In un cielo misterioso, un bellissimo giorno, si incontrano due bellissime rondini, i loro sguardi sono impauriti, hanno paura anche di sfiorarsi con le ali, le loro ombre son riflesse nel sole caldo, ma hanno paura anche dei raggi del sole; i loro occhi son fissi nell'immenso azzurro, ma non riescono a trovare un perché di tanta paura di poter volare insieme. Ma un bel giorno le loro paure, furono placate, così spiccarono, in un bellissimo volo, il volo meraviglioso, di un amore puro e semplice.
Osservando ieri il mare è stato meraviglioso. Attraverso le onde, rifletteva la mia immagine; il rumore di ogni onda dava un motivo in più al mio cuore, per amare. Accarezzare le onde, è impossibile: sfuggono troppo in fretta; le cose più belle e più rare sfuggono, scorrono come acqua; vorresti accarezzare con le tue labbra le onde quando invadono il tuo corpo; il mare ti fa capire tante cose. Io spesso mi fermo ad osservare il mare: amare davanti a un tramonto, è cosa a dir poco meravigliosa; l'amore se è naturale, come il mare, è bellissimo tuffarcisi dentro, farsi abbracciare intensamente dalle onde. Se abbimao fantasia e amiammo la poesia, allora è bello continuare a sognare. Con il vero amore, si può camminare nel mare senza nuotare, tenendosi per mano, e lasciarsi baciare dalle onde. Il mare è il migliore amico quando si è innamorati: alzi gli occhi e vedi un cielo pieno si stelle; l'amore che nutri, ti fa rispecchiare le stelle; in mezzo al mare, le tue mani vengono scaldate dai raggi del sole; l'amore è quello che si prova veramente, quello che non ti fa capire più niente: capisci subito quando arriva, perché purtroppo è irrangiungibile come le onde del mare.
Sono dove Tu mi vuoi, fra la Tua mente, i Tuoi desideri, dentro ogni Tuo battito del cuore. Torno in ogni secondo della Tua ora, ore di ogni giorno, di tutti i Tuoi giorni che sei senza me!
Viveva con il vento ascoltando nenie antiche sotto palme del tempo. Camminava con la pioggia: un pezzo di pane con farina di banane e un ritornello nato fra la gente. Dormiva sotto le stelle con le croci del sud negli occhi e una canzone nata guardando i bufali masticare la notte. Sognava con l'aurora nei forti tramonti col rosso del cuore e il bianco della morte. Era mezzo cieco sotto il sole zambesiano con la musica nelle vene e un cristo nelle mani. Non so più niente resta solo il suo nome perduto nei ricordi. Sulla sua tomba rumori di tamburi e una musica senza ritorno.
Persi le forze mie persi l'ingegno Che la morte m'è venuta a visitare E leva le gambe tue da questo regno! Persi le forze mie persi l'ingegno
Le undici le volte che l'ho visto Gli vidi in faccia la mia gioventù Oh Cristo me l'hai fatto un bel disgusto Le undici volte che l'ho visto
Le undici e un quarto io mi sento ferito Davanti agli occhi ho le mani spezzate E la lingua mi diceva "è andata è andata" Le undici e un quarto mi sento ferito
Le undici e mezza mi sento morire La lingua mi cercava le parole E tutto mi diceva che non giova Le undici e mezza mi sento morire
Mezzanotte m'ho da confessare Cerco il perdono da la madre mia E questo è un dovere che ho da fare Io a mezzanotte m'ho da confessare
Ma quella notte volevo parlare La pioggia il fango e l'auto per scappare Solo a morire lì vicino al mare Ma quella notte volevo parlare
E non può non può Può più parlare può più parlare Non può non può Può più parlare può più parlare
Persi le forze mie persi l'ingegno Che la morte m'è venuta a visitare E leva le gambe tue da questo regno! Persi le forze mie persi l'ingegno.
Il ventidue di agosto a Boston in America Sacco e Vanzetti van sulla sedia elettrica E con un colpo di elettricità All'altro mondo li voller mandà
Circa le undici e mezzo giudici e gran corte Entran poi tutti quanti nella cella della morte "Sacco e Vanzetti state a sentir Dite se avete qualcosa da dir"
Entra poi nella cella il bravo confessore Domanda a tutti e due la santa religione Sacco e Vanzetti con grande espression "Noi moriremo senza religion"
E tutto il mondo intero reclama la loro innocenza Ma il presidente Fuller non ebbe più clemenza "Siano essi di qualunque Nazion Noi li uccidiamo con grande ragion"
E tutto il mondo intero reclama la loro innocenza ma il presidente Fuller non ebbe più clemenza Addio amici in cor la fé Viva l'Italia e abbasso il Re.
Son morto con altri cento, son morto che'ero bambino passato per il camino e adesso sono nel vento. Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento nel freddo giorno d'inverno e adesso sono nel vento. Ad Auschwitz tante persone ma un solo grande silenzio è strano non ho imparato a sorridere qui nel vento. Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento. Ma ancora tuona il cannone e ancora non è contento di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento. Io chiedo quando sarà che l'uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà.
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni... Però ciò che è importante non cambiare; la tua forza e la tua convinzione non hanno età. Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno. Dietro ogni linea d'arrivo c'è una linea di partenza. Dietro ogni successo c'è un'altra delusione. Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. Non vivere di foto ingiallite... insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c'è in te. Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto. Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce. Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare, usa il bastone. Però non trattenerti mai!
Per Noi non esiste il destino. Soltanto chi, inghiottito dall'ignoranza e dalla paura, per giustificare i propri sbagli si crede nel destino, la verità è che il proprio destino c'è lo creiamo Noi con le nostre scelte giuste o sbagliate che siano... siamo solo noi gli artefici del nostro avvenire non esiste una cosa già predestinata.