Poesie personali


Scritta da: FRANCA COLOZZO
in Poesie (Poesie personali)

A Valeria

Infausta e ingrata sorte toccò
a te, Valeria, quella notte.
Tu che ti chiami come la figlia mia,
destinata fosti a ingiusta morte.
Tu che dell'Italia sei l'orgoglio e il vanto,
ricevi dalla nazione l'accorato compianto.
Portasti il tuo conforto ed il tuo cuore
dove han seminato odio e rancore.
Tra gli angeli riposa, dolce creatura,
e di lassù scongiura a noi il male
e del demonio la presenza infame.
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    Scritta da: Marco Emilio Boga
    in Poesie (Poesie personali)

    Gabbiano

    Il sole saluta l'uomo
    sta per immergersi nel mare
    proprio come lui
    impavido cacciatore
    che tenta un ultimo assalto
    alle ignare vittime
    tra la spuma e le onde
    non teme l'ignoto
    quel profondo blu
    si tuffa a capofitto
    perché questa è vita
    sentire il profumo di salsedine
    afferrare la carne
    gustarsi il pasto meritato
    e poi tornare a volare alto
    nel cielo.
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      Scritta da: Mauro Albani
      in Poesie (Poesie personali)

      Un ricordo

      La vita soffia forte sulle vele
      e la scia ti porta sempre verso il tramonto.
      Tutto scompare insieme al sole
      le parole sembrano scivolare nelle lacrime di ricordi lontani.
      Puoi urlare il mio nome
      il vento non cancellerà la tua voce che è un canto
      poi sognami nelle stelle
      e quando quella lacrima scenderà sul tuo viso
      non sarà perduta ma bagnerà un nuovo ricordo.
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        Scritta da: Giacomo Moglia
        in Poesie (Poesie personali)

        Il dubbio

        Incertezza
        nel ricercare la verità
        non dimostrabile
        trapela nei miei pensieri
        la natura affonda
        nel mistero
        e chiede significato
        per il continuo trasformarsi
        in un ciclo continuo
        tra vita e morte
        dove rivelazione
        comunicata all'uomo
        perpetra dubbio
        così
        che sogno
        nell'infamia mia
        la pura anima
        che ancor non trovo
        ma etica e morale
        completano il cammino
        dove nessuno
        si è mai spinto
        e aspetto incredulo
        l'aldilà.
        Composta mercoledì 25 novembre 2015
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          in Poesie (Poesie personali)

          Oltremare

          C'era una volta un marinaio
          che remava oltremare.
          Con le sue braccia d'acciaio
          nulla lo poteva fermare.

          Nella quiete di quel giorno
          remava senza sosta:
          senza guardarsi attorno,
          lo sguardo fisso alla costa.

          Laggiù una donna lo attendea
          indossando una veste chiara.
          Sembrava quasi una dea,
          che ogni ferita ripara!

          Quando a riva fu arrivato,
          il marinaio stanco,
          perse tutto il fiato
          davanti all'angelo bianco.

          Al che in un sorriso gli disse:
          "L'isola di Itaca hai raggiunto!"
          lì dove Omero pose Ulisse,
          quando alla storia mise il punto.
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