La gente falsa è contraddittoria ride, sorride ma, poi ti deride guarda in modo impertinente per ferirti nella mente, critica e si muove come un "serpente" perché non ha niente che lo possa far distinguere dalla vera "gente".
Ed è come viaggiare in una dimensione innaturale Dove non esiste il tempo di un respiro Che ti si chiude in gola Che ti spacca la testa Ma che cerca una via di fuga... per trovare pace
Il silenzio che si sovrappone alla cadenza intonata di un brano Il nero della notte che mi accarezza con il suo freddo e sono solo come non mai Tra le urla e l eco lontano del mio scrivere
è un urlo che non fa rumore è uno scrivere che ha un anima che parla di me è un pensiero che oramai è lontano e assente è un pensiero che si trascina lentamente
è una lunga notte che non vuole passare Scorre il tempo e il sovrapporsi dei secondi... è una sabbia fine che non riesco a trattenere nella mano e più sfugge e più il tempo è fermo
Cerco uno sguardo amico che trovo solo custodito nei miei ricordi Lo cerco tra la rete di un mondo moderno e ne sento odore ne bramo la presenza Ma è come il fruscio del vento in una spiaggia deserta Lo senti ne senti la forza lo immagini lo desideri toccare... ma nulla Ne rimane solo il desiderio impastato in bocca
Sensazioni remote che fomentano un presente ricco di pensieri Di cui Stancamente ne sovrappongo il peso e cerco sostegno tra le braccia incatenate di un sogno Non mi rimane che chiudere quest'occhi
L'orizzonte arrossendo carminio si nasconde, ai passi lenti e stanchi della notte, che spietata lo ricopre col suo buio mantello.
In un barbaglio di piccoli squarci di diamante, dove la pioggia fugge in una solenne orchestra di percussioni, tamburellando, scuotendo, facendo eco in ogni vuoto eremita.
Tempesta testimone muto di ogni panorama, ti trascini urlante, estorcendo odore alla terra.
Erri con il tuo maldestro circo di vento, fulmini e tuoni come un'orda di barbari, urlanti, al galoppo, impavidi e folli, crudele scintillio nello stridulare di spade.
Carnale, ovattato abisso, profondo, nero, sicuro di riflessi metallici. A piedi nudi seguo la tua strada di grafite, stregata dal ritmo del faro.
La tua natura fresca d'acqua scivola morbida fra le mie mani, senza respiro sciacqua sulle facce della mia anima poliedrica, e le fa compagnia nell'errante, incredulo sogno della vita.
Mentre la passione permea dal tuo bacio salato, la pelle ormai umida e calma, pizzica come peperoncino maturo, nel ricordo d'estate.
È che la pioggia mi piace è che però oggi è diversa è solo che sta sera è grigia, fredda, e che però i fiori così sembrano stanchi e i soliti passeri non sono sul ramo. È che si, si la pioggia mi piace è che ieri non era così è che il suono che sento è silenzioso da sentire solo gocce che sbattono, è solo per oggi, si lo so solo per oggi... è che se pioverà anche domani il sole però tornerà a parlare, è che domani, è che oggi, la pioggia bagna persino il mare...
Ombre di pioggia che cadono sulle mie guance, sforzi di non vedermi brutta ne crucciata, desideri improvvisi di cancellare tutto e tutti, speranze svanite di un sole tenue che ti consoli, Erano lacrime le mie impressioni di te. Ma cadevano gocciolando incurie di attimi di consolazione. Non più parole, non più desideri, e non spiragli di melodie per farmi pensare, nulla si sparge ormai intorno a me: nemmeno un vento ribelle ad ogni pensiero. Vorrei poterti dire addio, ma le lacrime bagnano le mie parole ed esse affogano nel mare di dolore che le risucchia senza perdono.
Seduto sul ciglio del colle "vedo" Ma fuori piove. Respiro l'origine, custodisco la storia e... fuori piove. Resiste la pigrizia all'inerzia della conoscenza d'altronde... fuori piove. Luce bagnata conserva la primavera. Estate dietro di me il mezzo La storia ammuffita, non priva di significato, corrode la mia esistenza. Fuori piove e bagna il mio sguardo Scorgo figure... poche e vigorose idee sgorgano dal viso luminoso al centro del tetro soffitto Sotto l'ombrello dei miei affetti... vedo... che fuori piove.
Per sopravvivere accarezzo il gatto Per sopravvivere all'immenso dolore chiudo gli occhi pensando che siano loro Non so! Forse, è stato Dio! Mi son trovata accanto Romeo, sembra un bambino vero La notte guatto guatto salta sul lettone si infila sotto le lenzuola Come un bambino, vuole sentire il calore di chi li è vicino All'inizio mi pareva strano poi piano, piano ho teso a lui la mano Ora chiudo gli occhi quando lui è così vicino penso a quando avevo in braccio il mio bambino Di quanto ero fiera di essere una mamma vera Questa è una cosa seria Come si possa poi amare tanto un animale mentre l'uomo ti fa tanto male.
Alba per ricordare sentimenti Ormai assopiti, notte Per cancellare desideri Sepolti sotto la neve. La tempesta di neve fuori la Foresta, il tetro buio Freddano tutte le mie lacrime per te Che un tempo bagnavano Questo mio cuore, ora gelido e spento. È partita la speranza di poterti riabbracciare, adesso devo solo dimenticarti: ma ci riuscirò mai?
Avrei voluto amarti e donarti Il mio cuore... un'eterna primavera per i miei sentimenti Ma ecco che io sono: schiavo delle passioni, servo del mio amore per te.
Ormai troppo lontana, troppo bella, fuggi veloce nell'oscurità della notte, là nella foresta innevata prima che il sole sorga per il giorno nuovo.
Vivere... con il buono e cattivo tempo, cercando di assaporare ogni istante, cercando di dare quanto più puoi. Amare... senza pretendere, a volte un gesto divino, altre estremamente egoistico. Essere... sempre e comunque te stesso, sentendoti fiero di lottare, per ideali che non sono in vendita.