Grazie per essere arrivato, grazie per esserci, grazie se ci sarai nella mia vita; grazie perché ti fidi, grazie perché mi guidi a sorridere alla vita, all'amore, al dolore, alla gioia, alla noia, con serenità colorita. Quando, e se lo vorrai, pensami, ed io sarò con te.
Vorrei un giorno trovare il tuo sorriso Vorrei un giorno sentire solo per me le tue parole Vorrei stare ad ascoltare i tuoi silenzi Vorrei trovarti perché con te imparerò a scrivere poesie Vorrei trovarti perché sarebbe il ritrovare me stessa
Vorrei trovarti un giorno Anche se avrai il nome di un altro uomo.
T'impegno pensiero cercando con forza le chiare parole, che sono da sempre l'ingegno dell'uomo che vengon da sole; T'impegno pensiero cercando con forza le semplici rime, e puro il mio dire racconti al più bello dei sensi che ho lo scopo che opprime, che è dolce natura, che è te, per amore poetico; Questa è la gloria! Per vivere in alto, per volar fra le cime.
Che vuoi m'importi del tuo compleanno. Dei tuoi regali, degli snervanti auguri, della appuntita torta e delle foto che senti da quel giorno più pesanti.
Trucchi il tuo volto e non senza sforzo per non rimpiangermi, se non altro questa notte, e stare a galla sino a domattina, dopo aver spento l'ultima candela senza soffiarvi sopra ad occhi chiusi.
Dall'appannato specchio del make up vedrai il superstite da dentro la gabbia volar lontano come un canarino. E i regali e la squallida candela doppioni lerci di rare figurine, ti angosciano promettendo di tornare.
Non mi diverte questa allegoria: ma la tua poesia non posso più cambiarla, per rovinarla e farmi male ancora.