Quando ti accorgi che ti manca. Quando la tua mente sa di essere stanca. Quando la luce del sole non è più con te. Quando il senso divora il cuore che c'è dentro te. Credi che il mondo abbia sbagliato posto. Pensi che la vita dia tutto l'opposto. Immagini di essere solo in mezzo a tutti. Speri che ciò che senti siano solo dei ricordi brutti. Scopri dentro te la voglia di rifarti. Quando ti accorgi che ti manca è troppo tardi.
Le tue parole stese su un tappeto di sabbia, aride, lontane, calde, arrivano a me come il vento caldo che soffia da sud, come rintocchi di campana echeggiano scandendo il tempo che ci separa. L'odore della sera scende piano, mi entra dentro e muore la speranza di vederti, ora, ora che la notte è dentro me, ora che sei lontano dalla mia pelle, ora che non sento il tuo respiro, ora io muoio lentamente... Come foglia al vento vago dentro un buco di follia, accarezzo l'orizzonte col mio io accendo una candela e la lascio a te sperando che tu trova la strada di me...
E stringo quel bicchiere che mi hai lasciato tra le mani, ho assaporato il tuo silenzio per non pensare al domani, le schegge di cristallo mi penetrano nel sonno dove eravamo soli, padroni del nostro mondo, stavamo insieme per ore a prosciugare il vuoto che nel passato aveva cavalcato, ora che non ci sei mi sento come il nulla, non posso più amare se ho te nel cuore, accanto nel silenzio mi resti tu accanto ti lego e ti rilego con un bel nodo al cuore ma non trattarmi male o io potrei morire...
Sognami appesa al tuo domani che mi scaldi spesso le mie mani, non dire se non sai che dire, non fare se non sai che fare. La fame del silenzio ha morso il tuo respiro, vorresti urlare al vento il tuo dolce sentimento, non puoi perché sei in gabbia chiuso nella tua rabbia, ma lei è lì che aspetta, ma forse non c'è fretta, e se un giorno lei sparisse? Non farti le domande e vivi in ogni istante...
Si, di me non hai ancora un volto ma solo una voce e un po' di tepore per modellare l'incorporea mia forma eppure ad ogni riascoltarci nitida par che ritorni un'infantile gioia possiamo respirare tra le stelle andando per il giorno, pur lontani, abbondanza e succo di primizie rinvenire tra i solchi dei nostri pensieri. Non ne voglio, non ne posso perdere neppure una goccia troppo prezioso è per la vita affetta da strozzarsi di secchezze; per te e per me voglio sognare ripensare al sole, cercare perle; finita la mia sosta sul sentiero deserto di presenze vive compagno proseguire insieme e intonare all'arpeggio che vibra in noi una nuova canzone di emozioni. Avventizia non sia quest'epoca di ali: un volo d'api non reclini, un sorriso esploda sempre in dolcezze in questa luce che rilascia luminanze e allontana le tenebre di ieri. Su, intendi questi spiriti che parlano di albe future, di preannunci di frescure di altri mattini di presenze di palpiti e tremori di sciami di sorti trasalimenti: acerbo e odioso un passato sia solo il pattume di un ricordo seppellito nella discarica del dolore! Schiudi le tue labbra serrate respira questa nuova stagione che tra la nostra meraviglia incede e odora di fiori scongiurato domani sia un saluto distacco tra di noi. Se acrobata cammino sul filo teso tra il principio e la fine tienimi in equilibrio sicuro bilanciami con l'asta del tuo cuore e parlami perché io non veda gli aguzzi speroni che stanno nel sottofondo aspro della vita: ci risposi l'amore di essere e sentire e altro suono nuziale ci commuova al correre della sabbia nella clessidra.
Sente l'uomo ciò che vuole udire, vede l'uomo ciò che vuole vedere. Sogna l'uomo che vuole sognare, ama l'uomo che vuole amare. Arriva solo laddove tiene ad arrivare.
Uomo non mettere limiti al tuo "io" Ascolta oltre al tuo udire. Guarda oltre al tuo vedere. Sogna oltre al tuo solito sognare.
Ama con intensità lascia spaziare il cuore. Laddove non porrai limiti raggiungerai l'infinito,