Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Sei nel mio cuore

Il mio pensiero ha una porta segreta
e un passaggio che arriva fino al cuore.
Nei momenti di tristezza
la porta si spalanca e tu accorri.
Entri in punta di piedi
sento le tue carezze,
mi accompagni
quando la solitudine mi assale.
Mi sembra di vederti quando spieghi
con la forza del cuore i tuoi pensieri,
le ore della notte
cullano l'onde della sonnolenza
sento il tuo sorriso che mi guarda,
mi porta a coltivare versi belli,
slaccio il velo sottile che ti copre,
l'attimo esplode sulla pelle nuda...
dolce restare avvolto
nel sussurro pacato dell'amore.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Un raggio buono

    Il cuore defraudato
    dal buio della solitudine
    di questo freddo inverno
    scopre versi dolci
    che carezzano i vetri
    dove gioca l'amore
    col gravame
    degli ultimi scalini
    e indossa il canto antico.
    Il vecchio
    coi versi tumefatti
    da logorio del tempo
    apre la porta al sole,
    un raggio buono
    entra nella stanza
    l'anima illusa
    scioglie le ali
    su percorso acclive
    dove rintocchi della primavera
    prendono per mano gli spiragli
    prima di addormentarsi
    tra le fiorite aiole.
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      Scritta da: Rosarita De Martino
      in Poesie (Poesie personali)

      La tua-nostra laurea

      Oggi, affacciata
      alla finestra del mio cuore,
      trepida ti guardo,
      mentre, nello splendore
      di tua sacerdotale
      giovinezza,
      discuti la tua tesi
      con fervido impegno,
      ma con pacata
      compostezza.
      Capto tue parole
      che hanno il sapore
      dell'eternità della fede.
      In sintonia di vita,
      in luce di preghiera,
      ti è accanto la tua
      "famiglia ecclesiale"
      che ha condiviso
      la tua fatica di ieri,
      e oggi gode
      della tua conquista,
      promessa certa
      per il domani
      della storia.
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        Scritta da: Daniela Cesta
        in Poesie (Poesie personali)

        Lo Spirito di Dio

        Mi piace osservare, la freschezza di un ruscello
        che corre veloce verso valle, seduta su di una pietra,
        mentre le foglie morenti, cadono teneramente,
        lasciando il loro ramo per sempre.

        L'acqua è vita ma, è anche morte!
        Crea e distrugge, se noi non ascoltiamo i suoi sussurri
        l'acqua distruggerà l'umanità, because ha la potenza di Dio.
        Creare è qualcosa di fantastico! Distruggere è la liberazione di cose passate.

        L'essere umano è stato l'ultimo a essere creato,
        eppure è la persona più perversa e falsa che esiste sulla terra!
        L'umanità crea con la sua tecnologia, per distruggere la terra,
        e l'acqua diviene violenta e rade al suolo tutto,

        per impossessarsi di nuovo, del suo habitat, voluto da Dio.
        L'umanità sta inquinando e devastando il verdeggiante spirito degli alberi
        vuole cambiare l'antico ciclo della vita vegetale,
        desidera sterminare, il magico e candido ciclo di gustosi frutti,

        lo specchio di ogni anima, rimane muta, e la distruzione continua,
        nella totale indifferenza della società di oggi,
        anime sgretolate dalla tecnologia! Spiriti del mondo di oggi
        svegliarsi! Guardate l'azzurro del cielo, osservate i tramonti,

        c'è qualcosa di più che potete invocare, l'amore per il creato è sacro!
        Risorgete spiriti, amiamoci l'un l'altro, il cielo ama noi
        lo spirito di Dio è dappertutto e noi lo maltrattiamo,
        anche nel nostro corpo, abbiate cura del vostro corpo.


