Scritta da: Cleonice Parisi
in Poesie (Poesie personali)
Nel dir
Non invidio e non lodo
chi nel dir
non sa usar modo.
La gentilezza è della lingua
la carezza.
C'è modo e modo
nel dir
non divenir chiodo.
Commenta
Non invidio e non lodo
chi nel dir
non sa usar modo.
La gentilezza è della lingua
la carezza.
C'è modo e modo
nel dir
non divenir chiodo.
Dove le parole diventano tali
perché nutrite dai gesti.
Dove i sensi prendono forma
e il contatto forza.
Dove i sentimenti vengono cullati,
in segreto, da due corpi.
Dove la passione dà vita
ad una carezza che dolorosamente
fa sfiorare i palmi.
Dove sotto di un cielo stellato
si attende che cadano
le belle della notte.
Dove la mia mano cerca la tua,
trovando tutto ciò che ho scritto.
Dove la tua mano accoglie la mia
e la vuole portare con sé.
Il viaggio è breve:
Le mani si separano.
Il viaggio è breve:
Le mani si allontanano.
Il viaggio è breve:
Il mio cuore è ancora li con te.
E lascio le mie impronte sulla sabbia,
il mare al mio passaggio le cancella,
recito il copione di una vita
piena, vuota, mai rassegnata.
E siamo un po' tutti comparse,
chi burloni, chi per farse,
chi ride e chi piange,
ma siamo noi anime di sangue.
Avanti, si recita, è si va avanti
per molto tempo, per anni,
chi del bene fa il fulcro vivo,
chi invece del male fa il mito.
Ingoio lacrime senza rumore
che graffiano l'anima e il cuore,
sfioro col mio dito il tuo ricordo
ma scivolo in silenzio verso il fondo...
I miei lunghi silenzi...
fanno parte di questo tramonto,
sono parole sospese nel vento,
forse prigioniere del mare.
Ci sei tu, davanti a me...
e anche tu, non parli...
ogni frase, ogni attimo...
vive ugualmente sulle nostre labbra,
e ci trascinano lontano. Lontano...
I nostri occhi non vedono,
eppure scrutano al di là,
dell'orizzonte,
al di là dei sentimenti...
e tu sei forse là,
tra gli uragani lontani,
che inviano venti profumati
di speranza,
sei nel piacere di un attimo,
sei un raggio di sole,
che mi bacia in un tramonto
qualsiasi...
e la musica del vento
mormora le parole più segrete
per me,
che le sento vibrare in un intenso
brivido di vita,
e so... che per le vie
delle ridenti primavere,
sperdute fra i canneti,
lungo il fiume della vita,
le nostre ombre
si cercheranno ancora.
Stravolgi i miei pensieri,
il mio umore,
per poi crollare
nella più profonda delusione...
Sei come un fantasma
che a volte torna
che mi confonde per quel poco tempo
e poi si dilegua nell'ombra.
Il mio sogno lo incontri là dove le nuvole incontrano il cielo
dove c'è la brezza e l'odore di pioggia...
Il mio sogno soffia sulle foglie cadute,
prive della linfa vitale, dell'amore di un albero che aveva dato la vita
e che ora piange...
Il mio sogno rimane lì
nel sangue che fuoriesce dalle ferite del cuore...
Il mio sogno rimane nel tuo cielo nella speranza che tu un giorno possa salire lassù,
coglierlo e farlo tuo... nostro.
Parole in discesa frutto dell'unico turbamento solenne di un'intesa astratta, contorta rimossa. Cadenza stonata di una sorte mai scelta viva dentro e morta fuori.
Cosa sono per te?
Un sogno di cristallo
chiuso in una lacrima,
la chimera che non ha domani,
lo spazio vuoto nel cuore,
l'odio e l'amore,
la speranza di nulla,
la frase da cancellare,
la donna da amare
o da non guardare,
il canto del vento
che si perde nel cielo,
o in una tormenta
di un triste inverno.
Cancella ciò che è stato,
non è mai accaduto,
così puoi avere
la pace e il mio saluto...
Ti cerchi confuso,
ti sei illuso
per un amore imprevisto
sentito e rimasto.
Lei c'è nella pelle
nel cuore ribelle,
nel cerchio concluso
con il reale confuso,
mi senti volare
col mio dolce parlare
ma non vuoi dire,
mi farebbe soffrire,
ma per una volta
sarai la mia strada,
irta e spinosa
come serpe insidiosa,
la tua coscienza
rivolta il passato
aspetti che il fiume
si sia calmato...
E aspetti la pioggia
oppure che smetta,
la tua anima piange
ma non c'è fretta,
il bivio è vicino
lo senti nel cuore
che dire?
Che fare?
Segui l'amore.
Non ti è concesso di sbagliare
o potresti morire,
ma se non provi
non saprai mai,
se ieri è passato
o domani sarai...