Poesie personali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie personali)

La difficile strada dell'amore

Trovare amore,
ricevere e dare sentimento,
è raro
è difficile,
in un mondo come questo;
nella fantasia e nei romanzi è facile,
ma nella realtà,
non tutti hanno molte occasioni
per amare;
e poi molte chance,
si smarriscono,
non si colgono,
non si ha tempo,
o voglia,
o i soldi
per farlo;
il cammino per trovare l'amore,
è lungo e impervio,
in questo mondo;
l'amore lo si prende dove lo si trova,
e i momenti non sono tanti;
di autobus ce ne sono pochi,
e quando li perdi,
rimani solo.
Composta domenica 23 ottobre 2016
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    in Poesie (Poesie personali)

    Stasi

    Stesi a guardare me e te,
    distesi ad osservare le stelle.
    Fu come se stessi lì,
    nel nostro passato
    che non torna più.
    E in un attimo fu stasi.
    Immobile.
    Solo una lacrima
    si distendeva prepotente
    sul mio viso.

    Tornai al treno
    che trasportava anime in fuga.
    E ancora fuggii.

    E fu stasi,
    quando ripensai alla prima volta
    che mi toccasti,
    il tempo si fermò;
    trattenni il respiro,
    l'universo smise di girare,
    per accogliere me e te.

    Per sempre ti ricorderò
    come stasi.
    Come l'ultimo respiro prima di scoppiare.
    Come l'attimo che precede l'arcobaleno.
    Come la speranza,
    prima di essere infranta.
    Sarai l'attimo
    in cui tutto svanisce, pur restando tale.
    Il momento in cui la speranza arriva all'apice.
    La punta prima della discesa.
    Sarai il mio attimo di stasi,
    sino alla fine del miei giorni.
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      Scritta da: Salvatore Tortora
      in Poesie (Poesie personali)

      Il muro

      Guardo il muro
      alto e possente
      davanti a me.
      Gli do un pugno
      ma esso non ne risente
      mentre dalla mia
      fragile mano
      di uomo
      scende la linfa
      che scorre
      nelle mie vene.
      Noto subito
      una piccola crepa
      nelle alte mura.
      Prendo un martello
      di duro ferro
      e raccolte le forze
      che mi son rimaste
      in corpo
      colpisco il mio silenzioso
      e inespressivo nemico.
      Un tonfo
      poi altri rumori
      che si susseguono
      veloci come
      i canti dei grilli
      nelle notti estive.
      Il muro è crollato!
      Faccio un passo
      oltre le macerie
      e vedo il volto
      di mio fratello.
      Figli della stessa madre,
      avente il mio
      stesso sangue
      nelle vene,
      avente il sangue
      degli uomini
      che son morti
      uccisi da altri uomini
      perché di idee diverse.
      Represso nel corpo
      e nello spirito
      mio fratello mi guarda
      con occhi spenti.
      Forse non riconosce
      un suo consanguineo?
      Mentre dietro di me
      altri miei fratelli
      fanno crollare
      altri punti
      dell'alto muro.
      Mi avvicino a lui
      gli prendo le mani
      e le porto
      al mio volto.
      I suoi occhi
      fissi nel vuoto
      sembrano stelle
      ormai spente
      nella volta celeste.
      Altri come il mio
      fratello perduto
      hanno la stessa reazione
      con i propri compagni
      ritrovati dopo tanto tempo.
      Un mio urlo potente
      sembra svegliare
      per un attimo
      il mio mite fratello
      da quel sonno indotto
      da spietati aguzzini.
      Mi guarda negli occhi
      e riconosco per un momento
      quel fuoco ardente,
      simbolo di vita, bruciare
      ancora una volta.
      Poi cade a terra
      le gambe più non reggono
      il peso della disperazione
      messo sulle sue spalle
      da squallidi individui.
      Sputa un fiotto
      di sangue scarlatto
      che sporca il mio abito.
      Prendo la mia giacca
      e la poso su quelle
      che un tempo
      erano spalle forti.
      Mi abbasso
      e mi siedo anch'io
      sulle ginocchia.
      Avviciniamo le nostre fronti
      e ci guardiamo
      negli occhi.
      Calde lacrime
      scorrono
      sul suo scarno viso
      e lo stesso succede a me
      dopo qualche secondo
      passato a guardare
      il mio adorato fratello.
      Poi il suo respiro
      d'un tratto si ferma
      e rilascia su di me
      ii suo ultimo
      alito di vita
      pronunciando per la prima
      e ultima volta
      il mio nome.
      Si stende su un fianco
      in modo quasi elegante
      come se la morte
      gli stesse dando sollievo.
      Guardo il suo corpo,
      inorridito, poiché vedo
      i segni delle torture
      che quelle bestie
      gli hanno inferto.
      Oggi un altro
      dei miei fratelli
      è morto.
      Il silenzio riecheggia
      nello sterminato campo.
      Composta venerdì 21 ottobre 2016
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        Scritta da: Michele Gentile
        in Poesie (Poesie personali)

