"Baratteresti 5 anni della tua vita per realizzare un sogno?" Mi disse un giorno un angelo "però non vi è dato sapere se sono gli ultimi" "non importa" risposi "direi comunque si!"
Fragile la vita, come un bocciolo in germoglio, ogni giorno fai i conti col tuo futuro, spendendo dei giorni, che non hai ancora guadagnato. Vivi con la speranza di un domani migliore, e fai progetti... Vedi la tua Famiglia, i tuoi figli, e quattro mura, gli stessi che ti sono caduti addosso... Trema la terra con tutta la sua crudeltà, e nel tremore, fra le grida dei tuoi cari, si spengono le luci, e tu urli, fino all'ultimo respiro. ... e poi, quando l'ultimo granello di polvere si posa al suolo, tutto tace... Sotto i detriti qualcuno troverà il tuo freddo corpo, che stringe fra le braccia il tuo piccolo amore, che hai protetto per regalargli un nuovo giorno, quel tuo piccolo fiore, crescerà con le sue stesse lacrime, e tu, dall'alto del cielo, gli resterai sempre accanto, come hai fatto sino all'ultimo respiro!
I giorni seguenti al... Sempre e solo la "speme parola difficile, da pronunciare ormai, solo da" ingoiare" alla vista di morti! Scempio totale, col crollo di case quello della continuazione dei sogni, della realtà del continuare a vivere... anche se, per i sopravvissuti diventa quasi un dovere!
Odore di morte si avverte nell'aria, dove prima c'era la primavera, polvere sotto le stelle, pezzi di storia andati in fumo, attonita si guarda il vuoto là dove prima c'era un muro.
Per un accordo amaro tra la terra e il cielo si trema ancora, ci si dispera, non è arrivata la bella stagione nei cuori di coloro che hanno perso il passato, e la ragione.
La morte non ha un colore, non ha pure un senso, incurante di ogni ragione raggiunge senza cadenza, come foglia che cade sulla terra scricchiola furtiva sulle macerie perse e ne è fiera...
Cercare suoni trillanti per innalzare lo sguardo e vedere intrigato il sole tra palme ridenti... di brezza. Avvertire sulla pelle carezze di raggi come lievi dita che arpeggiano note al tempo. Non dolersi del vento che schiaffeggia onde al di là dell'orizzonte e sorridere alla risacca che, invadente di schiuma, dissolve orme... Continuare invece l'incerto cammino in voli della mente e allontanarsi, piano respirando, libera da malinconie, nell'infinito di un sogno.
È destino... La nuvola che passa e si dissolve... Forse non era suo il momento per aggregarsi e scuotere foglie di pioggia... e il mandorlo che sfida l'ultimo gelo e s'appropria di raggi deboli imponendo il fiorire dei suoi rami forse è perché confonde l'effimero tepore o forse s'inganna d'improvvisi terrosi umori. Guardare oltre... oltre la mente segni indefiniti di germogli che s'incuneano in petali chiusi apparentemente pronti a palpiti d'inaspettate visioni... è desiderio. E avverti solo magia... guardando al di là del tempo ... che non è però il tuo tempo... Ed è difficile e infelice poi il solito soffermare lo sguardo su addomesticate sensazioni. Ma guardare oltre è anche, per un interminabile attimo, voler lasciare l'emozione alimentarsi di sogni quasi reali che accompagnano passi con un sorriso, senza far caso che hai già iniziato, nel medesimo secondo, a dissolvere nel silenzio ogni illusione.
La società recidiva senza occhi senza voce senza orecchie reprime immensità di nuova vita in metafore di vista, di urli, di udito. La compagine povera che soffre percepisce ciò che nessun potente potrà mai imitare o soffocare. Una nuova èra avanza nell'aria e nel sangue già volteggia e pulsa. Nel sapere di chi non sa l'alba e il tramonto è ancora alba e tramonto. Ma se il tramonto si chiamasse alba? E se l'alba si chiamasse tramonto? E se la morte della ricchezza si chiamasse vita?
Sfiorandoti per caso, un brivido mi assale. Ti sento a me vicino, ma sei così lontano. Guardando la tua pelle, così amata, desiderata. Guardando la tua pelle, così temuta, così venerata. Mi chiedo, ogni momento, cosa mai potrei provare, cosa mai potrei sentire, cosa mai potrei avvertire, se tu mi permettessi, di poterla accarezzare. Se la mia mano tremante, si potesse su te posare, per poter solo sfiorare, per un attimo, un secondo, quel territorio così amato, così cercato, così atteso, e alla fine poi trovato, incontrato, conosciuto. Nei miei sogni agitati, posso fare quel che voglio. Nella vita che ora vivo, tutto questo è solo... un sogno.