Poesie personali


Scritta da: Enzo Di Maio
in Poesie (Poesie personali)

Fiore di campo

Fiore di campo lasciami stare
fiore di campo non mi tentare
per la mia donna voglio una rosa
quella più bella, rossa e odorosa.

Fiore di campo guardati bene
sei nato reietto, volgare e imperfetto
ti nutri di fango, profumi di niente
mai troverai chi ti offrirà un tetto.

Fiore di campo ti chiedo perdono
il gelo maligno tutto ha bruciato
non esiste più fiore, non esiste più rosa
lasciati cogliere, ti offrirò alla mia sposa.

Povero umano mi fai tristezza
credi che l'amore si paghi in bellezza
lasciami al fango, non mi tagliare
a nulla ti serve un fiore reciso
per dire ti amo basta un sorriso.
Composta domenica 18 ottobre 2015
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    Scritta da: Daniela Cesta
    in Poesie (Poesie personali)

    Memorie

    Momenti preziosi, pieni di luce,
    attimi leggiadri, come scie del tempo che passa
    sensazioni che volano tra il cielo e la terra,

    l'edera arrossata su di un vecchio muro di pietra,
    ricorda un tempo andato, vecchie pietre che sembrano parlare,
    ricordi di un'infanzia serena, tra il profumo di spezie e aromi di cucina,

    la vita era magica nelle piccole cose, mentre io parlavo con le piante per gioco,
    la mia ingenuità, semplicità, naturalità, genuinità, purezza di bimba,
    freschezza e innocenza nel bosco pieno di fiabe,

    la mia immaginazione non aveva limiti, inventavo storie fantastiche,
    tra pozzanghere, nei prati autunnali, dove raccoglievo foglie,
    ero abile ad ascoltare il vento e un temporale tuonante.

    Ma non ascoltavo gli esseri umani, non ascoltavo nessuno,
    ne le maestre, ne le suore, ne le zie, ne mia madre,
    ascoltavo solo me stessa, il mio cuore, il mio istinto,

    una piccola e selvaggia, bambina ribelle, io ero.
    Composta domenica 18 ottobre 2015
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      in Poesie (Poesie personali)

      Abbracci

      Sospesi
      tra la terra
      e il cielo,
      mani intrecciate
      tra vuoto
      ed aria,
      spaziami nel cuore
      senza far rumore.
      Fermami il respiro
      fra l'orizzonte
      e il sole
      inondami di calore.
      Si alimenta il fuoco
      sulle lenzuola sparse,
      bruciano i sospiri
      tra le parole afone
      che non si fan sentire.
      Gocce trasparenti brillano
      a quel ritmo armonico
      che si lascia andare
      tra le pareti nude
      come la nostra pelle,
      raggiunta e carezzata
      dai raggi di luce.
      Risvegli di nuove albe,
      cancellano gli ultimi residui
      di dolori assopiti,
      mentre tutto scorre
      e nulla è ancor finito.
      Composta domenica 18 ottobre 2015
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        Scritta da: Antonio Belsito
        in Poesie (Poesie personali)
        E ti racconterò di foglie
        che navigano secondo il mare
        di pioggia che cade
        e, a stento, risale
        di nuvole colorate dal vento
        e ti racconterò di pozzanghere che sanno abbracciare
        di vie abbandonate che fanno rumore
        e sentirai il sapore del sale
        il gusto del grigio
        si aprirà un cielo da scoprire
        - insieme -
        e saprai del colore
        del cuore.
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          Scritta da: Antonia
          in Poesie (Poesie personali)

          Madre mia

          Stanca ma altera
          mi vieni a cercare
          in questa stanza
          dell'ospedale.
          Mi porti un fiore
          una carezza
          per alleviare
          la mia tristezza.
          Sei tu la visita
          la più sentita
          tra tante facce
          la più gradita.
          Sei la mia mamma
          guai se mi manchi
          asciughi calma
          tutti i miei pianti.
          Se torno a vivere
          ringrazio te
          perché hai saputo
          credere in me.
          E al mio fanciullo
          voglio insegnare
          l'amore eterno
          che mi hai donato
          il bene immenso
          che non ti ho dato.
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            Scritta da: Giuseppe Cutropia
            in Poesie (Poesie personali)

            Noi

            Noi siamo il nostro miglior amico
            e il nostro peggior nemico.

            Noi siamo ciò che ascoltiamo,
            ciò che il cuore dice e la ragione
            nega.

            Noi siamo le emozioni che viviamo,
            e quelle che rinneghiamo.

            Le emozioni dalle quali ci facciamo
            sopraffare, e quelle che proviamo
            a sopprimere.

            Noi siamo
            a volte un mare, il cui orizzonte sarà
            il cuore.

            A volte un fiume, i cui argini saranno
            dettati dalla mente.

            A volte un tutto,
            vissuto nell'infinità di noi stessi,
            delle nostre emozioni

            altre un nulla,
            subìto nella passività della vita
            stessa, privi di sogni e di sognare.
            Composta giovedì 15 ottobre 2015
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              Scritta da: Giuseppe Cutropia
              in Poesie (Poesie personali)

              Come un fiore

              Come un fiore senza radici,
              è nato
              sempre esposto alle intemperie
              di questo presente.

              Un fiore
              un amore sbocciato tra la dolcezza
              di due cuori e l'amarezza della vita.

              Un fiore
              che pur senza radici, non appassisce.

              Un fiore
              che ad ogni alba, fiorisce sempre più
              rigoglioso.

              Un fiore
              questo mio amore per te.
              Composta giovedì 15 ottobre 2015
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                in Poesie (Poesie personali)

                E mi vive dentro

                Quando la melanconia
                incalza dentro i vortici
                delle sirene spente
                del cuore
                è allora
                che mi abbaglia
                un sole ambiguo
                che acceca l'anima
                con i suoi raggi indefiniti
                che come lance
                scagliate
                bruciano sulle ferite
                del pensiero latente,
                fuggevole agli stimoli
                di un richiamo.
                Ed è sempre lei, onda
                che si insinua dentro,
                come un eco
                tra fari spenti
                e che sbatte
                sulle insenature
                sfaldate
                di un corpo
                lasciato trasportare
                dalla corrente,
                senza più linfa
                e senza più timore
                di restare inerte.
                Muoiono i ricami
                tra le vesti
                delle gambe lisce,
                ora, ruvide di fango
                del loro vivere,
                inaridito
                dai bagliori
                di quel sole
                indefinito.
                Composta giovedì 15 ottobre 2015
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