Poesie personali


Scritta da: Lucia Quarta
in Poesie (Poesie personali)

Che donna

Donna
Un giorno ti ricorderai di me all'improvviso,
quando penserai a me ed al mio sorriso.
Ti mancherò tanto da volermi abbracciare forte.
Ti ricorderai quando ti aiutavo con le mie mani forti,
ricorderai tutti i miei gesti, li ti mancherò tanto.
Penserai a tutti i miei consigli a tutte le mie premure.
Che avevo per te.
Mi penserai quando starai seduta,
ti ritroverai stanca, ricordandoti qualcosa che facevo io,
non immaginavi di assomigliarmi nei miei gesti.
Allora ti meraviglierai, pensandomi.
Che donna oggi sei,
ma vorrai assomigliarmi perché ero una grande donna,
la donna che ti ha insegnato a vivere la vita.
Io la tua grande donna e mamma.
Composta domenica 1 marzo 2015
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    Scritta da: Lucia Quarta
    in Poesie (Poesie personali)

    Oh donna

    Oh donna,
    tu sei la luna che illumina il cielo,
    tu sei la stella che brilla davvero.
    Sei una persona speciale
    E hai il sole dentro il tuo cuore.
    La tua grande intelligenza oggi ti premia,
    per la tua grande bontà,
    per le tue invenzioni di ogni giorno,
    per i tuoi risparmi a far quadrare le spese,
    per i tuoi sacrifici,
    che a volte sono anche tanti,
    ma non lo fai mai pesare ad altri!
    Inventi sempre qualcosa di nuovo per i tuoi figli,
    perché per loro non solo tu stravedi, ma ti dividi in mille cose da fare.
    Chi ti ripaga di tutto il tuo lavoro e di tutti i tuoi sacrifici?
    Tu che non pensi mai a te,
    Se non ci fossi oh donna! Te lo hanno mai chiesto?
    Quanto sei importante?
    Nessuno può immaginare,
    come sarebbe la casa senza di te,
    perché con la tua assenza, tutto si spegne e
    senza di te non c'è più niente di importante.
    Purtroppo, a volte, sei qualcosa di scontato per gli altri,
    eppure, tu donna, sei la cosa più bella che può esistere sulla terra,
    non dimenticarlo mai, Oh donna!
    Composta domenica 1 marzo 2015
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      Scritta da: Rosita Matera
      in Poesie (Poesie personali)

      La preghiera dell'albero

      Verso un cielo bianco
      d'uggia incerta
      rami secchi s'inerpicano
      sui gradini del sole,

      battuti, provati
      e da tempo già muti
      ma brucianti di vita
      nella scorza ritorta.

      Come dita protese
      i rami spogli sul tronco,
      danzano inerti imploranti di Vita.
      Mi par di sentire
      la loro voce che vibra,
      parole sommesse
      che il vento echeggia e sospira:
      è la preghiera dell'albero
      che desidera nascere ancora.

      E quel vento che ora carezza
      ed ora flagella
      e non da tregua col suo vortice lento
      ora si strugge per l'albero vecchio
      che soffre mandando iperboli al cielo.

      Ma dal ramo più freddo e ricurvo
      che ha saputo perdonare percosse
      è sgorgata una lacrima verde

      gemma di Vita
      che prepotente scioglie
      il cuore ferito del gelido inverno.
      E nella radice ruggisce un fuoco nuovo,
      si schiude il cielo
      ed è già primavera.
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        Scritta da: Azazel
        in Poesie (Poesie personali)
        Un vortice senza fine
        risucchia i miei pensieri
        e le mie parole.
        Immagini confuse si susseguono nella mia mente,
        il cuore batte a mille e
        il sangue ribolle nelle vene.
        Lentamente la mia pelle si consuma,
        pezzi di me cadono a terra,
        mentre inerme rimango a fissare
        quell'immagine riflessa nello specchio.
        La rabbia cresce, mi divora non
        posso più combatterla.
        Una frazione di secondo e la mia immagine è
        distrutta, il sangue esce dalla mia carne
        squarciata mentre frammenti di vetro
        cadono a terra come lacrime di ghiaccio.
        Vorrei affondare le mani nel petto e
        strappare il mio cuore per
        poter annullare
        questo inutile vivere.
        Composta lunedì 23 febbraio 2015
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          Scritta da: Azazel
          in Poesie (Poesie personali)
          Un'anima stinta nel sangue,
          senza più identità,
          vaga senza meta
          negli abissi più oscuri.
          Una putrida larva senza
          ragione di esistere,
          con il cuore, annerito e
          consumato dall'odio e dal dolore.
          Le tenebre sul volto, gli occhi sbarrati
          mentre inietta quel reo veleno
          nelle sue vene.
          Le unghie affondano senza pietà
          nelle livide carni,
          cercando di strappare lembi di pelle.
          La bocca schiumosa si contorce,
          l'ultima goccia di agognato torpore
          lo pervade mentre senza sosta
          incede il dolore che soffoca il respiro
          e spegne la vita.
          Gli occhi lentamente si chiudo al giungere
          della morte,
          il vuoto corpo si accascia al suolo mentre
          l'anima sprofonda negli oscuri antri
          dell'inferno.
          Una musa maledetta,
          una musa drogata,
          quella di un vile poeta suicida.
          Composta sabato 28 febbraio 2015
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            Scritta da: Azazel
            in Poesie (Poesie personali)
            Come lava incandescente,
            che bolle, esplode, corre senza sosta
            nella notte più nera.
            Come una bomba che deflagra, morde,
            distrugge, cade dal cielo come metallo
            incandescente bruciando il corpo e l'anima.
            Con un mantello cupo ti copre,
            una tela di ragno da cui non c'è via
            di scampo, gridi, urli fino a non avere
            più fiato in gola e alla fine l'anima si
            arrende.
            Improvvisamente il battito rallenta, come lava
            che si infrange in un oceano di lacrime.
            La rabbia si mischia al passato,
            ormai non resta altro che polvere nera
            in balia del vento,
            un vuoto assoluto pervade l'animo e il cuore.
            Composta sabato 28 febbraio 2015
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              Scritta da: FrozenHeart
              in Poesie (Poesie personali)

              Il suo sguardo

              Ancora mi rimprovero,
              Che con un solo sguardo,
              Lei ha raggiunto il traguardo
              Del mio cuore povero

              Povero e buio come l'oceano più profondo
              Lei lo illumina come i primi raggi del sole al mattino
              Ed è come se una fiamma fosse stata accesa da un accendino,
              Ogni volta che mi guarda è come un affondo

              Affondo che colpisce il mio cuore come un assassino.
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