Appoggiai l'orecchio sul quel petto. Il cuore batteva così forte... Perdon...! Era ritmo. La musica viveva dentro a quel corpo. Alzai la testa. Vidi quelle mani danzare, sembravano disegnare splendide linee in armonia con l'aria e con lo sfondo di miele. Cuore di miele... (corazon de hielo)... Diario segreto ti confido anche questo sogno...
"Papà" all'ennesima potenza chiamato, cercato, rimpianto e amato. Io, speravo che chiamandoti il mio amore ti imprigionasse alla Vita e invece crudele e sorda, Lei, ti abbandonava.
Dopo dieci anni, rimane ancora questa parola sola, intensa e avvolgente che riecheggia nella mia aria, nei miei ricordi e nel legame del mio amore per te infinito. ... e il tempo non scalfisce l'amore.
Tu non sei buona, Minù: come sei cattiva... Hai osato del toccato un po' di più; sei una predatrice alla deriva balìa di ratti enormi, e niente di più. Quanti cuccioli tuoi sepolti sono al sicuro Nell'increduto mondo dei tuoi avi? Mangi da tempo sempre meno, e Clara e Giulia, donne vengono di rado... È primavera Minù, e sai che questa notte al "Grigio " o a qualunque altro e i feromoni sazi si addormenteranno come te, col ventre che trabocca di vita e di dolore ché non sai a chi tocca. Resti per ore vicino al grattatoio Da tanto, immobile sotto le tue unghie; Come un tacito accordo le tue fusa puntuali alle carezze le archiviamo. Sai che ti guardo e so che fai lo stesso: Ma adesso lo facciamo di nascosto Per non vederci vecchi e scrivere col gesso.
È stato tempo di cambiamenti, è stato tempo di sofferenze. È stato tempo di delusioni, è stato tempo di differenze. Non diffidare del buon destino, continua a credere in un nuovo mattino. Un giorno diverso, un giorno migliore, e vedrai: La tua vita riprenderà presto colore. Cerca il tuo sorriso tramite le persone che ti sono vicine... Ricorda quando giocavamo, ricorda le mie mani piccine. Ricorda il tuo matrimonio guardando l anello che porti al dito. Ricorda i tuoi sogni realizzati: Da trent'anni è tuo marito. Ricorda ciò che ti ruba una lacrima di allegria. Quando si creano dei vuoti bisogna riempirli con un po' di fantasia. Non avere paura, non sei certo sola. E se hai tristezza nel cuore usa la parola. Sfogati quando vuoi perché da questa parte non hai un muro, ma ci sono due persone che per te hanno un amore sincero e pieno di colore. Auguri mammina.
Più voglio che te ne vai più ti avvicini a me e mi chiedo il perché non riesco a scacciarti via, mai...
... mi abituerò al tuo alito sul mio collo che mi scortica la pelle per toccare la mia anima e torturare il mio cuore.
Graffianti e allettanti i tuoi sussurri all'orecchio ma non basteranno a sviscerare i miei pensieri. Non uscirà mai dalla mia bocca la tua voce, soffocherai senz'aria nella mia gola.
Ti domerò bastardo, tradirò le mie emozioni e ti imprigionerò dove non potrai scappare. Tra le mie mani perirai.
Non spezzerai le sbarre della mia prigione, non sorpasserai i limiti della mia ragione. Ti ghermisco qui con queste parole dannato, fottuto rancore...
