Poesie personali


Scritta da: Mauro Bompadre
in Poesie (Poesie personali)

Respiro te

Respiro te
e la tua mancanza
che s'insinua inesorabile,
mentre le pareti della stanza
strangolano di ricordi
quel che resta
della mia razionalità.

Respiro te,
che mi scorri dentro,
estrema devastante alchimia,
culmine di spietata
e selvaggia tenerezza,
che mi pervade i sensi e l'anima.

Respiro te,
ed il tuo ricordo,
gioco d'azzardo con la follia,
emozione pura
che sorvola la realtà,
e scatena brividi profondi,
in questa urlante notte di tormento.
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    Scritta da: Giacomo Moglia
    in Poesie (Poesie personali)

    Paura

    Voce sottile dietro la porta
    il mio sguardo subito segue in cerca di chiarezza
    l'udito invece in chiara difficoltà si ritrae
    nella speranza che trapassi dalla serratura
    per poter meglio vedere.
    È così che si ascolta il battito
    come l'onda lontana che si avvicina
    incurante sublime e fragorosa
    che si manifesterà toccando terra
    una voce che naviga in me
    è il rumore della paura.
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      Scritta da: Giacomo Moglia
      in Poesie (Poesie personali)

      Disumano mondo

      Il meccanismo si è inceppato e ridere non guasta... olio e acqua non abbondano
      se il veleno rimane a galla...
      percosse e insulti rumoreggiano per le strade.
      Chi se non io posso decidere quale strada verrà svuotata da disumane creature.
      Olio e acqua non abbondano e il meccanismo si è inceppato
      l'orologio passo passo muove il suo tempo...
      creature instabili troneggiano nelle strade.
      Il cuore non ride più, sepolto da gelide grida di dolore
      ghiaccio, acqua, olio, e poi
      in silenzio costringo gli Dei a guardare.
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        Scritta da: Giacomo Moglia
        in Poesie (Poesie personali)

        A mia madre

        Ascolto il negromante
        il futuro nella sfera appare
        terminus post quem
        rivelami il luogo dove scappare
        antenato donna amata e amante
        non ti ricordo
        afasia mi coglie il tuo parlare o negromante
        fammi vedere come sarà
        quel luogo futuro da rimanere
        stretto nell'ombra del mio destino
        antenato ti rivedrò
        il negromante mi ha rivelato
        il modo migliore per non scappare
        seguire il calore cingendo a me
        il profumo di te
        in omnem vitam
        madre.
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          Scritta da: Luigi Berti
          in Poesie (Poesie personali)

          Sopra una stella cadente

          Nell'infinito del cielo,
          la notte fa emozionare,
          sotto un manto di stelle,
          prova anche tu a sognare.

          Ti porteranno lontano,
          ognuna con la sua mano,
          e se ne cade qualcuna,
          esprimi un desiderio.

          Buio che fai riflettere,
          sogno che vieni di notte,
          non mi svegliare ancora,
          resta con me a giocare.

          E bramo tutta la notte,
          per restare bambino,
          e sotto il mio cuscino,
          ancora quel dentino.

          Fantasma della mente,
          che mi circondi di notte,
          trova il tuo posto per sempre,
          sopra una stella cadente.
          Composta martedì 24 febbraio 2015
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            Scritta da: Simone Sabbatini
            in Poesie (Poesie personali)

