Il respiro dell'anima prende fiato, sottolineando che ci sei tu, che arrivi come un vento si primavera, accarezzando i fiori nei campi, vento che da spinta alle ali del mio cuore.
La notte nasconde agli sguardi del mondo peccati d'amore sulla scia di stelle lucenti amori si fondono in lenzuola di desideri intense sensazioni vivono essenze di corpi vibrano esplodono, in calde emozioni torrenti in piena travolgono battiti e umori membra stanche ora assaporano... la silente quiete.
La mia storia è quella che altri e il tempo hanno sempre scritto per me. Nacqui un giorno non so se per caso o per amore, crebbi piano nelle strade fra miseria giochi e paure, l'ansia in corpo di essere grande si accompagnò all'illusione di incontrare un giorno amore. Poi d'un tratto mi scoprii uomo come arboscello mi feci fusto misi foglie e diedi frutti. Guardai il mio animo fiorire il cuore farsi piu piccolo e tremare ad ogni emozione affidarsi a una speranza. Oggi sono quello di ieri non cambierò' se sopravvivo illuso, pazzo ingenuo allacciato resto ad una donna rimasta bambina cattiva che vuole tanto per niente che dà che non mi dà niente per tanto che prende che allattata al seno d'amor mai pur cresce che come gnomone di meridiana ad un alto sole d'affetto ombra sulla mia vita proietta anticipandomi l'ombra dei cipressi che già da tempo più non temo.
Quante volte si parla dell'amore? L'amore appassionato L'amore tormentato L'amore che ti fa vivere e quello che ti fa morire.
Perché per le persone è più importante amare gli altri invece di se stesse?
Perché quando qualcuno ti lascia vorresti che il mondo si fermasse per ascoltare il tuo dolore?
Non è forse più importante amare se stessi di una luce così splendente di una gioia così immensa che per gli altri non sia più possibile passarti accanto senza rimanerne affascinati?
Ti credevo un amico, ma te ne sei andato. Non eri indispensabile Ma in quel istante importante. Ti credevo speciale Con un cuore un'anima. Sembrava sincero il tuo ascoltare. Ma eri solo un attore perfetto.
Giochi di bimbi In una calda notte di anticipo estate. Chiacchiere in piazza Giovani allegri spensierati. Adolescenti sognanti Con in tasca migliaia di sogni. Chi davanti alla tv. Chi in compagnia di amici. Chi con l'innamorato. Ore21, 06. Ad un tratto un botto Tutto il cuore del Friuli trema. Le risate si trasformano in urla I sorrisi in lacrime In meno di un minuto. La faccia del Friuli si trasforma. I bimbi non corrono Gli adolescenti non sognano. 1000 morti migliaia di feriti la disperazione è ovunque. Anche nello sguardo di chi ancora non comprende Una notte d'insonnia e cercare fra le macerie Contiamo i morti. Contiamo i feirti. Ci uniamo in unico abbraccio Asciugando le lacrime Di rabbia e dolore. Stringendo i denti. Fra l'incredulo e la disperazione. Con la forza e l'orgoglio. Da autentico Friulano, a volte presuntuoso ma con una grande dignità. Con la voglia di fare: "di Besoi" "da soli" Ma "di bessoi"non si può fare. Con gli aiuti della solidarietà. Pensiamo già alla ricostruzione. Niente sarà più uguale Nessuno dimenticherà,, Ciò che il Friuli era Ogni mattone del nuovo avrà il sapore amaro di ciò che è stato. Quel tragico 6 di Maggio 1976.
Ho visto gli occhi di un bambino stravolti dalla sofferenza, angosciati dalla paura terrorizzati dal futuro. Ho visto gli occhi di una madre, angosciati, pieni di lacrime, perché la guerra ha sepolto il suo bambino. Ho visto gli occhi di quei soldati, stanchi disperati ma colmi di speranza, affinche il fucile del nemico non li ha uccisi. Infine o visto il niente che restava di ciò che prima c'era. Ho visto seppellire i morti, e insieme a loro il passato. Nella disperazione del dopo ho visto costruire. Nuove case nuovi sogni. Un futuro... che la prossima guerra distruggerà.
Cercherò fra i ricordi Il perché del nostro oggi. Del nostro tacere Dei sguardi che sfuggono e sogni persi. Cercherò di comprendere Dove lo sbaglio è iniziato dove abbiamo imboccato la via del silenzio. Forse cercando capirò il perché.
Ora a fine corsa mi rendo conto del molto che ho avuto. Del tanto non avuto. Conto le mie fortune, fra queste: i figli avuti. Questo già mi ripaga per il "quel" non avuto. So che molto ho fatto, molto avrei potuto fare. Ho lottato con forza per il mio credere giusto. Nel lottare a volte ho sbagliato. Non conto neppure gli sbagli fatti, non serve. Ma credendo nel mio fare; con caparbietà e determinazione sono andata avanti. Ora a fine corsa raccolgo i frutti di ciò che è stato, del mio dare e avere, del mio combattere e lasciar perdere. Alcuni mal ripagati, alcuni strapagati. Non ci sono state vincite eclatanti, né sconfitte micidiali. Una sola cosa è certa: è andata come è andata. Ma guardando i miei figli comprendo di essere stata. Una donna fortunata.
Vivi Se non vuoi farlo per te, fallo per chi ha disegnato il tuo destino. Per colui che ti ha generato. Con un gesto d'amore la luce ti ha dato. Vivi Per quei figli. Che ancora gridano il tuo nome Non pronti e vederti andare. Vivi Per quelli che ti amano Per quelli che tu ami Perché solo vivendo Avrai emozioni. Regalerai emozioni. Vivi Per te stesso. Per ciò che deve ancora avvenire. Vivi Per quei sogni ancora da realizzare Quelli ancora da sognare. Vivi Per non diventare ricordo per chi ti ama.