I miei lunghi silenzi... fanno parte di questo tramonto, sono parole sospese nel vento, forse prigioniere del mare. Ci sei tu, davanti a me... e anche tu, non parli... ogni frase, ogni attimo... vive ugualmente sulle nostre labbra, e ci trascinano lontano. Lontano... I nostri occhi non vedono, eppure scrutano al di là, dell'orizzonte, al di là dei sentimenti... e tu sei forse là, tra gli uragani lontani, che inviano venti profumati di speranza, sei nel piacere di un attimo, sei un raggio di sole, che mi bacia in un tramonto qualsiasi... e la musica del vento mormora le parole più segrete per me, che le sento vibrare in un intenso brivido di vita, e so... che per le vie delle ridenti primavere, sperdute fra i canneti, lungo il fiume della vita, le nostre ombre si cercheranno ancora.
Stravolgi i miei pensieri, il mio umore, per poi crollare nella più profonda delusione... Sei come un fantasma che a volte torna che mi confonde per quel poco tempo e poi si dilegua nell'ombra.
Il mio sogno lo incontri là dove le nuvole incontrano il cielo dove c'è la brezza e l'odore di pioggia... Il mio sogno soffia sulle foglie cadute, prive della linfa vitale, dell'amore di un albero che aveva dato la vita e che ora piange... Il mio sogno rimane lì nel sangue che fuoriesce dalle ferite del cuore... Il mio sogno rimane nel tuo cielo nella speranza che tu un giorno possa salire lassù, coglierlo e farlo tuo... nostro.
Parole in discesa frutto dell'unico turbamento solenne di un'intesa astratta, contorta rimossa. Cadenza stonata di una sorte mai scelta viva dentro e morta fuori.
Cosa sono per te? Un sogno di cristallo chiuso in una lacrima, la chimera che non ha domani, lo spazio vuoto nel cuore, l'odio e l'amore, la speranza di nulla, la frase da cancellare, la donna da amare o da non guardare, il canto del vento che si perde nel cielo, o in una tormenta di un triste inverno. Cancella ciò che è stato, non è mai accaduto, così puoi avere la pace e il mio saluto...
Ti cerchi confuso, ti sei illuso per un amore imprevisto sentito e rimasto. Lei c'è nella pelle nel cuore ribelle, nel cerchio concluso con il reale confuso, mi senti volare col mio dolce parlare ma non vuoi dire, mi farebbe soffrire, ma per una volta sarai la mia strada, irta e spinosa come serpe insidiosa, la tua coscienza rivolta il passato aspetti che il fiume si sia calmato...
E aspetti la pioggia oppure che smetta, la tua anima piange ma non c'è fretta, il bivio è vicino lo senti nel cuore che dire? Che fare? Segui l'amore. Non ti è concesso di sbagliare o potresti morire, ma se non provi non saprai mai, se ieri è passato o domani sarai...
Le righe di un quaderno ormai liso segnano il vuoto da te lasciato sembra che il tempo si sia fermato nell'attimo del tuo sorriso. E ora che il tempo del tempo è passato in un momento, mi trovo a dover pensare a ciò che potevi provare. Non sono certa di nulla se riempi il silenzio di niente, se resti nell'ombra in soffitta a reprimere la tua sconfitta. Io ci sono ma questo non conta se per avermi adesso non puoi annientare te stesso...
Sulla riva mi bagno di sole, l'onda arriva, mi sento morire il gelo del cuore non sa che il mondo di me non ha età, e perso nel giorno di noi, nel fuoco che brucia il soffitto, non vale averti sconfitto ritorni col senno di poi, tu luce dei pascoli verdi, tu aria di splendidi autunni, tu terra che hai dato la vita, tu morte del sonno di noi, sei limpido dentro un cammino di un grigio e caldo mattino di tempi ormai lontani di corse di affanni di domani sei giunto alla fine di te sei solo una parte di quello che muore dentro il cervello ma che non vive senza di me...
Mi sono arresa sotto il peso dei miei sogni, sotto il peso del tuo silenzio, sotto il corpo che non ho mai avuto, sotto il bacio desiderato, sotto il tramonto del tuo sole, sotto le nubi delle tua tempesta, sotto l'indecisione di esserci, sotto l'indecisione di non esserci, sotto gli occhi dei bambini, sotto questo amore che non ha confini...