Poesie personali


Scritta da: Giacomo Moglia
in Poesie (Poesie personali)

Paradiso

Il monte divide la pianura che piano si allunga
dal suo punto essa non teme il dislivello
si dice di guardare comunque l'aldilà
che il monte vede senza fatica
ma che non tocca se pur più alto
appoggia la sua base su di essa
che stanca stende il suo tappeto erboso
dicendo ad esso
se non ci fossi
cadresti in fondo all'infinito
oblio del essere perfetto
resta imperfetto
ma nell'aldilà pianura e monte
non saranno terra
ma soffice e semplice giaciglio
per chi dimorerà...
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    Scritta da: Giacomo Moglia
    in Poesie (Poesie personali)

    Dalla vetrata

    Poco vetro mi separa
    da quel fuori
    di rumori attutiti
    e movimenti di natura
    dal piccolo uccellino
    che rapido sfreccia
    quasi a rincorrere
    il solito treno che
    di momento in momento
    appare
    con verso contrario e non
    ferraglia moderna
    con umana gente
    si torce di poco il mio orecchio
    e poi per fortuna
    depongo
    il mio sguardo più in là
    turgide gemme mi avvertono
    la primavera verrà
    anche se sopra alto
    il cielo
    direbbe di no
    cupo e uggioso
    con vento in lieve spinta
    freddo e costante
    libera l'ultima foglia ingiallita
    con trepida attesa
    aspetto
    il calar della sera
    il lieve rumore rimane
    lo sguardo si assenta
    un momento
    ma
    improvviso un oggetto volante
    mi appare
    giallo elicoidale
    avverto sconforto
    ritorno a vedere
    e capisco il dramma
    profondo
    dell'uomo
    dal vetro del mondo.
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      Scritta da: Forloc
      in Poesie (Poesie personali)

      Venni consumato

      Tra una crisi
      una fleboclisi
      una glicemia
      sogno campi elisi
      dove scorazzar felice
      e prender l'aria tra le mie
      mani
      plasmarla di accenti
      farne forme e canti
      all'imbrunir del giorno
      accanto a te
      perché di te ho bisogno
      insaziabile tempo
      che lentamente mi prendi
      e mi consumi.
      Composta mercoledì 25 febbraio 2015
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        Scritta da: Forloc
        in Poesie (Poesie personali)

        Su di me

        D'attese, non fu mai estate
        e il seme non ruppe
        il gelo della terra

        nasce il sole, ogni mattina
        e non sa se morte o vita
        l'aspetta fino a sera

        corre il fanciullo a primavera
        corre il vento e l'onda stanca

        vivendo
        imparo, la morte.
        Potendo
        protendo
        il tempo su me.
        Composta mercoledì 25 febbraio 2015
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          Scritta da: Rossella Porro
          in Poesie (Poesie personali)

          La poesia non è morta

          Un urlo
          s'innalza dal grembo
          del firmamento mentre tutto tace:
          la poesia non è morta.
          Essa silente
          serpeggia
          negli angoli angusti
          delle vuote stanze
          dove i mille pensieri
          stanno come sentinelle
          a guardia
          dell'uscio.

          La poesia non è morta,
          erra di porto in porto
          sull'onda leggera
          sfiorando le deserte spiagge
          arse dal sole
          saltella di verso in verso
          sfuggendo alle reti
          che vogliono
          imbrigliarla in freddi schemi.

          La poesia non è morta
          s'ode il respiro affannoso
          della lunga corsa
          sui viali cisposi
          nell'ora prima del risveglio.

          La poesia non è morta
          è viva
          io la sento.
          Composta martedì 24 febbraio 2015
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            Scritta da: Mauro Bompadre
            in Poesie (Poesie personali)

            Ti chiamerò

            Ti chiamerò
            passione travolgente,
            come torrente impetuoso,
            come parole in piena
            rovesciate nel mio stagno.

            Ti chiamerò
            incanto ed armonia,
            come coro di angeli,
            come sinfonia d'emozioni
            che mi elevano lo spirito.

            Ti chiamerò
            vento tiepido di notte,
            carezza dell'anima
            che attraversa gli spazi
            ed irrompe nel cuore.

            Ti chiamerò
            rimorso e nostalgia,
            su queste macerie fumanti,
            dove sei ormai
            solo aria e memoria.
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