Io, chi sono...? Io... Si! Diversa!, perché? Ho scelto di essere libera, di amarmi, per quella che sono Io, spirito libero, non ho rimpianti per la scelta del cuore A volte sola piango, poi rimprendo il mio passo Il mio respiro la mia anima il mio corpo la mia mente Io nulla più a ravvedersi Io lascio una scia al mio passare la parola frasi l'espressione di un dipinto la naturalezza dell'essere la semplicità l'essere Io ovunque Io.
Le note volano come rondini in primavera Creano forme nello spazio e si scrivono nel tempo... Perché la musica si lega ad un momento e ne crea un ricordo... ... scrive in un cuore ed un'altra poesia nasce...
La città dorme...
L'aria gelida fuori attraversa i viali, storie diverse scorgo dalla mia finestra poche stanze illuminate nel palazzo di fronte ognuno con una propria storia da raccontare note conservate in ogni cuore storie cosi diverse dalla mia io autrice nostalgica là dove le differenze allontanano c'è sempre la musica che unisce
allora note come colombe bianche nel cielo volate entrate in ogni casa entrate in ogni cuore portate un sorriso portate amore portate conforto luce e speranza speranza di uguaglianza e di pace...
Questo vento spavaldo alza polvere accumulata da troppo tempo e forma una nube scura intorno ai nostri Esseri sempre più smarrti.
L'aria diventa irrespirabile ed inizia una corsa spasmodica alla ricerca di un rifugio che dia nuove certezze.
Speculatori senza anima continuano imperterriti a consacrare vittime al Dio denaro.
Ogni sovrastruttra, creata dall'uomo, sembra vacillare colpita dai continui urti della folla impazzita impaurita incredula.
Io seguo la corrente ma improvvisamente mi fermo per dare un senso a questa corsa senza sosta e senza meta.
Intravedo gli impliciti significati nel sordo dolore stigmatizzato sui visi di chi mi passa accanto: comprendo la loro sofferenza, percepisco il vuoto inaspettato dello smarrimento, riconosco quel sentimento che lacera l'animo di chi si sente tradito.
Lacrime calde scendono copiose sul mio volto e disperatamente alzo gli occhi al cielo ... quale stupore! Un'aria nuova aleggia al di sopra di quella oscura nube.
L'aria fresca mi sfiora leggera e la mente si libera dalle sue stesse catene. Come è bello quassù e... soprattutto... come sono piccoli i nostri problemi!
Sanno di nero scuro le sagome sedute intorno alla tovaglia gli eccentrici merletti si muovono distinti tra il cucir segnare taglia di dispendiose mani che san sfidare crune d'ago vincendone battaglia arrotolate stoffe attendono sopra sedie di paglia
Nero il colore riveste donne che portano dolore in fondo al cuore ovali pizzi circondano di favola le storie raccontate al calar del sole.
Delicatamente lascio scivolar la mente verso il silenzio pensando a niente rovisto nell'armadio della notte aiutato dalla luce delle stelle trovo un vestito nuovo voglio cambiare pelle
Voglio disfarmi di tutto quello che porta il cuore mio a costrizione voglio vestire solo d'emozione
Un abito soltanto per tutte le occasioni per tutte le giornate belle o brutte per tutte le stagioni
Che sappia ripararmi si da un temporale anche senza ombrello ma che mi ripari il cuore se sbatto... contro il muro dell'amore
Senza cambiar mai di colore se si bagnasse con le lacrime siano esse di gioia o di dolore
Insomma un abito con un risvolto solo... lo sò non è di moda adesso cucito a pelle senz'odio senza eccesso
Cala la notte... sei leggera... vaga la tua mente... forte è la tua angoscia... hai una bestia nel cuore... ti lasci andare... ti lasci possedere dal gelo... e lentamente le ombre vengono a scurire il tuo cuore... cala la notte... il passo aumenta... sei decisa... combatti... atrocemente la tua bestia nel cuore... cala la notte... tutto svanisce la luna splende sul tuo cammino adesso corri... stringi la vita... sorridi... i tuoi occhi rari come la tormalina blu... luccicano... le tue lacrime come mare d'oceano... affogano l'invidia... affogano le ombre... e preziosamente vieni ritrovata... messa a galla dall orgoglio... dalla speranza... da te cala la notte... tutto è fermo ma terribilmente si muove...
Nella notte, immaginandoti, mi vien di sentir, con sofferenza, il brivido, del tempo che passa, feroce, in un momento istante, nel veder, il tuo corpo che si avvolge, in aiuto, tormentato, stravolto, tra le pallide lenzuola, cercando disperatamente, di ammirare, le tue soffici labbra, cercando con perpetua ammirazione, l'odore del sesso che circonda il tuo essere donna.
Riprendo il cammino e alzo la testa, non m'importa che pensi sei un fatalista, ma io che di coraggio ne vendo al mercato guardo serena verso un destino segnato.
Di emozioni ne ho tante, incise nel cuore, ne faccio perdono per te che eri il sole che ora ha oscurato la tua anima persa ti auguro il meglio per la tua vita falsa.
Appoggio sui passi il mio lungo andare, non c'è strada confusa dal tuo perso dire, la mia anima riflette sincera nel vento, continua a dire: non mi pento...
Tu fulmine di gloria hai incendiato il passaggio, non trovi che fuoco nel tuo triste viaggio, questo è quello che merita il finto non sono nessuno, ma ho quasi vinto...
Case affacciate dentro vecchi cortili camice stese ad asciugare ricordan burattini appesi ai fili cerniere di metallo arrugginito sorreggono ormai stanche portoni che hanno dato asili
Cantine buie nascondono i fantasmi nati dai giochi per pagare pegno attento! Dietro la porta c'è il pirata con la gamba di legno
I magici castelli protetti da alte mura fatte di cartone attacchi improvvisati da villici guerrieri fuoriusciti da una tenda