Le righe di un quaderno ormai liso segnano il vuoto da te lasciato sembra che il tempo si sia fermato nell'attimo del tuo sorriso. E ora che il tempo del tempo è passato in un momento, mi trovo a dover pensare a ciò che potevi provare. Non sono certa di nulla se riempi il silenzio di niente, se resti nell'ombra in soffitta a reprimere la tua sconfitta. Io ci sono ma questo non conta se per avermi adesso non puoi annientare te stesso...
Sulla riva mi bagno di sole, l'onda arriva, mi sento morire il gelo del cuore non sa che il mondo di me non ha età, e perso nel giorno di noi, nel fuoco che brucia il soffitto, non vale averti sconfitto ritorni col senno di poi, tu luce dei pascoli verdi, tu aria di splendidi autunni, tu terra che hai dato la vita, tu morte del sonno di noi, sei limpido dentro un cammino di un grigio e caldo mattino di tempi ormai lontani di corse di affanni di domani sei giunto alla fine di te sei solo una parte di quello che muore dentro il cervello ma che non vive senza di me...
Mi sono arresa sotto il peso dei miei sogni, sotto il peso del tuo silenzio, sotto il corpo che non ho mai avuto, sotto il bacio desiderato, sotto il tramonto del tuo sole, sotto le nubi delle tua tempesta, sotto l'indecisione di esserci, sotto l'indecisione di non esserci, sotto gli occhi dei bambini, sotto questo amore che non ha confini...
Capitani, prendete il mio cuore e portatelo via: salpate per rotte lontane, dove le parole perdono di significato, dove i sogni sono realtà intrecciate con fili di porpora, dove l'acqua del mare è blu come la notte: e lì lasciatelo affondare, lontano, lontano dal mondo delle delusioni, in un silenzio di onde e venti.
Germogli sugli alberi accesi, colori di visi sospesi incontri avvenuti nel tempo di un battito di ciglia, ti penso.
E tu che mi segui lontano avvolgi il sorriso di un pianto sentendo i passi veloci per fuggire a giorni d'attesa.
Non sono la noia né il dolore, non sei che un sogno d'aprile nel dolce silenzio d'amore il suono del tuo dolce dormire, mi rubi le note del vento per porle in un canto d'argento, mi sfiori con gli occhi di marzo e poi mi scompari nel volo, ma sei il sogno felice che solo svegliandomi mi darà pace...
Trascorrono i giorni senza sapere perché ascolto il rumore della memoria che martella incessantemente, come un film in bianco e nero rivivo ogni fotogramma di te, di quell'amore vissuto in un attimo e scomparso oltre il sempre, e riavvolgo la pellicola di me taglio gli errori e l'amore, quell'amore che ci ha visti vicini quasi a sfiorarci, quell'amore che ora riempie i tuoi giorni di silenzio quell'amore che ora svuota la tua mente e la riempie di me...
Il sole sta tramontando, dietro il mio sguardo perduto... la volta del cielo, sembra addormentarsi, cullata nel suo azzurro, sfumate a tratti da fiamme roventi, rimpianto del sole, che la accarezzò per lunghe ore... il tramonto mi appare struggente, come la più pura immagine, della natura... bella e fredda... perché ciò che manca non è... che la luce... come gli occhi, di chi vaga per aridi istanti, di tormentate e vuote esistenze, senza capire... l'amore.