Poesie personali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie personali)

bilancia

Male e bene,
la vita è un a bilancia continua,
tra queste due forze,
queste due pulsioni;
a un fatto negativo,
ne segue uno positivo;
dopo la pioggia,
torna il sole;
e se ci sono cose brutte,
ce ne sono
altre,
per cui,
vale la pena
di vivere;
bene e male,
sempre in lotta,
l'una,
contro l'altra.
Composta martedì 20 maggio 2014
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    Scritta da: Lucia Quarta
    in Poesie (Poesie personali)

    Le tracce della vita

    Le tracce della vita
    è ciò che segna, ciò che ci insegna.
    Nel pensare che persone che conosci,
    son diventate persone che conoscevi.

    Si allontanano come l'onda del mare,
    che come cambia il vento,
    l'onda li tira dentro.
    Ma se cambia di nuovo il vento,
    l'onda li sbatte fuori.

    Le tracce della vita rimangono,
    nel tempo,
    nel ricordo di ognuno di noi,
    nella vita che si è vissuta.
    Composta lunedì 19 maggio 2014
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      Scritta da: Stefano Medel
      in Poesie (Poesie personali)

      Momento serale

      Diminuisce la luce,
      il giorno va morendo,
      a poco a poco;
      il traffico dirada,
      strade svuotate,
      negozi chiusi,
      sono aperti solo i bar e i ritrovi;
      poca luce,
      avanza la sera,
      le macchine vanno,
      coi fanalini accessi che si
      perdono all'infinito;
      ultimi passanti,
      silenzio serale,
      tutto finisce per ora.
      Composta lunedì 19 maggio 2014
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        Scritta da: Luigi Berti
        in Poesie (Poesie personali)

        Parole al vento

        Non c'è la verità in ogni parole che dici,
        nascosto sempre dietro le menzogne,
        ti credi un Re ma hai una scarpa sola,
        dove poggino i piedi una famiglia intera.

        Cosa capiranno i tuoi figli una volta grandi,
        quale verità vorrai dirgli senza inganni,
        ma le tue parole saranno sempre pacate,
        nascoste da quella falsità che ti conviene.

        Non esiste un mondo dove la tua mente vive,
        ci vuole il lavoro per poter sopravvivere,
        l'umiltà e la ragione per poterlo mantenere,
        la vita ti da tanto ma la devi anche subire.

        Un giorno capirai i debiti che hai lasciato,
        non solo nella gente che hai abbagliato,
        ma dentro le persone che ti vogliono bene,
        il tormento di dolore che gli lacera il cuore.

        Non puoi pretendere che tutto sia dovuto,
        non puoi avere ciò che non hai creato,
        con il sudore della fronte asciuga il tuo passato,
        senza sperperare più di ciò che hai guadagnato.

        Sono parole al vento che soffio al tuo orecchio,
        rendendomi antipatico alla vanità che hai dentro,
        non ci sono più speranze mi ricopro di illusioni,
        troppe volte ho subito alle folli tue ragioni.
        Composta domenica 18 maggio 2014
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          in Poesie (Poesie personali)

          La ramanzina del nonno

          Benvenuto nipote,
          sei appena arrivato
          e già ti assillo
          da nonno brontolone.
          Da un magico impasto
          di spirito e materia
          nasce la vita
          e sin dal primo impatto
          scintilla il pensiero
          dapprima sol d'impiccio
          ma poi un vero impaccio.
          Nel tuo intimo, infatti,
          si troverà alla mercé
          di due terribili sorelle,
          anima e mente che,
          tra urla e strilli,
          se le diranno
          e di santa ragione
          se le daranno.
          Mantieni allor
          a distanza la mente
          con la sua buia,
          egoistica invadenza
          e fidati dell'anima
          con la sua confortevole,
          discreta presenza,
          perché in questa luce
          dagli albori della vita
          troneggia la coscienza
          che illumina il pensiero
          per ideazione e,
          come tu ben testimoni,
          trasmette amore
          per generazione.
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            Scritta da: Anna Rijtano Mallus
            in Poesie (Poesie personali)

            Canti Mattutini

            I canti mattutini di nidiate pigolanti
            il cuor suo rendean contento.
            E, mentre con lor dialogava,
            il suo volto risplendea gioioso al sol.
            Vi prego, augelli, tacete per un poco,
            lei si è addormentata in un quieto sonno profondo!
            Tacete, augelli,
            ancor per poco, non rammentate all'affranto cor mio
            ch'ella non potra piu udire il vostro melodioso canto.
            Composta giovedì 30 novembre 2006
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              in Poesie (Poesie personali)

              Tu porti via parte di me

              Polvere soffiato dal vento
              è il tempo che scorre
              quando sei lontana!
              Invano addomestico
              i sensi,
              indocili e ribelli
              sfuggono
              a te!
              Il cuore palpita
              e il petto
              scuote
              per il fibrillare dell'anima!
              Tu porti via
              parte di me,
              in tua assenza
              io vivo a metà!
              Se solo potessi
              strappare il mio cuore ferito
              portelo nel tuo petto
              capiresti quanto
              amore e quanto strazio
              quanta gioia e disperazione
              tu misceli il tutto
              in questo corpo assuefatto!
              Volgi il passo
              corri e vivi
              tu che vita sei per me!
              Luce all'ombra
              caldo al freddo
              gioia al pianto
              tu divina metamorfosi
              del mio umore,
              irradia e accendi
              questo amore!
              Composta sabato 17 maggio 2014
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                Scritta da: Rosarita De Martino
                in Poesie (Poesie personali)

                Recitando il rosario.

                Inondando di rugiada
                di preghiera
                il lungo percorso
                di mia strada,
                recito il Rosario.
                Intorno sfrecciano
                macchine veloci.
                Ma al mio contemplare
                rispondono solo
                le rotonde fioriture
                di margherite
                bianche di candore.
                I papaveri,
                abbarbicati
                alla bordura del marciapiede,
                luccicano di rosso splendore.
                In alto fremono di luce,
                gli aghi argentati
                dei pini secolari.
                Mi sollevo un poco,
                e con delicata carezza,
                sfioro il ramo
                pendente dei pini.
                Mi scuote
                brivido di piacere
                perché l'albero
                mi risponde
                col suo verde linguaggio.
                Composta sabato 17 maggio 2014
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