Capitani, prendete il mio cuore e portatelo via: salpate per rotte lontane, dove le parole perdono di significato, dove i sogni sono realtà intrecciate con fili di porpora, dove l'acqua del mare è blu come la notte: e lì lasciatelo affondare, lontano, lontano dal mondo delle delusioni, in un silenzio di onde e venti.
Germogli sugli alberi accesi, colori di visi sospesi incontri avvenuti nel tempo di un battito di ciglia, ti penso.
E tu che mi segui lontano avvolgi il sorriso di un pianto sentendo i passi veloci per fuggire a giorni d'attesa.
Non sono la noia né il dolore, non sei che un sogno d'aprile nel dolce silenzio d'amore il suono del tuo dolce dormire, mi rubi le note del vento per porle in un canto d'argento, mi sfiori con gli occhi di marzo e poi mi scompari nel volo, ma sei il sogno felice che solo svegliandomi mi darà pace...
Trascorrono i giorni senza sapere perché ascolto il rumore della memoria che martella incessantemente, come un film in bianco e nero rivivo ogni fotogramma di te, di quell'amore vissuto in un attimo e scomparso oltre il sempre, e riavvolgo la pellicola di me taglio gli errori e l'amore, quell'amore che ci ha visti vicini quasi a sfiorarci, quell'amore che ora riempie i tuoi giorni di silenzio quell'amore che ora svuota la tua mente e la riempie di me...
Il sole sta tramontando, dietro il mio sguardo perduto... la volta del cielo, sembra addormentarsi, cullata nel suo azzurro, sfumate a tratti da fiamme roventi, rimpianto del sole, che la accarezzò per lunghe ore... il tramonto mi appare struggente, come la più pura immagine, della natura... bella e fredda... perché ciò che manca non è... che la luce... come gli occhi, di chi vaga per aridi istanti, di tormentate e vuote esistenze, senza capire... l'amore.