La sciaradda fumigante del vespro ha punte di cromorno che soltanto il lento commovimento del vento sa pazientemente addipanare.
La nota che l'eco adusta riverbera è una scheggia smorzata sopra il rame dell'orizzonte; rameggia un silenzio nel profondo dell'ora. Stride querula
l'oscura epifania della sera; si snodano i destini: come tónfano attempato disperdono la brace promessa all'argento striato alcuni
accordi in lontananza; una voce alida si prova a modularli con arpeggi. Ma il turbine ondoso con le criniere d'un diospero sommuove anche il tuo
albagioso parlare. S'incupisce la stanza trinata mentre lo spettro della finestra vanisce; una brezza, dipoi un attonito bisbigliare:
il profilo marezzato si spunta di frondi magnioliacee, auso antro d'un poggio anellato in derelizione. Stagliata contro romite nuvole di cenere, svaria roggia la voce
Sei la china in cui si stempra la notte; soltanto abbarbagliano queste crepe d'asfalto nell'uggia abbozzata luci riecheggiate fra un discosto lampione e lo scalpiccio del tuo passo isocrono.
Sulla strada taciturna la tua ombra incede ponderosa nella fuga da una rimembranza che non è tua: impronte seriche ed uranoliti s'increspano fra le tue dita; un'ambra
balugina distratta sopra un gelso: tu la cogli, non appena un'incauta pioggia lambisce il cristallo che porti nei tuoi occhi. Entro il cerchio silenzioso del tuo profilo, una lacrima svetti.
La lasci cadere in un tuo sospiro, ritorni verso casa, persuasiva che tribolare senza avvedersene non si preroga alle zuffe di piume... il pencolare d'ogni tuo pensiero
30 Sorrisi per ritrovare l'energia 30 azioni per essere creativa 30 parole per descrivermi 30 curve per definirmi donna 30 canzoni per contenere le mie emozioni 30 scalini per aprire la porta della mia nuova casa 30 libri per tornare a studiare 30 fiori per ogni amante 30 lacrime oggi per non piangere più domani.
Corimbi anelanti sommossi dal vento, rabido contrappuntare ai profili scarruffati di cime profondate nella nebbia roca, vocio attonito che rabbercia il silenzio abbarbagliato fra i ramigli di novembre, smagliare d'un refe di memorie che pencola fra il muto carcame di foglie aggricchiate, aggallare di pietre affastellate: un ponte e poi il varco. Arrivederci – fugano sistri ctonî la belletta che vagolava l'ultimo fantasma – oltre le infiorescenze, a finisterre.
Non è mai festa, ma un giorno di protesta. Ne son passati più di cento, quello che conta non è il tempo. Il vero scopo è il cambiamento.
Tra miti e verità si tiene alta la volontà, per distruggere la prevaricazione nei confronti delle persone.
Se ognuno di noi fossimo sensibili verso il prossimo, se fossimo attenti alle esigenze e non solo alle urgenze.
Penso che si potrebbe fare di più per chi pensiamo di amare
Fate sentire il vostro discorso anche nei giorni in cui non c'è posto per le mimose e per gli auguri. Procreate uomini più maturi.
Riscattiamo ogni donna, per non cadere nella vergogna di un mondo incapace, di dare giustizia e pace.
Scusate se non faccio gli auguri, credo che ci vogliano verbi più duri, come combattere e lottare per cui ne vale la pena credere, che l'8 Marzo sia un giorno per ricordare e soprattutto per cambiare.
Innamorarsi e non aver vergogna, provare nonostante tutto a volteggiare. Amore di due stelle lucenti nella notte cadenti, esprimere un desiderio importante e serio.
Niente di così prorompente era accaduto precedentemente, niente di tanto sublime da scrivere tante rime, niente di così vero da far invidiar il mondo intero. Un mare di parole tirate fuori da non so dove.
Un amore tanto forte quanto abbagliato, credo che così tanto non abbia mai amato. Fiore solitario nella spiaggia dei desideri. Cuore ribelle desto aperto ai tuoi pensieri.
Come un albero di primavera conquistato dal tuo raggio di sole. Tiepido e abbastanza intrepido il tuo umore. Ho aperto i miei rami per farti cullare dai fiori, Tu come un ape hai preso nettare e colori. Il vento ha messo in atto una danza magica, ricordo tutto è stata un'esperienza unica.
Adesso riesci a non vedere i colori. Non trovi più la musica e gli odori. Adesso hai perso la voglia di me, Hai perso il filo nel labirinto del re
Come un fiume bagnato dal temporale, porto con me tanto mare e mi chiedo dove andare. Continuare a navigare nel ricordo che oggi mi fa male, oppure adagiare nel letto del silenzio per non pensare.
L'amore ti accende quando sai che c'è L'amore ti spegne quando lei non c'è
Mancherai al mio cuore impazzito per te. Riuscirai a non farmi dimenticare di te.
Lascerai quel piccolo dolore per il quale non nasce amore.
Vago un pensiero mi ronza Nella mente, fisso il mio sguardo Al cielo che oscura al calar del sole Solo il rumore del vento, sento intorno a me Concentrato ad osservare Il giorno che finisce Allora arrivi tu che mi mostri il tuo viso, splendi e non ti curi di nulla, mi guardi ma non parli, non ti importa ciò che io sto provando o se rimango li a guardarti, tu rifletti la luce ed io mi immergo in essa. Chiudo gli occhi e mi sento avvolto Dalla tua bellezza Stanco mi addormento Senza paura di ciò che potrebbe accadere, ci sei tu che vegli su di me e che accompagni i miei sogni di una nuova notte.