Poesie personali


Scritta da: Valeria Franceschi
in Poesie (Poesie personali)

Colore di vita

Ecco è l'ultimo sorso,
il fondo di bottiglia
che scivola lento,
in un cristallo
che nella notte del tempo,
fu colmo fino all'orlo,
tenerezza,
amore e meraviglia,
cocktail di vita,
le era stato versato,
e lungo la via
qualcuno aveva bevuto un sorso,
lungo la via
lei aveva versato
un sorso sbagliato alla volta,
e qualche goccia
le era andata di traverso,
non ne aveva saputo cogliere il senso
e aveva ingoiato l'amaro,
s'era svuotato d'amore
di fiele riempito,
adesso era rimasta solo
una stilla di tempo
che fuggiva,
e quell'ultima goccia
che continuava a scivolar sul vetro,
avrebbe voluto fermarla un istante,
anche solo un barlume
colorarla di vita.
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    Scritta da: Valeria Franceschi
    in Poesie (Poesie personali)

    La mia amica dell'anima, una mamma speciale

    Tu che gioivi per ogni briciola di paradiso
    che ti era stata tolta, ma l'avevi ugualmente raccolta,
    tesoro mio, che decisione nobile e terribile,
    ti ha messo davanti la vita,
    un gran tumulto e il cuore spillava sangue,
    ma non abitò il dubbio nella tua anima,
    scegliesti la sua vita offrendo la tua,
    consapevole del mare eterno in cui avresti nuotato.

    Il chicco di luce che aveva fatto nido nel tuo grembo,
    per mano tua mai angelo sarebbe diventato,
    e te lo vedesti davanti tra sorrisini e ninne nanne,
    già nei sogni lo cullavi dolcemente,
    e poi felice e sgambettante correrti incontro,
    vivace ragazzino calciare un pallone sul prato della vita,
    quanti abbracci immaginasti, cara!

    Un baleno e immenso amore di mamma,
    riversasti tutta la linfa nell'esistenza di ciò che aveva priorità assoluta,
    e sbocciò a maggio il tuo fiore, fu doppio dono di vita,
    e tu cantasti lodi alla madre di tutte le madri e sgranasti rosari.
    Fu fulmine e reo il tempo che non vi lasciò tempo,
    e ora tu, angelo mamma,
    dall'azzurro infinito, sul tuo pargolo d'amore vegli.
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      Scritta da: Inchiostro72
      in Poesie (Poesie personali)

      Forte

      Più forte del silenzio che si abbassa col tuo sguardo
      più forte dell'assenza che colpisce col suo dardo
      più forte di ogni senso, di ogni logica o ragione
      più forte di me stesso che sommergo ogni emozione
      più forte dei miei passi che dovrebbero fermarsi
      e di quei nostri occhi che non debbono incontrarsi
      più forte anche del tempo che dovrebbe cancellare
      e invece mi condanna a un eterno ricordare
      più forte della rabbia che vorrebbe prevalere
      più forte di uno schiaffo che non riesce a far cadere
      più forte dell'idea che oramai non ha più senso
      più forte, si più forte anche di quello che io penso.
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        Scritta da: Dora
        in Poesie (Poesie personali)

        Cristalli di inquietudine

        Immergo le mani
        a trovar refrigerio
        nel cristallo
        di acque inquiete
        Breve è il sollievo
        tornano a bruciar
        le mie membra,
        illusione è attimo
        delusione è eterno
        come sperar di trovare
        momenti di equilibrio
        nell'agitato esistere
        Mentre barcollo
        su fili invisibili
        sospesi a mezz'aria
        fra sogni e realtà,
        traccio la strada
        all'incerto futuro
        immergendo il cuore
        in opachi cristalli
        di acque irrequiete.
        Composta lunedì 6 luglio 2015
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          Scritta da: Germano Capurri
          in Poesie (Poesie personali)

          Quando l'estate dei nostri anni

          Quando l'estate dei nostri anni
          andrà verso l'autunno della vita
          quando le foglie dei nostri alberi
          cominceranno ad ingiallire e poi cadere

          Quando non ci sarà più l'eccitazione
          di due corpi giovani e forti
          che si stringono si accarezzano si vogliono

          Quando un sorriso senza denti
          ed una faccia piena di rughe
          tradiranno le stagioni passate
          e chiederanno comprensione per il presente

          Quando saremo pieni ed attorniati
          da giovani marmocchi
          cento volte più forti di noi
          cento volte più grandi di noi

          Quando passeremo il tempo
          a guardare la finestra
          con gli occhi serrati ed il cuore felice

