Ho terrore di queste pareti bianche, ho terrore e gli occhi sono lucidi, ho terrore ma le mani sono sporche di vernice ed è dannatamente incolore. Che cosa può fare un uomo se è solo, l'indifferenza uccide più della cattiveria ed io ne sono discepolo dissenziente.
Perdonami se fingo di non sentire, se mi illudo di essere legato; io sono libero ma sto bruciando la mia libertà. Per ogni viso che non renderò felice, per ogni tuo sguardo che non saprò cogliere, per ogni volta che ti sentirò piangere e le mie mani non ti asciugheranno le lacrime se puoi perdonami, se puoi stringimi nell'abbraccio più forte che sai dare.
Ho terrore di queste pareti bianche, ho terrore e gli occhi sono lucidi, ho terrore ma le mani sono sporche di vernice ed è dannatamente incolore. Che cosa può fare un uomo se si sente solo, l'indifferenza uccide più della cattiveria ed io non riesco a far nulla per salvare il sole che rimane.
Ho bisogno della tua comprensione, amico, anche se ancora non ti conosco; mi hai chiesto il mio aiuto ma ho bisogno io del tuo. Salvami da questa anestesia; quelli del mio mondo pensano di avere tutto ma hanno perso ciò che veramente conta. Ora ho tanta paura ma mi sento meno solo, la tua casa mi protegge dalla tempesta, il tuo respiro da un senso al mio combattere.
Ho terrore di queste pareti bianche, ho terrore e gli occhi sono lucidi, ho terrore e le mani ora sono colorate di vernice e grazie a te stanno disegnando. Quanto può fare un uomo se non è più solo, l'indifferenza uccide più della cattiveria ma l'amore è più forte di tutto.
Una Mamma in silenzio accarezza il suo bambino, e con una melodica ninna nanna, spegne il suo pianto. ... E nel mentre chiude gli occhi camminando sulla strada del destino, intersecando anime da cui ruba emozioni, mentre un ruscello mormora indifferente. Tutto intorno il sole cicla e spegne della notte il silenzio, mentre l'onda inquieta dal vento si fa cullare, una foglia cade all'imbrunir della sua vita; ed in questo immenso mondo Tu assisti, immortalato dall'emozione di un poeta, che per un attimo ha rapito un brivido alla tua pelle. E subito ti accorgi che a legarci nel destino, non è stato certo il fato, ma un volere più Divino. Ma un bimbo piange e reclama la sua Mamma, e l'attimo che ci ha uniti, fugge via...
L'ultimo raggio ha brillato fino al tramonto, ad occidente. Scura trapunta di stelle torna la notte, pacificante. Lacrime dentro ai miei occhi come diamanti, scorrono via.
Respiro il silenzio del buio su questa loggia, sola nell'ombra, mentre la mente percorre la bianca strada dei sentimenti. Ricordi dentro ai miei occhi come scintille, bruciano via.
Quando più nera dell'odio torna la notte, senza orizzonte, bruno velluto felpato sento lo sguardo della mia gatta. Sorrisi dentro ai miei occhi come farfalle, volano via.
I due corvi, pensiero e parola, la nave che viaggia sul mare, la vela ghermita dal vento, il viaggiatore guercio di un'occhio, il tuono divino lontano, il viaggio verso la gloria, la ricompensa alla morte in battaglia, guerrieri dentro al valhalla.
Sento il tuo passo in ogni passo che mi si avvicina e vedo il tuo sorriso in ogni volto scorto tra la folla. È il tuo profumo ogni profumo che mi porta il vento e la tua voce è in ogni voce di un coro lontano, in ogni lampo che brilla in mille sguardi sconosciuti. Immanente pensiero che sottende ai pensieri d'ogni giorno, non sarai mai distante, ti porto sempre qui dentro di me.
È vero non è molto che ci conosciamo, ma si può essere amici da anni ed essere dei semplici conoscenti, ed essere conoscenti da mesi ma essere amici da sempre!
Non avere paura dei miei sentimenti. Ti amo non dubitar mai di questo, sei l'unico che vorrò in tutte i miei freddi mattini. L'unico che fa risplendere il sole di ogni singolo attimo. Conoscere te e come aver riscoperto la vera essenza della vita. Non fare brutti pensieri. Non affondare nel dubbio Non entrare in un circuito di sofferenza. Non c'è davvero motivo. Non riesco nemmeno a pensare la mia vita senza i tuoi dolci abbracci. Senza quell'amore che solo tu hai saputo donarmi. Devo dirti grazie per amarmi come mi ami. Grazie per tutte le volte che mi ascolti senza mai stancarti. Grazie per avermi dato la possibilità di vivere, di sentirmi diversa da chi mi circondava. Grazie amore mio.
Oggi, a un anno dalla tua partenza mi sono resa conto che di te non riesco più a star senza che ogni giorno mi manchi di più ed allora nella notte dipinta di blu ci provo a cercare nel mio animo, nel mio cuore qualche spiraglio del tuo amore qualcosa che non sia sparito nel momento in cui tu sei partito. Mi sono appena resa conto che tutto il nostro amore è rimasto come fosse inciso in un astro come se fosse indelebile... ma con voce flebile il mio cuore mi parla mi comunica il suo stato ed allora capisco che non si è ancora curato. Le mie pene d'amore continuano a vivere nel mio cuore alla fine perfino il mio corpo comincia a mostrar segni di dolore, della terribile mancanza che la tua non presenza genera.
Cerco di racchiudere il dolore in una sfera magari meglio se fosse nera se non potessi vedere dentro ma invece ancora ti sento come se fossi vivo al mio interno. Non hai capito che non ti posso cancellare? Che dalla mia mente non te ne vuoi andare? E che dal mio cuore non ti posso semplicemente espellere? Amore mio... mi manchi... Ogni giorno di più e nella notte dipinta di blu, oggi a un anno della tua partenza ti comunico che di te non riesco più a star senza.
L'altra notte ho dormito per otto ore e mio padre non è venuto più a trovarmi... e che avrò fatto mai? Faccio quello che dicevi tu... ti ricordi? Potrei anche chiederti un passaggio... al liceo venivi spesso a prendermi. La tua patente è accanto alla mia nel portafogli sembri James Dean su quella foto... e tutti dicono che ti somiglio... e tu da lassù? Che fai? Fumi ancora? E le mani? Hai visto... finisce che poi ti penso e nelle vene scorre sangue e lacrime e finisce che ti vengo a cercare... e non so se il navigatore da quelle parti funziona eh sì... finisce che poi devo dirlo per forza che mi manchi... decisamente.