È finito tutto... senza rancore, senza un apparente ragione forse con il cuore a pezzi e un gran vuoto dentro. Il perché non me lo chiedo Ti amo... ti ho amato tanto. Ma così non s poteva andare avanti Il tempo si è preso il meglio su tutto ha lasciato il silenzio l'abitudine di noi stessi così voltiamo pagina diciamo basta... ... e andiamo avanti.
Impara che ci sarà sempre un momento migliore e uno peggiore di questo. Quando cadi devi essere in grado di rialzarti da solo. Ma se c'è un amico è più facile. Se l'amico c'è trattalo bene. L'orgoglio va usato in modo ponderato. La caparbietà e la testardaggine ti porteranno lontano, o ti impediranno di andare oltre. L'amore non conosce limite o ragione. Ama senza pretese. Sarai amato odiato per quello che sei. O semplicemente per il ruolo che reciti. Vivi non recitare una parte che non ti appartiene.
Quelle carezze che sembravano d'affetto, quella figura adulta. Quelle mani sudate quella voce sussurrante, parole d'amore, affettuose. Mentre nel buio scendevano sotto le coperte le mani accarezzando in modo violento quel corpo innocente. Strappando dal mio corpo un grido d'aiuto. Che nessuno ha udito o voluto udire. Quando la vergogna Si fa omertà. Quando quel sonno diventa incubo, le carezze le ripugni. Speri che sia stato un brutto sogno. Che domani qualcuno ti aiuterà, invece tutto resta un segreto da dimenticare.
Il destino è per metà già tracciato Quello che resta è una partita da giocare. Ogni sì ogni no avrà un suo peso. Ogni sorriso o lacrima avranno un perché. Potrai svincolare potrai restare a guardare. O decidere come e se giocarti questa partita che si chiama vita.
La vita, questa vita, mi piace troppo. Con le sue incertezze Le sue probabilità Con i suoi tramonti dai mille colori. Il mistero del sorgere del sole. Con le onde del mare Con la passione degli adolescenti I grandi amori che nascono. Quelli che finiscono. Con il vento che accarezza i capelli Il calore del fuoco E quell'incontro proibito Quei amori segreti. Le piccole trasgressioni. I piccoli grandi traguardi Le lacrime di dolore che lentamente diventano di gioia. Il certo di oggi l'incerto di domani. La vita questa vita mi piace troppo. Per tutto quello che c'è.
Mi mancano i momenti del passato quando ancora c'eri, quando il dire poteva ancora esserci, quando il tuo sorriso accompagnava i nostri giochi e i tuoi rimproveri, i nostri sbagli. Quando il tuo sguardo vegliava su di noi. Quando insieme a mamma sorridevi e insieme a noi giocavi. Mi mancano i momenti vissuti e quelli non vissuti insieme, di quell'infanzia passata non vissuta mai realmente. Mi manca l'impossibile che c'è stato, il possibile che non ho vissuto. La magia che c'è stata e quella solo immaginata. Quello che insieme abbiamo fatto, quello che non abbiamo potuto fare e quello che non abbiamo saputo fare. Mi manchi tu Papà.
Ho assaggiato il sorriso dei tuoi occhi, sconfinati in questo prato, gustando piano il sapore semplice, acre e dolce del fiore giallo di campo che tieni ancora stretto tra i tuoi denti. Ho poi risposto allo sguardo delle tue labbra, socchiuse a fissar le mie, respirando con timore un profumo, intenso e a me mortale, che pare bianco fiore d'oleandro per quanto m'abbia tolto ogni respiro. Chi sei, fiore di campo? E la tua linfa è dolce, o velenosa? Perché quello che più temo è d'essermi ormai ucciso poggiando la mia bocca su di te. E ancor di più m'uccide la consapevolezza che quant'ho fatto, io lo rifarei.
Speravo di vederti, queste ore un'eternità. Ormai mi comanda, mi dice quello che devo fare e dire. A volte mi fa paura per il modo di comportarsi. Mi dice di aspettarti anche con gli occhi stanchi. Lo hai viziato lo hai coccolato lo hai abituato e lui ha sperato. Ti darei i miei occhi per vedere ciò che lui fa vedere. Fermerei l'orologio per ore per farti conoscere lui, il mio cuore.
Portami via di qui, fai volare il mio pensiero; forse non serve fisicamente scappare, ma vorrei che la mente si estraniasse davvero e libera ricominciasse a fluttuare...
Non so chi tu sia, non so perché ti scrivo... o forse si... cerco un aiuto che non trovo; che nessuno potrà mai darmi, mi accorgo... si scatena un turbinio... di emozioni, un rovo.
Così scrivo... viaggio al centro del mio cuore, cercando le forze che possano farmi risorgere, affrontare e respingere la tristezza del dolore.
Ti prego portami via... mostrami la strada... almeno; perché possa percorrerla e rivedere la luce, quella che alla felicità pian piano conduce...
Ti prego aiutami, proteggimi... sorreggimi... so d'avere la forza per credere ancora, per rialzarmi... per questo scrivo a te... che sei me... portami via.