I due corvi, pensiero e parola, la nave che viaggia sul mare, la vela ghermita dal vento, il viaggiatore guercio di un'occhio, il tuono divino lontano, il viaggio verso la gloria, la ricompensa alla morte in battaglia, guerrieri dentro al valhalla.
Sento il tuo passo in ogni passo che mi si avvicina e vedo il tuo sorriso in ogni volto scorto tra la folla. È il tuo profumo ogni profumo che mi porta il vento e la tua voce è in ogni voce di un coro lontano, in ogni lampo che brilla in mille sguardi sconosciuti. Immanente pensiero che sottende ai pensieri d'ogni giorno, non sarai mai distante, ti porto sempre qui dentro di me.
È vero non è molto che ci conosciamo, ma si può essere amici da anni ed essere dei semplici conoscenti, ed essere conoscenti da mesi ma essere amici da sempre!
Non avere paura dei miei sentimenti. Ti amo non dubitar mai di questo, sei l'unico che vorrò in tutte i miei freddi mattini. L'unico che fa risplendere il sole di ogni singolo attimo. Conoscere te e come aver riscoperto la vera essenza della vita. Non fare brutti pensieri. Non affondare nel dubbio Non entrare in un circuito di sofferenza. Non c'è davvero motivo. Non riesco nemmeno a pensare la mia vita senza i tuoi dolci abbracci. Senza quell'amore che solo tu hai saputo donarmi. Devo dirti grazie per amarmi come mi ami. Grazie per tutte le volte che mi ascolti senza mai stancarti. Grazie per avermi dato la possibilità di vivere, di sentirmi diversa da chi mi circondava. Grazie amore mio.
Oggi, a un anno dalla tua partenza mi sono resa conto che di te non riesco più a star senza che ogni giorno mi manchi di più ed allora nella notte dipinta di blu ci provo a cercare nel mio animo, nel mio cuore qualche spiraglio del tuo amore qualcosa che non sia sparito nel momento in cui tu sei partito. Mi sono appena resa conto che tutto il nostro amore è rimasto come fosse inciso in un astro come se fosse indelebile... ma con voce flebile il mio cuore mi parla mi comunica il suo stato ed allora capisco che non si è ancora curato. Le mie pene d'amore continuano a vivere nel mio cuore alla fine perfino il mio corpo comincia a mostrar segni di dolore, della terribile mancanza che la tua non presenza genera.
Cerco di racchiudere il dolore in una sfera magari meglio se fosse nera se non potessi vedere dentro ma invece ancora ti sento come se fossi vivo al mio interno. Non hai capito che non ti posso cancellare? Che dalla mia mente non te ne vuoi andare? E che dal mio cuore non ti posso semplicemente espellere? Amore mio... mi manchi... Ogni giorno di più e nella notte dipinta di blu, oggi a un anno della tua partenza ti comunico che di te non riesco più a star senza.
L'altra notte ho dormito per otto ore e mio padre non è venuto più a trovarmi... e che avrò fatto mai? Faccio quello che dicevi tu... ti ricordi? Potrei anche chiederti un passaggio... al liceo venivi spesso a prendermi. La tua patente è accanto alla mia nel portafogli sembri James Dean su quella foto... e tutti dicono che ti somiglio... e tu da lassù? Che fai? Fumi ancora? E le mani? Hai visto... finisce che poi ti penso e nelle vene scorre sangue e lacrime e finisce che ti vengo a cercare... e non so se il navigatore da quelle parti funziona eh sì... finisce che poi devo dirlo per forza che mi manchi... decisamente.
Il tuo nome scrivo e non conosco confini, i tuoi... sì, i confini tuoi... non li ho mai visti. Dipingo il tuo volto di blu e d'argento... e non conosco confini, i tuoi desideri... li accarezzerei volentieri li accosterei ai miei... per farli diventare una cosa sola, eh sì una cosa sola... i desideri tuoi sui miei... La città oggi era grigia, grigia come te, solo gli occhi erano blu... quelli sempre, quelli ovunque, e la voce sembrava di vetro... tre volte. E tra la gente... tra occhi curiosi... ti pensavo... Ho deciso: ultima fermata, il treno l'hai perso (punto) forse.
Prima che su di un tronco o una pietra incidessi il tuo nome svanisti amore. A un'oscurante vertigine cedendo dall'alta sponda dei gigli del cuore nel fiume delle cose perdute scivolasti: in un lampo giù ti vidi annegare. Nell'attimo che pur ti afferrai vano fu stringere più forte le tue mani un tonfo, un annaspio: sparisti per sempre diminuito di te ritornai alla scialba vita. Se intrattengo talvolta il ricordo ritorna alle labbra il tuo nome al sonaglio dei tuoi passi invisibili echeggia un sibilo di angoscia nuda scorrono sull'immobilità attonita dei muri ombre di baci e di carezze illanguidisce e si sfa il cuore a gesti e desideri incompiuti. Si dilata nell'atrio di una dilagante pena un tempo che mai fu; sotto l'azzurro macigno di un bigio cielo senza senso rabbrividisce la mia pelle e ho voglia di lacrime e di morte. Finisse il viaggio e l'avventura fallita nell'ora che incorporea ritorni mi congiungerei al disgiunto sogno amore che separato in me ancor vivi. Incalzatemi pure tracimanti ricordi! Allagate la casa del mio cuore onde di struggimenti la sommergano: invecchiato, senza memoria, più solo, domani o in futuro, altro non mi ritrovi.