Leggerò le storie al mio bambino. Aprirò i libri, schiarirò la voce. Spiegherò il perché del blu del cielo, racconterò di sogni e di traguardi, di conflitti e di sconfitte. Gli insegnerò che dovrà imparare a camminare prima di poter correre. Gli insegnerò che non tutto quello che sembra, è.
Racconterò di chi non potrà avere tutte queste spiegazioni, ne insegnamenti. Di chi non avrà storie da ascoltare la sera prima di dormire. Racconterò di chi non ha la mamma e ne il papà, e da solo capirà di essere un bambino fortunato.
E poi mi è bastato un attimo per ridere, vedendo te nel tuo infinito incanto, hai fatto di me una regina nel tuo mondo di favole e di sogno. La rabbia ha traslocato nel salotto del mio vicino, avevo perso l'orientamento, il senso del destino, lo sguardo perso verso il vuoto, ora non è che un buco come il solco lasciato nella mela da un bruco... Adesso la mia vita riprende a girare ed è nel mondo dei miei sogni che voglio andare.
Quando la luna tramonta e sopraggiunge la brezza fredda ad annunciare tempo di pioggia. Allora viene il sole, che si staglia nitido e sicuro nell'azzurro del cielo. E la sua luce illumina questo mondo di ombre: ecco l'alba del nuovo giorno.
La vita è un ciclo e l'uomo è come un fiore, nasce, cresce, muore. Il tempo scorre, senza posa le lancette scandiscono i minuti, poi le ore, di attimo in attimo si ascolta il silenzio, mentre le ruote inesorabilmente girano da sempre e per sempre, in tutti gli spazi e in tutti i tempi, presenti e futuri. Ma che cos'è l'attimo? Il momento singolo dell'unica sensazione di essere uomo. L'attimo è la vita, è la morte, è l'eternità rispetto a sé stessa. È la vera essenza del corpo. Ma che scopo ha la vita? La sofferenza, il dolore, il rimpianto, la noia esistenziale delle cose create. Nessuno scopo, nessuno. Niente ricompensa l'uomo per una vita di stenti, di privazioni, di miserie. Niente, su questa terra, potrà liberare la sua anima. Esiste solo lei, la Morte. Lei, signora e padrona della vita. Lei, unica, potente, grande madre, che ha tolto per restituire, perché chi vive deve morire. E sarà la vita alla vita, il dolore al dolore, la morte alla morte. E ciò che era cenere, tornerà ad essere cenere.
Percorri il tuo sentiero in salita, ti porterà alla fine della vita, sei stanco e non sai che fare puoi tornare indietro, ma preferisci proseguire, con l'occhio ti volti un attimo al passato ti è bastato uno sguardo, l'amore di un minuto, alla donna che ti ha dato il suo cuore infinito. Piangi, viandante della sera, volevi altro da questa primavera, il coraggio ti è mancato, ma non solo quello di prendere la strada giusta e non l'ostello un timido riparo per il resto dei tuoi giorni invece che il suo sorriso, ma da lei non torni...
Sento un soffio sfiorarmi la pelle. Brividi mi avvolgono mentre gli occhi vagano lontani. Battiti violenti di passione attendono di squarciare il velo dell'incoscienza. La mente concreta è lontana, svanisce, si disperde. Ora, tutto è purezza, verità, essenza. Non è un corpo ne una mente. Non è un sogno o una utopia. È una donna, una vita.
La notte Arriva quando le giornate sono interrotte E le stelle Mi fanno ricordare le cose più belle Mentre la luna Forse un giorno porterà fortuna Ma l'universo È infinito Per questo ogni giorno io sorrido E dico al mondo Che ognuno dell'amore ha bisogno.
Stilla silenziosa nella tenue luce dell'alba come nebbia del solitario mattino nel divenire di anime offese insidiate da eventi rapiti nelle spire del destino disertore di desideri attesi, e così il viaggio di quel tempo che nulla può ad arginare lo smarrimento d'amore. Coglierei l'istante scintilla di fuoco fuggevole nella penombra ad illuminare lo smarrimento d'amore che urla, inascoltato, ama l'amore, istante già andato...