Quell'odore di fragola che da sempre mi fa gola; quel sapore di sale che sembra acqua di mare; quel sentire che fa male di melodie tanto care; quel vedere un bel sorriso quando sfioro un rosa viso; quel tocco che rabbrividisce quando poi tutto svanisce.
Giro quella clessidra tra le dita, contemplo la sabbia all'interno, è un po' secca, i suoi colori si sono un po' spenti, soffre, odia chi l'ha intrappolata, lei rivuole il mare, l'aria di un tramonto, il suono delle conchiglie, lei ha bisogno di volare... Rompo il vetro e la lascio andare... Seguirò il tuo cammino fino al mare.
E come un fiume di rugiada si assottiglia la passione, era un filo sottile ma mi specchiavo e non potevo... L'avrei rivista e come note melodiose mi avrebbe conquistato... L'aspetto senza sosta, ogni minuto un'eternità... Sentir così di corsa, come una discesa senza fine, il tramonto era vicino e ancor più. Un tramonto di solo suono, voci calde come cera, che scivola nelle vene calde.
Berrei sapendo di non potermi dissetare acqua sei tu per me bisogno naturale restando fermo sento il tuo scrosciare barriere umane ostacolano la voglia mia di bere attratto sempre più da lucentezza che lasci trasparire rive di sabbia le mie mani si lascerebbero inondare al tuo passaggio o dolce fiume che scorri sempre più nel mio pensare.
Lasciatemi vivere ora che il mio cuore batte... Lasciate che il respiro ingoi l'aria e la mia mente assorba le sensazioni. Lasciatemi il tempo di pensare, di gioire, di soffrire, di amare... Lasciatemi, vi prego, l'inconscio ricordo del caldo suo ventre ed io potrò riconoscere tra le sue braccia il suo calore... Lasciatemi vivere e dal mio primo palpito potrò scontrarmi con il mio destino per ammansirlo con i miei desideri per vincere battaglie per piangere sconfitte... Voglio vivere Sono la vita... Senza me il vuoto del rimpianto, per i miei sorrisi... negati, per i miei occhi... spenti per il mio cuore zittito, dimorerà anche negli intenti indifferenti al mio non esserci è cancellerà lo scoprire il senso e la dolcezza del mio amore a ripagare il dolore... negli occhi che mi guardano.
Sono tornata indietro sui miei passi salendo i gradini di una vita di sassi, ho guardato dall'alto il mio oggi con gli occhi e mente di una donna saggia. Sono tornata indietro sui miei passi, volevo cogliere ciò che persi, ma il mio recinto era fatto di cipressi e ciò che è andato non torna con i tuoi passi. Sono tornata indietro sui miei passi, sperando di vederti una volta ancora, ma ora corro stanca fino all'oggi dove c'è soltanto una labile aurora. Sono tornata indietro sui miei passi, invano, ma ora proseguo il mio stanco cammino per vedere dove mi porterà questo triste mattino...
Che sono per te? Una poesia che non scriverai mai... Non ci saranno parole, né amore, né suoni di campane, ne giorni di festa, né penna che scriva, né voglia di vita, né inutili stagioni, né dolci emozioni, né canto del cuore, perché non c'è amore...