        La purezza, la semplicità, l'amore, la mitezza piace a Dio.
        Composta martedì 20 ottobre 2015
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          Scritta da: Marco Galvagni
          in Poesie (Poesie personali)

          L'aquilone dei sogni

          Nella notte silenziosa stelle calme
          brillano nel guscio del cielo,
          sabbia di clessidra scorre tra impalpabili visioni
          e siamo io e te, foglio
          che mi sfidi a tessere il gioco delle idee.

          Con ali di cera, vagabondo a casa mia,
          viaggio sul pavimento lastricato della fantasia
          e l'aquilone dei sogni vola come vibra questa vita,
          arco teso di una memoria che non si può cancellare.

          Il vaso di creta dei ricordi
          annega di dolore il calamaio,
          gli occhi fasciati di nebbia
          sono lo specchio d'un'anima
          che cerca la propria isola
          scacciando i fantasmi della solitudine
          e vorrebbe librarsi nell'aria
          tale al merlo recalcitrante alla prigionia della gabbia.

          Nel gelo di questa stanza-
          non basta la vecchia stufa a legna,
          il letto è di ferro, la coperta sempre troppo corta-
          la teca ardente dei pensieri
          sillaba un vortice di versi muti
          che vanno a incastonarsi nell'aurora nascente
          tracciando i contorni di fiabe d'eroi leggendari.

          Sarà nel soffio di luce d'un nuovo mattino
          che la mia mano dalle dita callose,
          le membra in subbuglio,
          s'arrenderà alla stanchezza delle parole
          andando a sognare una nuova poesia.
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            Scritta da: dantino
            in Poesie (Poesie personali)

            Cos'è la vita

            Cos'è la vita
            seppur io non fossi triste?
            Se non un cammino di scale contro voglia
            ch'io provo sovente
            a salir d'un centesimo il dolore
            "una conchiglia sepolta dalla sabbia"
            "un cane abbandonato senza voglia e rabbia"
            "una libellula sconfitta nella tela del ragno, nella veglia di una gabbia"
            sovente mi pare di comprendere il dolore
            come fossi a volare
            mirando dall'alto l'oblio
            la vita che mangia la vita
            "mio Dio"... che scempio!
            Che immagine assurda
            questo incubo insano che sogno
            necessita ch'io debba svegliarmi
            cos'è la vita
            seppur io non fossi triste?
            Un arcobaleno di illusioni
            un cielo malato di finti orgasmi
            un treno che attendo
            dall'inizio di un ponte
            e siamo già oltre.
            Composta martedì 20 ottobre 2015
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              Scritta da: ROBERTO POZZI
              in Poesie (Poesie personali)

              Il volto dell'amore

              Il romanticismo non è morto,
              almeno nel mio cuore vive,
              reclama il legittimo rispetto
              da quei superficiali amanti,
              riscattando il senso della vita
              non soltanto nella mia anima
              impaziente di passione.

              Quanto vorrei penetrare
              nel profondo dei tuoi occhi,
              cogliere l'essenza dello spirito
              dietro la maschera dalle lenti solari
              e capire se tu sei davvero reale.

              Troppi demoni incontrati sul cammino
              hanno turbato un dannato sognatore,
              promettendo angelici concerti
              per dopo regalare sgradevole sinfonie
              degne di diabolici applausi.

              Pur essendo democratico,
              il tempo non è affatto gentile,
              a nessuno lascia la possibilità
              di ripetere spesso gli stessi errori
              e di rivedere il volto dell'amore.
              Composta domenica 18 ottobre 2015
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                Scritta da: Giotto Viprani
                in Poesie (Poesie personali)

                Impressione di una sera d'inverno

                Questa sera ho voglia di perdermi
                le note di un piano-bar in centro una sera calda d'estate
                le tue labbra tiepide mentre mi baci sul collo
                il cielo al tramonto dalla parte opposta al sole,
                quell'azzurro elettrico, il colore dell'energia più intensa
                sai, dicono che sia un colore freddo, ma
                è perfettamente in grado di sciogliermi
                ogni volta che mi bagno nei tuoi occhi.
                Composta mercoledì 1 gennaio 1997
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