Rientro a casa tardi ogni sera. E ogni sera la stessa sensazione, la stessa paura: È una paura che ti soffoca, ti stringe forte un nodo intorno alla gola. Ti senti chiudere la parte più profonda nel petto e senti tutti i rumori più silenziosi, anche quelli più lontani. È una paura che ti rende attenta in questi istanti lunghi un'eternità. Allora ti si paralizzano le gambe, il tuo corpo non ha il coraggio di girarsi, ma i tuoi occhi sono rapidi e ad ogni rumore vengono chiamati in quella direzione... Apro la porta di casa. Tutto torna normale, non c'era nessuno...
Un paio di labbra sudate, quest'oggi si sono toccate. Le mani cadute sui fianchi, lo sguardo socchiuso sui corpi già stanchi. La voce fermata su poche parole i venti dei nostri cammini portati vicini dall'ultimo sole. Parole riunite in dolci pensieri ci svelano cose già udite nel tempo di ieri... Seduti sui lunghi sentieri riposano i nostri destini, sfiatati da erte salite e da ripidi clini. Momenti di attesa e di luce e giorni di pace. La vita serena mi appare: un sogno che giace fermato nel nitido mare.
Da l'alta forma e dal Celeste Loco declinasti ai mortal patimenti venendo Uomo e afferrando teco ciò che a l'Alma e a la carne son tormenti. Come potesti resister sì a lungo al sentore del sangue intra li denti, deriso, livido, lordo di fango? Sol del Figlio l'Amor cotanto puote, e d'ogne iniquità si fece carco, quand'a noi mosse massima pietate. Oh è sì celato il Tuo sussister puro entro le nostre levature innate da non scorger che direzioni oscure! Riuscirò anch'io al dolor ch'è alla fine girar al Padre l'ultimo respiro? Rammentami a tal tristi ore di spine, poiché tra i molti sarà il sol momento, in tutta la mia vita al vizio incline, in cui certo potrò dir con fermento se convertito al Mal ne sarò schiavo o se avrò scorto Te tra'l mio lamento, nella penosa attesa in cui sedevo, ad abbagliar il buio col tuo cuore così simile al mio, come sapevo, oh Sole, oh Seme, oh mio Signore!
Oh poesia, dolce musa ispiratrice, tu che accendi l'animo degli uomini trascinandoli in dolcissimi inebrianti vortici...
Tu che doni al cuore momenti di infinita dolcezza... e ti disseti a fresche e trasparenti acque...
Tu le cui vermiglie labbra offri all'appassionato bacio e le candide membra s'infiammano al lieve tocco dell'amato
avvolgi e riempi il cuor degli uomini dell'intera bellezza del creato e che, della natura, ogni fremito, canto e luce immortali la magia della vita donata!
Vola sulle ali di questa dolcissima melodia... lasciati scivolare in dolcissimi sogni, abbandona gli affanni sulla sponda del lago incantato... fa che i tuoi occhi siano inondati da tramonti di porpora e da uccelli dalle ali di cristallo e una leggera brezza sfiorerà i tuoi capelli dorati come leggero volo di farfalla. Ascolta la voce del vento che fa vibrare le foglie... questa musica lieve invita a sognare, a chiudere gli occhi... a volare nei cieli... Afferra i sogni dispersi nell'erba come lucciole vagabonde mentre nel cielo si spande un campo di stelle. Ecco cosa puoi fare quando la musica diventa poesia.