Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Dopo l'incidente

E mi nascondo,
col volto coperto di pianto,
lontana dai colori del mondo,
portando le labbra al tuo manto,
sperando nel tempo infecondo.

Mi diparto da chi mi domanda,
sorridendo di dargli un sorriso,
mentre il cuore ancor vivo comanda
una nuova speranza al mio viso...

... Non ricordo nemmeno il tuo odore
che, mischiato nel vento, mi faceva impazzire
io correvo seguendo il rumore
di un misto tra amare e soffrire.

Ma ben presto cadevo....
nessuno mi offriva la mano
e solo il destino mi invitava lontano:
tante e lunghe parole...
... per poche illusioni di sole;
e il piccolo fuoco annidiato nel seno
intanto cresceva sul verde terreno.

Un tantino di meno
sarebbe bastato,
a non farmi capire il mio gioco spietato:
quante foglie da allora ho gettato lontano
quanti rami ho strappato e bagnato...
ma inutili gesti e sprecati pensieri
han ben definito i miei desideri.

Tu eri nel vero:
io vivevo di un sogno straniero
e le porte che ho attraversato
non hanno svegliato il pensare sincero
di un cuore colpito dal fato
... se solo io avessi sfruttato
le poche parole che avevo imparato:
altruismo, virtù e forse anche amore,
ti avrei certamente scordato
tagliando quel filo sottile e velato
che imbriglia il mio cuore.

L'avrei dunque spezzato,
e senza ricordi lontani
avrei scelto e forgiato
un roseo domani....
ma nulla di ciò che ho narrato
è parte di me,
il mio unico e splendido fato
è intriso di te:
quell'occhio straviato,
quel viso sudato
e quelle parole
che parlano sempre d'amore;
la voce un po' strana,
la fretta e la calma un po' indiana,
un misto di gioia e timore
per rendere viva
l'attesa più lunga e lontana.

Il tuo corpo non c'è
ma io non ti chiedo dov'è:
aspetto nel tempo infinito,
assieme a chi mi ha capito,
coperta di zuccheri e ori
vestendo i veri squallori
di semi di rose e di prato
creandomi un mito
ogni giorno più scarno e sguarnito
ma di nome Renato.
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    Scritta da: Cleonice Parisi
    in Poesie (Poesie personali)

    La donna abissale

    Aride parole su se stessa lancia
    perché del tuo consolar
    poi si riempia la pancia.

    La Donna Abissale
    conosce il suo male
    nefaste visioni le sue sensazioni.

    Triste e sempre smunta
    per lei il cielo non sarà mai trapunta.

    Inganna e si traveste
    porta ovunque la sua peste.

    La Donna Abissale
    ha al cor solo il male
    lo stesso che adesso
    le chiude l'ingresso.

    Osservala in vero nel magro sentiero
    lei attende la morte
    ma aperte ne ha già le porte.
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      Scritta da: Cleonice Parisi
      in Poesie (Poesie personali)

      L'invidia

      Cammina la formica attraverso gli irti sentieri
      e s'affatica;
      Vola l'aquila attraverso i venti del cielo
      e s'affatica;

      La formica avrà occhio per l'aquila
      ma l'aquila non scorgerà formica.

      La formica guarderà altrove
      e perderà le sue prove;
      L'aquila guarderà innanzi
      lasciando agli altri solo gli avanzi.

      Guarda al tuo sentiero
      qualunque esso sia
      e lì la tua via.
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        Scritta da: Cleonice Parisi
        in Poesie (Poesie personali)

        Mille passi

        Mille passi

        Tra il dato e l'andato;
        Tra il tolto e il molto;
        Tra il dire e il fare;
        Mille passi tra te e il mare.

        Tra bianco e nero;
        Tra pioggia e sereno;
        Tra l'alto e il basso;
        Mille passi prima di un sorpasso.

        Tra il dire e il fare;
        Tra terra e mare;
        Tra sole e luna.
        Mille passi e più di una duna.

        L'orologio del vivere
        scandirà mille passi
        tra te e i tuoi successi,
        affinché gli stessi
        possan restarti impressi.
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          Scritta da: Cleonice Parisi
          in Poesie (Poesie personali)

          Ferma il Tempo

          Inchioda il tempo
          accendilo di un sorriso.

          Si cruccia mica sole
          quando un pochino muore?

          O dal suo sonno al mondo grida,
          l'inizio di una nuova sfida?

          Ferma il tempo
          legalo al tuo ieri,
          assaporalo nel tuo oggi,
          mentre lo proietti nel domani.

          Mica la foglia ingiallita
          grida alla vita la sua dipartita?

          O del suo cadere sà
          che in un altro corpo
          presto ritornerà?

          Ferma il tempo
          asservilo oggi
          a quel che il futuro chiede,
          e del passato fanne sgabello
          per appoggiarci il piede.

          Affinché il tuo guardare
          di molto si possa innalzare.

          Ferma il tuo tempo
          non ti crucciare
          molto ancora c'è da fare.
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