Le Esperienze sono Mattoni
che ti vengono lanciati dal Destino
a volte anche Ferendoti,
tu le metabolizzi e le utilizzi
mischiandole con le Lacrime, il Sangue e il Sudore
per costruirti un Muro
che ti proteggerà dal Futuro...
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Le Esperienze sono Mattoni
che ti vengono lanciati dal Destino
a volte anche Ferendoti,
tu le metabolizzi e le utilizzi
mischiandole con le Lacrime, il Sangue e il Sudore
per costruirti un Muro
che ti proteggerà dal Futuro...
Evviva il crogiuolo colmo di metallo fuso che ti verserò sul muso quando nell'aldilà verrò a trovare proprio te.
Perché tu sei atrocemente morto da tanto tempo e probabilmente ti sei scordato di me, io invece no.
Perché quando si muore a ognuno viene dato un ruolo, a te vittima, a me è stato predetto in sogno carnefice di te.
Già sento le urla di tutti i giorni quando verrò da te per darti il tuo tanto.
Ti prego non fare così, lo sai che devi purgare tutto il male che in vita hai voluto fare.
Tutti i giorni la stessa storia, solo per tutta l'eternità.
Griderai, soffrirai, urlerai "Voglio morire! ", ma morire non potrai, perché sei già atrocemente morto da tanto tempo, siiii!
Ogni fine ha avuto un inizio, la mia fine come inizierà e che senso avrà se tra inizio e fine non si è assaggiato, gustato, assaporato il più possibile delle cose... Assaggiare, anche per poi sputare e vomitare, gustare sino al punto di odiare un sapore assaggiare controvoglia per la cultura del sapere, sperimentare sino a sentire il palato impastato di sangue... Conoscere per scegliere, per esser libero e talmente ricco dentro da conquistare un'umiltà interiore tanto forte da non essere prosopopeico e supponente... solo saggio.
Il mio corpo assimilato dalla terra... per non morire, il mio corpo mangiato dai pesci... per non morire, il mio corpo dilaniato dagli avvoltoi... per non morire, il mio corpo nei ghiacci eterni... per risorgere e vendicarmi.
Tutto o niente
le mezze misure
non valgono più.
Vita fino infondo
oppure nulla
così, la voglio.
Voglio il 100 il 99
non mi basta.
Voglio piangere o ridere,
Ridere fino a piangere.
Farmi se devo, perfino del male
Tutto o niente.
Solo così ha senso.
Nascono
tra le pietre consumate
del sentiero
che porta a casa,
la casa degli alberi.
Nelle notti di neve
e di lupi
quando il brivido
gela le piume
e i diamanti
trafiggono gli occhi,
i miei versi
come preghiera
cercano il cielo.
Stregoni incipriati danno spettacoli esaltanti
santoni con cravatta disinti cartomanti
sanno manipolar gli altrui destini con i guanti.
Ritrovi attorno a tavolini illuminati dalla luce fioca
tremori simulati attivano la pelle d'oca
legati alle paure che ci portiamo dietro
occhi sbarrati nel consultar bocce di vetro.
Animi afflitti si contorcono nell'ascoltare
le controversie strade da dover attraversare.
Ma a questo dice il mago si può trovare soluzione
ed ecco prender forma la magica finzione.
Trovano godimento allora i falsi maghi
vendendo sogni vuoti sogni vani
e raggiungono l'orgasmo con lo sfregamento delle mani.
Mani già abituate a ritirare e a soppesar mazzette legate e ben compresse da gente che sta in bilico
sulle taglienti lame delle false promesse.
Adesso basta! Finiamola di dare retta a questi lestofanti.
Ma a guardar bene i polli fuori dal pollaio
sono tanti.
Sono chiusa nel mio guscio
di pensieri senza fine
e non riesco più a sentire
le frivole sensazioni del dolce vivere.
Lontana anni luce
dai miei simili
da amici e nemici.
Sono chiusa nel mio guscio
di pensieri senza fine
e non riesco più a sentire
la stanchezza delle mie immani fatiche.
Trasportata da ideali che non fanno dormire
neanche nelle notti più serene.
Sono chiusa nel mio guscio
di pensieri senza fine
e non riesco più a sentire
la mia voce nel tumulto
della folla che, impazzita, urla senza sosta
verità di ipocrita convenienza
con la stessa passione
di una filastrocca recitata a memoria
Formale
Sciatta
Vuota.
Non so come Taluni riescano a dormire
senza dubbi ed incertezze
Non so se riuscirò a perdonare
chi ha ardito turbare la tranquillità di una casa
dove corrono innocenti bambini
per questo sono chiusa in questo guscio
di pensieri senza fine
perché non riesco a sopportare l'insolenza
di chi ha osato tanto.
Ispeigabile follia la mia mente...
un mondo invivibile dentro che preclude la mia pace...
un mondo giudice fuori che mi ha reso insicura...
Anima mia, sei tu la mia nemica?
Tormento unico, persistente, che strazia il mio cuore stanco ormai di battere veloce, perennemente...
Ci si cheide perché? Tante le risposte, le cause
ma infine... il vuoto...
Inetta in questi nuovi giorni,
l'apice del nulla il mio pensiero di cui non posso fare più a meno... e ora cos'è cambiato?
Nuove strade sembrano prostrarsi dinnanzi a noi, nuove occasioni... uniche... irripetibili...
Ma Anima mia perché non mi consenti di viverle?
Un fiume di silenzio ci separa,
l'alba arriva con la sera,
la pioggia non bagna, resta appesa,
attendo con fiducia la tua resa...
Continuare là dove si è fermato il respiro,
dove non c'era inverno nel tuo cielo,
nei nidi di rondine stesi al vento,
nel ghiaccio del mio triste inverno.
Calpesto le foglie ormai volate
lontane dalla terra che han visto l'estate,
sto attenta a non pestare il nostro amore
che come un lampo mi ha trafitto il cuore.
Succede di amare senza tempo,
succede di gridare al mondo,
succede di morire pur respirando,
succede che forse interrompo il tuo silenzio...