Poesie personali


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie personali)

La Vita che ritorna

Sulla pelle
l'asfalto rovente
conficcato nel corpo
lamiere come coltelli.

Il sole si spegne
oscurando il giorno.
Trasformando l'afa
di Luglio in un gelo di Dicembre.

La radio tace
non c'è musica
di sfondo solo
un lontano vociare.

Il respiro
sembra sostare
il dolore è lacerante.
Grida disperate.

La sirena
è orami lontana,
ogni rumore
ogni visione
si trasforma
nel buio più pesto.

Ci sono giorni
senza tempo.
Che attendono
Un tempo migliore.

Dove il passato
è presente,
Ed il presente
pronto dissolversi.

Tutta la vita
ti scorre davanti
Come le sequenze
di un vecchio film.

Tutto è così lontano
così vicino
così irraggiungibile
sembra finito.

I giorni sono contati
da chi a te è caro.
Giorni di dolore
disperazione.

Di non speranza
per riempirsi di speranza.
Torna una luce è,
la vita che ritorna.
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    Scritta da: Cristina Sanna
    in Poesie (Poesie personali)

    Vorrei

    Vorrei un giorno trovare il tuo sorriso
    Vorrei un giorno sentire solo per me le tue parole
    Vorrei stare ad ascoltare i tuoi silenzi
    Vorrei trovarti perché con te imparerò a scrivere poesie
    Vorrei trovarti perché sarebbe il ritrovare me stessa

    Vorrei trovarti un giorno
    Anche se avrai il nome di un altro uomo.
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      Scritta da: Spartaco Magi
      in Poesie (Poesie personali)

      Poesia

      T'impegno pensiero cercando
      con forza le chiare parole,
      che sono da sempre l'ingegno
      dell'uomo che vengon da sole;
      T'impegno pensiero cercando
      con forza le semplici rime,
      e puro il mio dire racconti
      al più bello dei sensi che ho
      lo scopo che opprime, che
      è dolce natura, che è te,
      per amore poetico; Questa è la gloria!
      Per vivere in alto,
      per volar fra le cime.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Il tuo compleanno

        Che vuoi m'importi del tuo compleanno.
        Dei tuoi regali, degli snervanti auguri,
        della appuntita torta e delle foto
        che senti da quel giorno più pesanti.

        Trucchi il tuo volto e non senza sforzo
        per non rimpiangermi,
        se non altro questa notte,
        e stare a galla sino a domattina,
        dopo aver spento l'ultima candela
        senza soffiarvi sopra ad occhi chiusi.

        Dall'appannato specchio del make up
        vedrai il superstite da dentro la gabbia
        volar lontano come un canarino.
        E i regali e la squallida candela
        doppioni lerci di rare figurine,
        ti angosciano promettendo di tornare.

        Non mi diverte questa allegoria:
        ma la tua poesia
        non posso più cambiarla,
        per rovinarla e farmi male ancora.
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