All'improvviso il buio, un ricordo di bambina, la mamma mi diceva: sai è morto Gesù, mi commuoveva, ascoltavo il silenzio della natura, sembrava piegarsi al suo volere, gli uccelli smettevano di bere per guardare la malinconia.
Veniva giù il diluvio, pregavo con in mano il rosario, pensavo alla sua mamma che piangeva, che gridava recitando una preghiera.
Non c'era spiegazione a quello strazio, non c'èra motivo per il quale il Padre punisse l'unico figlio appena ragazzo per un bene che aveva diffuso per le strade...
Ancor oggi ci si chiede la ragione di quella inumana punizione, la risposta sta nel dire che ha immolato il Figlio affinché noi si possa ancora credere, amare e perdonare...
Maschera prigioniera in una gabbia di illusioni Irretita nel buio dell'oblio Occhi che non vedono al di là di quello che vogliono mi guardano immersi nelle tenebre della noncuranza Vorrei essere quello che provo Apparire come mi sento Vestirmi dei miei sentimenti Indossare il mio amore ma sono solo maschera prigioniera.
Ti ho visto piangere come una bambina. Il cuore mi si è rimpicciolito fino a farmi male. Vedendomi arrivare hai stretto i denti come per dolore. Hai guardato tutto tranne i miei occhi perché ti vergognavi. Non è colpa tua se questa vita ti ha tolto la speranza. Guardami pure con fierezza fino a specchiarmi nelle tue lacrime. Sono qui per darti il sorriso di un conforto per alleviarti finché riesco.
Non dimentico le tue attenzioni le buone parole e le comprensioni anche quando il testardo che sono sbagliava e poi chiedeva perdono.
Mi hai dato tutto quello di cui necessitavo, la vita, le gioie, l'affetto, l'amore. A volte mi davi tanto che non capivo, lo stesso sangue valica il nostro cuore.
Cosa potrei darti se non queste parole ancora oggi mi dici di non pensare alle tue sofferenze per non farmi angustiare ancora oggi sai dare solo amore.
Mi rendo conto che non c'è paragone, fra un tuo piccolo gesto fatto con amore ed il mio modo di ricambiare. Penso che tutto questo sia naturale.
Sinceranza non so stare senza mi fa male l'assenza parlo della presenza sento la tua partenza sono ricco di pazienza mi manca la tua essenza la mia è perseveranza non certo arroganza ti darò la mia sostanza anche nella latitanza fammi godere dell'abbondanza un tuo gesto di speranza è come il cielo in una stanza.
Hai deciso tu cosa era meglio per te Mentre io immobile ascoltavo le tue parole Credevo non fossero rivolte a me Ma come schegge di vetro colpirono al cuore.
Hai pensato sicuramente molto Analizzando le possibili combinazioni Prima di scegliere fra me e lo stolto Senza prevedere le mie reazioni.
Sono questi i momenti che mi feriscono a morte creano voragini nel cuore tanto profonde da risucchiare tutta una vita lasciandomi senza parole.
So che mi ami, so quanto mi vuoi bene Perché mi lasci andare contro la tua volontà Sai che ti amo oltre ogni limite più di ogni bene Così laceri ogni possibilità.
Per sempre ti amerò Pensai ogni ora Andando via in metrò Adesso lo penso ancora.
Luoghi da non ricordare Così sommersi però evidenti Dove non trovo che penitenti i giorni con tanti lamenti Che la mia anima porta non se Tutto è così triste e reale Sento un freddo parietale Ciò che non vivo è vivere la vita è avvilente scrivere questa partita Dove in gioco c'è la mia dipartita Dove l'avversario è subdolo e feroce e la mia volontà è andata all'aldilà.
Ci sono momenti dove un'idea, una decisione sembra prendere il sopravvento, e ti sembra che quel pensare sia il migliore in mezzo ad un groviglio di fili colorati, ti sembra, già... e poi ti chiedi e ti domandi, e poi non sai, e poi rimandi e poi lo riprendi... e poi ti infastidisci, ti innervosisci e ancora non sai e tutti quei fili colorati danzano ancora più in cerchio, velocemente, quasi suonando tamburi... stop! Rewind! Stop!