguire ogni tuo passo, a non perdere neanche un po' di tempo che mi tenesse lontano da te. Sono entrata nel tuo mondo, ho cercato di imparare la tua realtà, le tante convenzioni, i dubbi e le parole, pronta a condividere ogni minimo pensiero, a guardare di nascosto fuori dal vetro e cercare il mio cielo, il mio mare, il mio mondo. L'amore travolge e avvolge ora sono qui a chiedermi se ne è valsa la pena... ma questo potrà dirlo solo il tempo che passa su di noi.
Cos'è questo passeggio di ricordi or protendersi di corimbi or siepe spinosa che seguo oltre il cavedio dei giorni perduti. Fui dunque, vissi, respirai vidi le stelle e il mare sentii fluire i giorni, le notti ebbi regolare appetito d'amore incontrai lussureggianti speranze mi adescò moinosa l'illusione? Fu appena un giro di stagioni. Flutto di folgori e di inverni di sole di sbocci e di fiori di gioie e di dolori e tutto mi attirò nel suo vortice. Marpiona, quella che si disse vita, sorridente cianciosa mi sedusse mi ingannò con tinteggiate promesse che bugiarda fatale mai mantenne, nella culla del domani dondolai rosei sogni neonati mai poi nessuno sopravvisse a prime soavi carezze. Oh consueto falotico mutarsi di noi camminanti senza meta traino di incatenati bipedi con ali di cera dietro il polveroso carro del tempo! Troppo tardi riconosciamo come vero ciò che ci tocca e all'erba secca inutili sono altri scrosci di pioggia.