Poesie personali


Scritta da: Domi11393
in Poesie (Poesie personali)

Notte di stelle lontane

Questa notte è uno specchio
e di te si riflette un profilo di stelle,
seguo la loro rotta e mi portano a te,
mi perdo ma tu sei pura luce nella notte.

Fronde d'alberi sfiorano il mio volto,
delicate, vorrei fossero il tuo tocco
e invece sei lontana, incorniciata fra le stelle
ma questo cielo notturno non è nulla,
al confronto di te.
Tu, dolce dolore, m'affanno e non dormo
alla folle rincorsa verso te.

Queste stelle, lontane, sono luci che tremano,
tu sei il sole in questa notte
e senza te non c'è risposta.
Composta martedì 18 agosto 2015
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    Scritta da: fiocchidineve
    in Poesie (Poesie personali)
    Giaccio triste, un po' confuso
    pioggia fine sul mio corpo nudo,
    noto con sguardo soffuso crisantemi giacenti,
    in modo che io me ne penta
    di scelte fatte in passato.
    E adesso cosa vuoi che di te pensi?

    Quando passai la sommità della porta,
    dal fumo sul volto fui accolto.
    Il pavimento cigolò.
    Dagli occhi spostai il torbidume
    e lo sguardo mio si posò nell'angolo del locale, seduta, il suo viso fatale,
    mi avvicinai porgendogli un freddo boccale di birra, sedendomi
    impacciata sorrise e
    mentre lo afferrava
    le nostre dita si toccarono, i nostri occhi si amarono.

    Giaccio triste, un po' sorpreso
    che il mio cuore non s'è arreso
    a batter prova senza sangue
    in modo che il ricordo non si estingue

    a casa dal lavoro tornavo, col grembiule in dosso attendeva,
    la valigia appoggiavo e in un mio bacio lei si perdeva.
    A casa senza lavoro tornavo, la cravatta allentavo
    e in ginocchio cadevo, cadere era facile
    il mio viso tra i tuoi piedi e le calze di lacrime bagnavo
    perché alla povertà non trovavo rimedi
    sulla mia schiena il macigno del futuro porto
    sulla mia schiena il macigno dei litigi nella coscienza porto
    sulla mia schiena il macigno della violenza sulle mani porto.

    Le mani lavai da cui brutti gesti allontanai
    il cigolìo della porta alle mie spalle
    pensai, è solo frutto della mia mente
    ma nella realtà si apriva lentamente
    una "benelli" mia moglie stringeva tra le mani
    la libertà sfiorava con l'indice
    un colpo sordo, un grido!
    L'inferno nascermi dall'interno
    giaccio triste, giustiziato perché è giusto,
    perché è quel che ho meritato.
    Composta domenica 25 ottobre 2015
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      Scritta da: ines sansone
      in Poesie (Poesie personali)

      io e la poesia

      E sono tornata sempre lì
      in quella stanza.
      La lettura mi ha insegnato che non ci voleva poi tanto
      per perdersi nei pensieri,
      fare viaggi incantati,
      incontrare le contraddizioni e imparare a camminarci a braccetto.
      E che dire di quel giorno
      che capisci che sei pronta a passare
      dall'altra parte.
      Quel giorno
      ho iniziato a scrivere
      non lo dimenticherò mai.
      Da allora non ho conosciuto più la noia,
      l'inquietudine,
      l'insoddisfazione
      perché questo incantesimo
      mi aspetta
      e io lo aspetto,
      Ne ho bisogno
      mi fa sentire importante.
      Poi è il ponte più bello al mondo
      per arrivare a chi speravi di incontrare,
      persone che si affacciano,
      e di fronte ai loro occhi
      su un foglio bianco, su uno schermo
      tra le mie parole, i miei pensieri fluttuanti
      trovano scintille, bagliori, fulmini e anche tuoni
      , tutto di un tratto tanti sogni
      si prendono per mano
      e si tengono stretti.
      La vita, la lettura, la poesia
      sono i nostri sogni
      e li sappiamo riconoscere
      nelle finestre, pareti, dipinti
      che ognuno di noi
      ha inciso nell'anima.
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        Scritta da: ROBERTO POZZI
        in Poesie (Poesie personali)

        Un mendicante di emozioni

        Il piattume spirituale della gente
        continuava a sconvolgere l'eterna speranza,
        non era quello il cerchio della vita
        che aspirava a sigillare
        il disilluso angelico spirito.

        Sentendosi un'inutile pedina
        al raggiungimento dello scopo divino,
        come un mendicante di emozioni
        in ricerca d'evanescenti affetti,
        scriveva un'altra malinconica poesia
        elemosinando la condivisione d'opinioni
        per evitare la consueta solitudine emotiva.

        Tra sordi che non riescono a sentire
        il battito del loro pietoso cuore
        e muti che vorrebbero urlare
        l'inespressa passione per quella vita
        che li ha condannati a soffrire,
        il povero accattone di sentimenti
        piangeva per aver ancora vissuto
        l'apatia della cosiddetta razza umana!
        Composta martedì 27 ottobre 2015
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          Scritta da: Giorgio Ciurleo
          in Poesie (Poesie personali)

          Passione

          Sento ancora il sapore
          salato delle labbra della mia musa.
          Il calore del suo corpo mi avvolge l'anima
          la pelle setosa aumenta il desiderio
          il suo ansimare nervosa
          le mie mani accarezzano la schiena
          per poi scendere sui fianchi
          avvolgono i suoi seni
          turgidi di piacere ma sensibili.
          Scendono si fanno spazio tra il desiderio
          accolgo i suoi baci e le sue mani
          si fanno audaci
          mi piace accarezzare il suo piacere.
          Ne fisso il ricordo nella mente
          e un piacere misto di sensazioni
          fa caldo, si suda, ma la passione travolge.
          Basta è ora di placare gli istinti
          ma chi sa dire come placarli
          non voglio staccarmi da lei
          cerco ancora le sue labbra infinitamente.
          Composta martedì 27 ottobre 2015
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