Grazie per essere arrivato, grazie per esserci, grazie se ci sarai nella mia vita; grazie perché ti fidi, grazie perché mi guidi a sorridere alla vita, all'amore, al dolore, alla gioia, alla noia, con serenità colorita. Quando, e se lo vorrai, pensami, ed io sarò con te.
Vorrei un giorno trovare il tuo sorriso Vorrei un giorno sentire solo per me le tue parole Vorrei stare ad ascoltare i tuoi silenzi Vorrei trovarti perché con te imparerò a scrivere poesie Vorrei trovarti perché sarebbe il ritrovare me stessa
Vorrei trovarti un giorno Anche se avrai il nome di un altro uomo.
T'impegno pensiero cercando con forza le chiare parole, che sono da sempre l'ingegno dell'uomo che vengon da sole; T'impegno pensiero cercando con forza le semplici rime, e puro il mio dire racconti al più bello dei sensi che ho lo scopo che opprime, che è dolce natura, che è te, per amore poetico; Questa è la gloria! Per vivere in alto, per volar fra le cime.
Che vuoi m'importi del tuo compleanno. Dei tuoi regali, degli snervanti auguri, della appuntita torta e delle foto che senti da quel giorno più pesanti.
Trucchi il tuo volto e non senza sforzo per non rimpiangermi, se non altro questa notte, e stare a galla sino a domattina, dopo aver spento l'ultima candela senza soffiarvi sopra ad occhi chiusi.
Dall'appannato specchio del make up vedrai il superstite da dentro la gabbia volar lontano come un canarino. E i regali e la squallida candela doppioni lerci di rare figurine, ti angosciano promettendo di tornare.
Non mi diverte questa allegoria: ma la tua poesia non posso più cambiarla, per rovinarla e farmi male ancora.
Quando ti accorgi che ti manca. Quando la tua mente sa di essere stanca. Quando la luce del sole non è più con te. Quando il senso divora il cuore che c'è dentro te. Credi che il mondo abbia sbagliato posto. Pensi che la vita dia tutto l'opposto. Immagini di essere solo in mezzo a tutti. Speri che ciò che senti siano solo dei ricordi brutti. Scopri dentro te la voglia di rifarti. Quando ti accorgi che ti manca è troppo tardi.
Le tue parole stese su un tappeto di sabbia, aride, lontane, calde, arrivano a me come il vento caldo che soffia da sud, come rintocchi di campana echeggiano scandendo il tempo che ci separa. L'odore della sera scende piano, mi entra dentro e muore la speranza di vederti, ora, ora che la notte è dentro me, ora che sei lontano dalla mia pelle, ora che non sento il tuo respiro, ora io muoio lentamente... Come foglia al vento vago dentro un buco di follia, accarezzo l'orizzonte col mio io accendo una candela e la lascio a te sperando che tu trova la strada di me...
E stringo quel bicchiere che mi hai lasciato tra le mani, ho assaporato il tuo silenzio per non pensare al domani, le schegge di cristallo mi penetrano nel sonno dove eravamo soli, padroni del nostro mondo, stavamo insieme per ore a prosciugare il vuoto che nel passato aveva cavalcato, ora che non ci sei mi sento come il nulla, non posso più amare se ho te nel cuore, accanto nel silenzio mi resti tu accanto ti lego e ti rilego con un bel nodo al cuore ma non trattarmi male o io potrei morire...