Tu che sei simile a me, tu che come me hai progettato un futuro costruito su una speranza e ne sei rimasto amaramente deluso: Come si fa a sopravvivere? Come si fa a non mollare? Come si fa a smettere di sanguinare? Ad andare avanti, come si fa? A non pensarci, a ricominciare? Dimmi come si fa se lo sai perché sento gli organi implodere su se stessi, sussultare ogni secondo e battere insieme al cuore, che da uno squarcio sta perdendo lentamente la sua vita. Dimmelo o potrei scivolare lentamente sottoterra. Dimmelo, perché adesso vedo una strada non costruita, senza asfalto, che mi si para dinnanzi? Perché quella salita, che mi avvicinava sempre di più alla felicità, è stata bruscamente interrotta? Dimmelo che ho sbagliato. Che sono un ingenuo, un debole. Dimmelo che sognare è da sciocchi. Dimmi che è colpa mia e non del mio sogno agognato. Dimmi che non avrei fallito se fossi stato diverso. Raccontami di te e dimmi che tu avresti fallito come me. Che alla fine non ho sbagliato nulla, ma che semplicemente non ero pronto. E che forse il mio unico errore è stato crederci troppo. Ingannami crudelmente ma regalami altra speranza. Drogami di falsa felicità. Di quel sentimento che gli rassomiglia tanto, ma che con tanta facilità ti si dissolve tra le mani. Curami il cuore prima che smetti di battere. Oppure uccidimi prima di vederlo piangere altre lacrime. Rubami l'anima e nascondila dove non possa trovarla. E se il mio corpo vorrà cercarla privami delle gambe perché così non possa andare a cercarla. Non farmi provare più emozioni e non farmi raggiungere ciò che voglio. Svuotami tutto e riempimi di solitudine. Inchiodami le mani con spuntoni di odio. Impediscimi di farmi ancora del male. E poi, se puoi, se vuoi, portati con te la mia speranza, che mi ha tradito e ghermito tra le sue debolezze. Stammi vicino e continua a parlarmi, e sì, narrami della mia vita raccontandola a memoria. E quando arriverai all'avvelenato pugnale prendilo tra le tue mani, esattamente come fece il Destino, e infilamelo nel petto perché non voglio fare altro. Non voglio fare altro che rivivere ogni secondo di quel pugnale. Non voglio fare altro che risaggiarne la punta entrarmi tra le costole. E se è il dolore che amo soffrirò per il resto della mia esistenza, ma ti prego non fermarti e porta dentro tutta la lama. E se poi piangerò è solo perché ho riprovato la stessa emozione, amore, odio e frustazione... E dopo aver finito di uccidermi non lasciarmi cadere a terra ma sorreggimi per le braccia. Ma non levarmi quel pugnale dal petto... perché è la cosa più cara che ho al mondo. Dimmi che non sono uno stupido poi e ripetimi di nuovo che non è colpa mia e che non sono il primo a cadere in questa trappola. Accarezzami sulla guancia sentendo la barba che graffia il dolce palmo della tua mano e forse la diffidenza scomparirà. E poi, se riesci, se non fallisci estraimi quel pugnale e cancellalo dai miei ricordi. Perché forse allora avrò capito che non è il meglio, ma solo una buca sulla mia strada che adesso è stata riempita. E se ancora costanti dubbi mi assalissero, fermami e fammi sedere e come se fossimo a scuola insegnami a vivere al meglio la mia vita. Ma ti prego non abbandonarmi anche tu perché diverrai la cosa più importante che ho. Non trasformarti in pugnale, ma divieni penna per poter scrivere su un foglio di carta la nostra felicità. Poi invecchiamo, ma non smettiamo di fare l'amore e continuiamolo a farlo come se fosse la prima volta. Continuiamo a provare lo stesso imbarazzo quando ci baciamo e la stessa tristezza quando un impegno ci separa. E cercami come se fossi aria ed acqua e tutto ciò che ti è essenziale per vivere. Ed allora capirò che la vita non è crudele, ma che siamo noi che scegliamo di farci del male a volte.
Ti amo già anche se non ti conosco... E sono qui ad aspettarti, dolce, ignoto futuro...
Passano le ore che cercano parole, scusanti di silenzi imbarazzanti di un tempo che ci porta a ritroso per uno spazio attraversato e mai osservato. E mentre il cielo diviene la realtà dei miei ultimi respiri mi ricordo di quella che non eri, che non sei e che non sarai, in mezzo alle tue paure, nascosta dalle tue acconciature, dietro troppo rimmel i tuoi occhi perdon calore e tra lacrime tarde si può veder colare il colore che scivola a disturbare i miei sogni. E mentre il cielo diviene la realtà dei miei ultimi respiri mi accorgo per fine di quanto sia immenso l'ultimo attimo che la vita mi ha donato...