Come montagna al sole sento il vento e tocco le nuvole. Dall'alto scruto come un rapace con spirito fiero e capace. Nessuno mai deludere potrà ciò che vivo dentro nell'immensità. Il mio cuore vero, umile e sincero.
Come pianura china all'orizzonte, ombre piatte e seminati di fronte. Vivo di sogni, speranze e virtù nella palude acqua e bambù. Nell'amore io credo a quel cuore sincero. Oggi sto di fianco, nell'inquiete sospiro di ogni tanto.
Come scroscio in collina vedo nei miei occhi la brina. Annuso l'aria fredda ed il gelo della terra. Avanzo nel domani di oggi fra le delusioni ed i poggi.
Vita! Vita rivelata, come ben sai, risparmiami ciò che di me farai. Smettiamola di sperare e sognare, ammetti che fai di tutto per ingannare.
Le parole sono l'arma più potente Che un uomo abbia nelle sue mani La grandezza di un uomo è nel saperle usare Distinguere le parole d'amore Da quelle di odio E saperle dire al momento giusto Ognuna di esse ha un senso ben preciso Ed ogni gesto ne ha una che lo corrisponde Ogni parola ha la sua storia Tutte loro nella tua vita racconteranno una storia Ogni passo ne scoprirai una nuova E la tua bocca saprà usarle al momento giusto Per cacciare nuvole dolci Lacrime pacate Lingue di fuoco Saette pungenti... Ma ogni volta che tu dirai una parola Sappi che hai una responsabilità nel dirla Perché ogni parola ha un peso!
Sogno di un amore Che sia come una dolce poesia Di una mano Che accarezzi i miei capelli Di una voce Che mi sussurri ti amo Sogno parole mormorate Sguardi intensi Sogno un bambino Che salti sulle mie ginocchia Sogno di dire Semplicemente ti amo Mi sogno accanto a te Perché la mia vita Senza sarebbe già svanita.
Recava tra le mani un libricino Lo stringeva forte Quasi a combatter il confine Tra la vita e la morte. Ogni parola lì scritta Era nel suo cuore una Triste lenta e dolorosa fitta.
Le lacrime scorrevano lente Come il battito del suo cuore, Calde come la maglia che la stringeva forte, Calde come quel corpo prima della morte, Le mani erano ferme eppure tremanti, Cadevano sul suo corpo gelate, Come quel corpo dopo la morte.
Spine ora crescono laddove le tue eteree dita carezzavano il lino setoso di una pelle fanciulla. Sono le spine della coscienza, spine di alloro, di rosa, di fiore seccato. Spine di un lembo di terra mia e di un lembo di terra che non mi spetta, di un orto innaffiato dall'estrema dolcezza tua che mi sfiora e mi preme sul fondo di un animo senz'armi. Animo che odora dei frutti che colsi con cura e che attendono la tua mano, la tua mano salda e pigra che hai ritratto di colpo nel recinto di casa nostra. Fuori attendo come una spina afflitta dal trafiggere suo duro e malinconico.