Poesie personali


Scritta da: Sonia Rendina
in Poesie (Poesie personali)

Se potessi

Se potessi incontrare i tuoi occhicome allora,
forse non ti perderei,
come la luce luce comincia
perdersi nel cielo,
come l'ombra malinconica si perde nell'età dei miei pensieri...
vorrei trovarti sempre lì, tra i turbini del vento, tra la luce delle stelle...
vorrei poter respirare ancora in te,
la vita,
e come mio ultimo dono
amarti...
in silenzio.
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    Scritta da: Giulia Guglielmino
    in Poesie (Poesie personali)

    Cheek to cheek...

    Dietro quelle nuvole
    un tappeto di stelle osservava
    dall alto quelle lacrime,
    figlie di una canzone,
    dolcemente accarezzavano
    le mie guance.
    "Cheek to cheek":
    Un film, un ballo,
    una canzone, un amore...
    Sotto quella coperta mi volevo rifugiare per nascondere i miei segreti, svelati poi da una "passione"...
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      Scritta da: Laura Di Nella
      in Poesie (Poesie personali)

      La sofferenza dei crudeli

      Ricordi vaghi
      riaffiorano,
      la malattia dell'anima
      risorge impietosa.

      Io ti guardo,
      risorgere dalle tue ceneri,
      ma la speranza non mi abbandona,
      accompagnata dalla forza
      dei miei valori,
      cullata dal calore profuso
      che alimenta
      quel coraggio disperato,
      sospinta a salvaguardarmi
      dal tuo mondo
      che mi rifiuta...
      per quel mio passo che avanza,
      solo apparentemente temerario,
      in cui tu vedi la nullità
      del tuo essere,
      l'ipocrisia dei tuoi atti.

      Ancora perplessa,
      ti osservo sferzare
      la tua
      collerica
      insana
      indomabile
      ira
      e dipingi ogni luogo
      con i colori perversi
      del tuo malessere,
      per sopportare
      quel dolore
      immenso
      infinito
      sublimato
      che mai ti abbandona.

      Incapace di amare,
      preferisci l'odio
      all'indifferenza...
      In un circolo senza fine
      riproduci copioni
      uguali a se stessi
      ma...
      rimani esterrefatto
      da chi riesce
      a sopportare la tua crudeltà,
      a rispondere al tuo astio
      sussurrando
      parole che, come una ninna nanna,
      invitano a sopire
      la tua anima affranta.
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        Scritta da: Laura Di Nella
        in Poesie (Poesie personali)

        Autunno 2006

        Insoddisfatti,
        agitati,
        anni compressi
        in un angolo di cuore.

        Il Bene eluso
        dalla visione totalizzante
        del freddo opportunismo
        che non ammette errori
        contro titanici millantatori
        di formali ideali.

        Valori etici
        radiati da ogni dove.
        Sacrifici umani
        di gente ignara
        del proprio destino.
        Carnefici addestrati
        da misticismo bellico.

        Nessuna "Pulzella" salverà
        l'Umanità da questa guerra
        "dei mille anni"!

        Vite sdraiate al sole:
        bidite refrigeranti o mosche fastidiose,
        un'uguaglianza
        drammaticamnte
        contrapposta,
        ancora l'eccezione
        che conferma la regola,
        ma quale nefando pensiero
        folgora
        chi non si arresta a tanto?
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          Scritta da: Pierluigi Camilli
          in Poesie (Poesie personali)

          La rosa finta

          La rosa che un giorno t'ho donato,
          l'ho rivista insieme a qualche fiore:
          nel rivederla sul tavolo, ho provato
          un tonfo di letizia dentro il core!
          Non l'hai buttato via il nostro fiore!?
          L'hai tenuto riposto: ma perché?
          Vuoi farmi capir che in te l'amore
          È ancora vivo, come lo è in me?
          La rosa che t'ho dato non è vera,
          ma è bella, forse più se mai lo fosse.
          Io t'ho dato una rosa finta,
          perché giammai doveva scomparir:
          infatti l'ho rivista, bella, linda,
          sul tavolino facendomi soffrir!
          Mi ha fatto male, sì, perché la rosa
          è rimasta nel tempo come era;
          l'amore tuo, effimero, è una cosa
          come te: rimasto m'è chimera!
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            in Poesie (Poesie personali)

            Se sai che t'amo

            Se sai che t'amo

            Se sai che t'amo, ascolta:
            dissolvi i tuoi timori
            il tuo sogno non sfiorire
            sbalza oltre la foschia
            e al limine esteso
            il tuo sguardo ancora mi ritrovi.
            Son qui che ti aspetto
            mentre la sabbia scivola
            nella clessidra e il tempo
            della nostra vita si consuma|
            Fa presto! Ritorna!
            Riportami i tuoi baci
            ancora le dita della tua mano
            si intreccino alle mie
            le labbra tue dolci incontri
            come la prima volta, vieni
            libera il mio pensiero
            dal labirinto senza uscite
            se intrappolato vaga
            tra le stanze della tua assenza.
            Cedi a questa dolcezza
            che ti insidia, placa l'arsura
            del cuore smarrito tra le dune
            in cui il tuo editto l'ha confinato
            abbandoni poi il mio sudario
            intriso di nostalgia e di malinconia.
            Vieni: è certezza quest'amore
            che dentro tuona lampeggia
            e dà acqua alla tua rosa in agonia
            sradicami dal ceppo a cui la catena
            della tua indifferenza mi imprigiona.
            Dai piglio a quest'affetto
            che si accende nel mio petto
            se vicina ti penso e un'onda
            di tenerezza segreta ti raggiunge
            sotto l'arco di chiarore che ti illumina come un sole
            continuiamo a vivere in uno scambio
            di sogni e mescoliamo le nostre vite.
            Dubbiosa, che possiamo perdere
            se null'altro di tangibile s'afferra
            dal vorticoso vuoto dei giorni?
            Sbalza, sbalza oltre le rovine
            datti ali immortali
            e spirito ritrovami
            afferrami e portami con te
            in alto oltre le miserie della vita
            ove solo soffi d'amore spirano.
            È sulle scale dell'essere
            che sfinito t'aspetto
            come respiro che ritorni!
            Vuoi che io qui muoia
            o mi rialzi pieno di vita
            e aumentato di amore
            ti dia ancora il braccio
            e risalga verso la luce?
            Resterò su questa scala
            a filtrare dal silenzio
            il rumore dei tuoi passi
            a sillabare domani le tre sillabe
            del tuo nome per ridarti un volto.
            Se sai che t'amo, ritorna
            varca il confine e abbracciami
            prima che su quelle scale io muoia.
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              in Poesie (Poesie personali)
              Il tempo inconiugato
              Ho camminato sui sassi levigati:
              dopo due passi acuminati vetri.
              Ne valesse la pena potrei anche ferirmi;
              ghermirmi dal lontano e ritornare.
              Ma il moto ondoso della malinconia
              pietoso, a volte, mi cela il suo confine
              un monte avvolto dalla dura nebbia
              ove spicca la vetta un po' sorniona...
              Ho cominciato su vetri acuminati:
              dopo due passi, sassi levigati...
              Ne valesse la pena potrei anche fermarmi.
              Ma il moto ondoso della malinconia
              tutto sommato non è quello che sembra.
              Come una dura nebbia di zucchero filato.
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