            La strega

            Certo sanno tutti la storia
            in mille versioni trita e ritrita...
            Come se non fossi mai partita,
            come fosse stata tutta una vittoria.
            Le rughe negli occhi
            ai tuoi occhi non mentano:
            la voce, lo stampo, non contano oggi.
            Ho ancora dolore ai ginocchi.
            Sono stata una bimba tra tante,
            da tutte diversa, cresciuta con altre più belle,
            più ricche, più scaltre
            - e forse fu questo importante.
            Un'infanzia a mia insaputa,
            né triste né lieta,
            chi sprezza, chi vieta,
            tra i topi e gli stracci goduta;
            vissuta, diciamo, in famiglia.
            Volata via mesta
            fino a quel giorno di festa:
            un battito di ciglia,
            ed ero di nuovo a pulire per terra.
            Cresceva però intorno a me l'inquietudine:
            sempre sguattera, più in solitudine
            scomodo ostaggio di una chiara guerra.
            Dentro cullavo primizie di sogni,
            e si avvicinava la vera magia
            - unico scampo alla mia prigionia:
            viverli.
            Ma ho chiesto perdono per ogni preghiera
            - c'è un magico ben più nascosto
            e perverso nelle fiabe.
            Momenti a cavallo.
            La formula "felici e contenti",
            e nessuno più cerca quel posto
            e non uno che sfoglia più il libro.
            Eroi dimenticati... l'invidia, forse,
            li chiude in un cassetto.
            Le corse nei prati,
            galleggiando sopra il cribro della gioia;
            l'amore nelle stanze del castello,
            le feste, le danze, la luce di cristallo
            - un alito fugace... La mia vita di metallo
            calamitata sempre sul medesimo livello.
            Una mattina d'estate,
            mai mi scorderò la luce nei suoi occhi,
            la voce diversa, il tono uguale
            al colore delle cose del passato.
            Tutto il male che ritorna,
            d'onirica oppressione già riluce.
            "Perché, fata? Perché m'hai fatto questo?
            M'apristi le tue mani ma il sogno visse poco...
            Si è trasformato? Era di carta, o solo un gioco?
            Perché le magie buone svaniscon sempre presto?"
            "Davvero, principessa, non ricordi più il mio nome?"
            Mi rispose, un po' gradassa. "Smemorina...
            T'ho aiutata, ti ho guidata, io son la tua fatina...
            Perché prendermi in giro? Che t'ho fatto, e come?"
            A nulla valse dirle che non ero stata io:
            l'oblio, dove da sempre coltivava la vendetta
            era l'unico padrone cui dar retta.
            Senz'altra spiegazione, ridendo disse addio.
            Il destino. Certo, il destino...
            Nelle fiabe non si può dimenticare,
            e in genere l'eroe non si deve o può voltare.
            Mi guardo adesso indietro, non son più tanto vicino.
            Da piccola al futuro non ci pensavo mai;
            un giorno poi ho creduto fosse giunto all'improvviso...
            - non so se m'abbia amato, di certo m'ha deriso:
            domani era già prima, per me soltanto guai.
            Più per questo l'ho lasciato, ho detto: ho perso;
            più che per piatti,
            porcellane e lampadari da pulire,
            per gli abiti le spade i santuari.
            Per il destino buio come l'Universo,
            perché la fine non mi riportasse indietro,
            o, se doveva, in altro modo.
            Prega per me, se ti pare:
            per vivere faccio la strega
            in altre storie, mi nascondo sotto un vetro,
            dietro facce di miseria e di paura
            scruto l'occhio di chi guarda.
            Se mi serva non lo so.
            So che son viva, e non più serva:
            dove vive la bellezza,
            sono ed amo la bruttura.
            Composta venerdì 2 novembre 2007
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              in Poesie (Poesie personali)

              My Kizomba

              Dolce, intenso, tenero abbraccio.
              Come un bacio è la connessione e poi tanta passione
              dove non è il corpo, ma l'anima a ballare.

              La musica cade slow, slow è un ritmo infernale.
              a ogni passo scivolare è come volare in un unico pensar.

              Lunghe pause e sincopatiche figure i corpi trasudano
              ed è come fluttuare abbracciati sul mare
              al tramonto del sole o al sorgere della luna.

              È un uomo d'amare, una donna che fa sognare.
              Kizomba è il suo nome
              e ad ogni volteggio, tanta emozione occhi chiusi
              non per convenzione
              ma per assaporare, in tre minuti,
              una vera storia d'amore.
              Composta lunedì 23 febbraio 2015
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