Le nuvole corrono al vento e adesso sopra di me sono e come per cancellare il mio tormento la pioggia s'accompagna al fulmine e al tuono. La pioggia che monda la terra, per renderla simile al cielo, come se volesse cancellar la guerra e sparger sopra questa un pietoso velo. A voi che eravate presenti a voi, uomini coraggiosi, che per bisogno delle vostre genti avete affrontato pericoli insidiosi. Ed ora scrivo questi pochi versi, io, che non ho paura a voi che lottaste per questi cieli tersi, che vedo adesso in questa notte scura.
L'insicurezza, l'ipocrisia e la tristezza sono i frutti della pochezza; la magnificenza, la lungimiranza e l'appartenenza sono i frutti della coscienza.
Quell'odore di fragola che da sempre mi fa gola; quel sapore di sale che sembra acqua di mare; quel sentire che fa male di melodie tanto care; quel vedere un bel sorriso quando sfioro un rosa viso; quel tocco che rabbrividisce quando poi tutto svanisce.
Giro quella clessidra tra le dita, contemplo la sabbia all'interno, è un po' secca, i suoi colori si sono un po' spenti, soffre, odia chi l'ha intrappolata, lei rivuole il mare, l'aria di un tramonto, il suono delle conchiglie, lei ha bisogno di volare... Rompo il vetro e la lascio andare... Seguirò il tuo cammino fino al mare.