          Quando passeremo finalmente
          le nostre giornate a leggere
          scrivere raccontare

          Ricordando i nostri giovani anni
          le nostre vite ben spese
          le gioie ed i dolori
          i sacrifici i litigi
          l'amore

          Quando arriveranno quei momenti
          a cui nessuno pensa
          quasi fossero eterei falsi
          lontani impossibili

          Quando basterà un palpito
          di ciascuno di noi
          per far fremere l'altro di paura
          della paura di perderlo

          Allora
          ancora allora
          avremo il nostro amore
          solo per noi due

          Quando accadranno quelle cose
          ci sarai ci sarò
          vedremo ancora volare le rondini
          vedremo gli alberi fiorire
          e spegnersi

          Quando allora
          vedremo il sole sorgere
          e tramontare
          e saremo appiccicati io e te
          per la vita

          Quando io sarò il tuo bastone
          e tu il mio
          quando per camminare
          avremo bisogno di noi
          e forse degli altri

          Quando ci cingeremo le spalle
          a vicenda
          per sorreggerci
          e tutto ciò ci farà sorridere

          Quando rideremo a squarciagola
          di come ci siamo ridotti
          Quando bonariamente
          mi prenderai in giro
          per l'incontinenza

          Allora ancora allora
          sapremo gridare con forza
          a noi due il nostro amore
          ancora allora ci saremo.
          Composta giovedì 15 luglio 1999
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            Scritta da: Maria Grazia R.
            in Poesie (Poesie personali)

            Ricordi

            Vecchi libri di scuola,
            con pagine ingiallite e sgualcite dal tempo
            voltate cento, mille volte
            da piccole mani.
            Racconti pieni di saggezza
            arricchiscono le giovani menti.
            Libri dimenticati tra altri libri
            impolverati, abbandonati ai loro ricordi
            di un tempo che fu.
            Un soffio e la polvere vola
            da quelle copertine sbiadite,
            dita sfiorano leggere quel sapere.
            IL tempo è passato e
            quei bimbi sono oramai cresciuti
            portandosi i ricordi di quei giorni,
            strappando dai loro visi un sorriso.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Alla Musa caduta in ambulanza

              Fu un freno scriteriato
              per improvvisa frenata
              a farti precipitar giù
              su una squallida ambulanza
              dove in veste candida
              di donna sublime
              e in camice bianco
              di medico di guardia,
              da sirena spietata
              e non a sirene spiegate,
              lenivi la sofferenza
              di un povero ammalato
              con la tua dolce presenza.
              Per trauma cervicale
              d'allor ti gira la testa
              ma certamente mai
              come me la fai girar tu.
              È giunto allora il tempo,
              mia Musa altolocata,
              che tu mi ti conceda,
              o meglio, non fraintendere,
              sono un moralista convinto
              ma dal bello vinto,
              concedimi almeno
              un istante di ascolto
              solo per gli auguri
              di pronta guarigione.
              Dopo i tuoi primi passi
              in pronto soccorso
              adesso è in medicina
              che necessita la tua presenza se,
              con disarmante grazia
              ed eccelsa leggiadria,
              addomestichi finanche
              il virus dell'epatite B.
              Sarà, però, l'ecografia clinica
              a consacrar la tua docenza
              sicché d'ora in avanti
              la diagnosi critica,
              un dì di natura incerta,
              grazie a Te, son certo,
              non esisterà più.
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                in Poesie (Poesie personali)

                Fremiti

                La luce del giorno lentamente traccia sul
                campo pudico di sabbia bianca il contorno di un
                corpo amoroso e lascivo
                Il tuo corpo nudo scivola nella brezza del mattino.
                Un vento breve ti drizza il seno
                poi le anche. Sulla cima della palma
                impazzisce l'uccello del paradiso.
                È un cuore che palpita
                o è la terra che scalpita?
                Il desiderio si è disteso nel letto della risacca.
                Corpo d'amore, sinfonia in crescendo
                sprazzi di luce e capelli al vento
                attendi la notte per l'amplesso solitario.
                Son io che ti tento
                ti guardo fremere e muovere
                la tempesta di ormoni ti gonfia le labbra e t'irrigidisce il busto
                una palma si china sui tuoi capelli che spandono fuoco in una sinfonia crescente
                sei come un fiume in piena, leggenda e musica.
                Ma il tramonto ha spento,
                l'ultima stella che accompagnava il sole.
                Giunta la notte, nessun pensiero ti esalta.
                Questa è la solitudine con la quale convive
                un corpo appena nominato è portato via dalle parole.
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