        Felicità

        Da irriverenti sguardi derisa
        e chiassose istanze,
        non sorridi più.
        Maledici il giorno
        ad ogni rintocco di malinconia.
        Eppure
        all'eco di quelle perdute stagioni
        inaspettatamente sorgi,
        dal petto come acqua di fonte
        sgorghi.
        D'improvviso accenni passi di primavera
        ridicoli inchini
        m'inviti a danzare,
        per un momento
        sembri dimenticare.
        Ma, giunta la sera
        muta e sorda alla vita
        inciampi sui tuoi passi,
        imprechi alla luna
        indolente
        torni a morire.
        Composta martedì 18 ottobre 2016
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          Scritta da: Antonio Dati
          in Poesie (Poesie personali)

          La vita breve di un fiore

          Il risveglio di un mattino
          Il sole timidamente appare all'orizzonte
          Un prato argentato, tante goccioline di rugiada
          che giocano al sole nascente
          Soffice al nudo piede
          L'aria fresca e profumata
          dalle narici si effonde nell'anima
          D'incanto un fiore si apre per la prima volta alla vita
          colorando i suoi petali al sole nascente
          Le api gli ronzano intorno alla conquista del nettare
          La dolcezza del miele
          Nell'aria si percepisce il suono del vento
          Lo stelo del piccolo fiore si spezza
          Le api incuranti gli ronzano ancora intorno
          Il fiore piangendo, ormai appassito
          non produce più il dolce nettare
          Alle api con un fil di voce, non ho più nulla da darvi
          Piegatosi rilasciò nell'aria il suo meraviglioso profumo.
          Composta lunedì 10 ottobre 2016
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            Scritta da: Roberto Ugo Nucci
            in Poesie (Poesie personali)

            Le ore del silenzio

            Le ore del silenzio
            svelano il mistero di parole incomprese
            volano su nuvole di pensieri lontani
            ascoltano il respiro di terre inesplorate
            danzano lievi sulle ali di un gabbiano.
            Le ore del silenzio
            salpano su navigli in acque tempestose
            dispiegano vele incuranti di venti mutevoli
            non cercano approdi su rive sicure.
            Le ore del silenzio
            hanno l'abito dei giorni di festa
            hanno il volto della libertà.
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              Scritta da: Nietzsche87
              in Poesie (Poesie personali)

              Solitudine

              Migliaia di voci senti per le strade,
              senti solo un silenzio assordante.
              Nelle piazze affollate ti guardi intorno,
              non c'è nessuno.
              Risate quotidiane ti circondano e
              hai solo voglia di piangere.
              Un urlo di rabbia e sconforto cresce
              nel tuo stomaco e lo lacera.
              Vorresti parlare ed essere capito
              Le parole sono timide,
              non vogliono uscire.
              Solo un pensiero tortura la tua mente...
              Solitudine!
              Composta domenica 16 ottobre 2016
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                Scritta da: Stefano Medel
                in Poesie (Poesie personali)

                Pioggia di notte

                Notte di pioggia
                Stille fredde cadono.
                Abbondanti,
                sferzando la pelle,
                odore di umido,
                pozze di pioggia dappertutto;
                ogni tanto,
                improvvise,
                colpi di luce,
                una saetta balugina nel buio;
                notte piovosa,
                che sa d'autunno,
                che sa d'inverno;
                freddo,
                il giorno appare così lontano adesso.
                Composta domenica 16 ottobre 2016
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