Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)

A un amico mozambicano

Viveva con il vento
ascoltando nenie antiche
sotto palme del tempo.
Camminava con la pioggia:
un pezzo di pane
con farina di banane
e un ritornello
nato fra la gente.
Dormiva sotto le stelle
con le croci del sud
negli occhi e una canzone
nata guardando i bufali
masticare la notte.
Sognava con l'aurora
nei forti tramonti
col rosso del cuore
e il bianco della morte.
Era mezzo cieco
sotto il sole zambesiano
con la musica nelle vene
e un cristo nelle mani.
Non so più niente
resta solo il suo nome
perduto nei ricordi.
Sulla sua tomba
rumori di tamburi
e una musica senza
ritorno.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)

    Viaggio con la memoria

    Con il Land-Rover come casa
    chilometri di polvere sulla faccia
    schiere di galline faraoni
    tanti fuochi bruciando
    nel bosco.

    Camminavo tra villaggi e foreste
    bevevo linfa di palme silvestri
    cacciavo gazzelle e facoceri
    dormendo nella nebbia
    alcune notti,

    Mangiavo con gli amici di sempre
    vecchi mozambicani prudenti
    con piedi nudi e occhi svegli
    ascoltando storie e proverbi
    della gente.

    Rivivo il viaggio con la memoria
    scoprendo intorno al fuoco
    un mondo vecchio come il cuore
    giovane come il primo giorno.
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      Scritta da: Elisa M.
      in Poesie (Poesie personali)

      Lamento per la morte di Pasolini

      Persi le forze mie persi l'ingegno
      Che la morte m'è venuta a visitare
      E leva le gambe tue da questo regno!
      Persi le forze mie persi l'ingegno

      Le undici le volte che l'ho visto
      Gli vidi in faccia la mia gioventù
      Oh Cristo me l'hai fatto un bel disgusto
      Le undici volte che l'ho visto

      Le undici e un quarto io mi sento ferito
      Davanti agli occhi ho le mani spezzate
      E la lingua mi diceva "è andata è andata"
      Le undici e un quarto mi sento ferito

      Le undici e mezza mi sento morire
      La lingua mi cercava le parole
      E tutto mi diceva che non giova
      Le undici e mezza mi sento morire

      Mezzanotte m'ho da confessare
      Cerco il perdono da la madre mia
      E questo è un dovere che ho da fare
      Io a mezzanotte m'ho da confessare

      Ma quella notte volevo parlare
      La pioggia il fango e l'auto per scappare
      Solo a morire lì vicino al mare
      Ma quella notte volevo parlare

      E non può non può
      Può più parlare può più parlare
      Non può non può
      Può più parlare può più parlare

      Persi le forze mie persi l'ingegno
      Che la morte m'è venuta a visitare
      E leva le gambe tue da questo regno!
      Persi le forze mie persi l'ingegno.
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        Scritta da: Elisa M.
        in Poesie (Poesie personali)

        Sacco e Vanzetti

        Il ventidue di agosto a Boston in America
        Sacco e Vanzetti van sulla sedia elettrica
        E con un colpo di elettricità
        All'altro mondo li voller mandà

        Circa le undici e mezzo giudici e gran corte
        Entran poi tutti quanti nella cella della morte
        "Sacco e Vanzetti state a sentir
        Dite se avete qualcosa da dir"

        Entra poi nella cella il bravo confessore
        Domanda a tutti e due la santa religione
        Sacco e Vanzetti con grande espression
        "Noi moriremo senza religion"

        E tutto il mondo intero reclama la loro innocenza
        Ma il presidente Fuller non ebbe più clemenza
        "Siano essi di qualunque Nazion
        Noi li uccidiamo con grande ragion"

        E tutto il mondo intero reclama la loro innocenza
        ma il presidente Fuller non ebbe più clemenza
        Addio amici in cor la fé
        Viva l'Italia e abbasso il Re.
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          Scritta da: Elisa M.
          in Poesie (Poesie personali)

          Auschwitz - la canzone del bambino nel vento.

          Son morto con altri cento, son morto che'ero bambino
          passato per il camino e adesso sono nel vento.
          Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento
          nel freddo giorno d'inverno e adesso sono nel vento.
          Ad Auschwitz tante persone ma un solo grande silenzio
          è strano non ho imparato a sorridere qui nel vento.
          Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello
          eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento.
          Ma ancora tuona il cannone e ancora non è contento
          di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento.
          Io chiedo quando sarà che l'uomo potrà imparare
          a vivere senza ammazzare e il vento si poserà.
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            Scritta da: Elisa M.
            in Poesie (Poesie personali)
            Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni...
            Però ciò che è importante non cambiare; la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
            Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
            Dietro ogni linea d'arrivo c'è una linea di partenza.
            Dietro ogni successo c'è un'altra delusione.
            Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
            Non vivere di foto ingiallite... insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
            Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c'è in te.
            Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
            Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
            Quando non potrai camminare veloce, cammina.
            Quando non potrai camminare, usa il bastone.
            Però non trattenerti mai!
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              Scritta da: Sha
              in Poesie (Poesie personali)
              Per Noi non esiste il destino. Soltanto chi, inghiottito dall'ignoranza e dalla paura, per giustificare i propri sbagli si crede nel destino, la verità è che il proprio destino c'è lo creiamo Noi con le nostre scelte giuste o sbagliate che siano... siamo solo noi gli artefici del nostro avvenire non esiste una cosa già predestinata.
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                Scritta da: Sha
                in Poesie (Poesie personali)
                Quel vento gelido che ti accompagna nel finire della notte, che ti accarezza la guancia dolcemente, ti spettina i capelli, e ti da quella sensazione di libertà. Quel vento che con furbizia ti penetra sotto la maglietta, dandoti un brivido di freddo... poi arriva quel raggio di sole che tinge le nuvole, di rosa, rosso e arancione, quasi un arcobaleno di colori, che spunta da quella collina zuccherata di bianco, che luccica come piccoli diamanti... e ti chiedi se mai un pittore riuscirà a disegnare questo Paesaggio Incantato.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Ho voglia di stare con te
                  tra le tue braccia
                  al sicuro. Dalle incertezze
                  ho voglia di stare con te,
                  fra le certezze dei nostri sogni
                  dalle incertezze del domani
                  di sfiorare le tue labbra
                  di sentire un brivido nel baciarti.
                  Ho voglia di stare con te
                  Per quel tempo che ci rimane
                  Fra i ricordi di ieri
                  le tue braccia oggi,
                  per poi vivere insieme il nostro domani.
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                    Scritta da: Silvana Stremiz
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Mi manchi

                    Mi manchi,
                    mi manca,
                    la tua voce.
                    Mi manca,
                    quella parte di te,
                    che sognava,
                    anche quando,
                    eri senza sogni.
                    Quel tuo stare bene,
                    anche quando stavi male.
                    Mi manca quel sorriso,
                    che nascondeva le lacrime.
                    Quelle lacrime nascoste,
                    dietro quei occhi chiusi.
                    Quegli occhi blu,
                    trasparenti limpidi infiniti
                    come il cielo.
                    Mi manchi...
                    M manchi tu papà.
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