L'alba ferisce l'orizzonte con i suoi artigli di fuoco, inondando il cielo di rosa. Il giorno rinasce, la vita di sempre, una goccia nel mare del presente.
Se si potesse, giuro, venderei l'amina pur di riavere la tua fiducia... Se si potesse ti regalerei la luna pur di riavere un tuo sorriso sentito... Se si potesse andrei avanti col tempo per vedere se ho ragione a immaginare tutto il nostro futuro... Se si potesse ti darei tutto il mio cuore...
Stamane mi sono svegliata E un'amica ma chiesto se voglio pensare Per mettere in rima una storia già usata E fare sentire alla gente di amare:
È questo che oggi ho voglia di fare, Li voglio guardare negli occhi e nel cuore, Ma nulla potrò mai loro insegnare, Son loro che fanno capire il dolore.
Un urlo pacato gli scende dal volto, Nessuno lo riesce a sentire Ma un gioco avanzato da un bimbo viziato Quest'oggi gli è stato donato E l'occhio crucciato, ha riso felice nel fato.
Se senti una sola parola, vuol dire che sanno parlare, Non sono capricci gli stridi che sento Ma solo le piccole frasi che sanno sputare Ed hanno diffuso nel vento.
Assieme a deboli note stonate Mi sento di dare un tantino di amore Chissà se nel suono di tante parole Può nascere un canto dettato dal cuore.
Sento le sirene di tanto in tanto, recluso in profondo rifugio segreto, trascorro la gran parte dei miei giorni, la luce di una candela e qualche buon libro ammazzano il tempo infinito.
Una radio trasmette notizie mentre lo sguardo segue le mie orme nella stanza buia.
Il riflesso sullo specchio, il tocco delle campane di città, una pena infinita e una speranza lontana anni luce.
Sento le sirene di tanto in tanto, la paura cresce nei miei occhi, l'intenso suono arresta il mio respiro, il marciare interrotto dei soldati verdi nelle strade è un continuo precipitare nel vuoto.
Non mi resta che pregare, lo faccio di tanto in tanto, quando non riesco a svegliarmi da un brutto sogno.
Sento le sirene di tanto in tanto, come di tanto in tanto osservo la stella di David sul mio braccio.
Piango nel silenzio, il ricordo di mia moglie uccisa nel grigiore dei miei occhi, sale la rabbia al cielo, tento di trovare un po' di giustizia, inseguo invano quel desiderio fiorito nel cuore, il nostro sogno di famiglia è divenuta una lontana stella nel cielo.
Sento le sirene di tanto in tanto, l'aria è infetta da rancore e noi esule anime costrette a fuggire per continuare a vivere nella terra del genocidio, abbiamo mollato, il coraggio ci è mancato.
Sento il mio destino marciare nel campo della morte, sento il vento soffiare così forte, che penso d'esser divenuto già polvere.
Come un dolce colore passionale ti posi su me, dove ti rivedo unico ed immenso. Donandomi ti sfiorai e desiderandoti trovai il tuo corpo avvolto su me. Il mio cuore viaggerà dentro ai tuoi pensieri, diventando così parte di ogni tuo respiro e ad ogni tuo battito.
Scrivo di me... scrivo di te con le parole che non mi bastano mai. Scrivo dei tuoi occhi che si nascondono e dei miei che li inseguono in silenzio. Scrivo perché ho i pensieri nelle mani e non voglio abbandonarli senza forma, voglio lasciarli in una carezza, in un abbraccio che mi fa tremare, in una pagina bianca che mi aspetta senza fretta. Scrivo perché voglio sentire di esserci e io vivo per esserci, vivo per sentire la forza delle cose intorno con la pelle, col cuore e con la paura che spesso mi accompagna. Scrivo perché scrivere mi nutre, mi consola e mi aiuta a farmi leggere... da te.