Poesie personali


Scritta da: Sandro Spallino
in Poesie (Poesie personali)

La bellezza

Nei meandri delle infinite
colorazioni dei tuoi occhi
pulsano i mari d'europa
m'illumino se li guardo
e un'eco d'antiche beltà
mi sfiora, vibra e s'infebbra
vedendoti anche l'aurora.

Stelle scendono sui fiumi a frotte
mentre dorme la mia terra,
s'inabissa il sole nella
quieta sabbia eterna, lo sparviero
l'oro ci porta, muta il tuo cuore
fra un canto di sirena,
odo il crogiuolo e il segreto dei meriggi
lontani a primavera.

La Vanessa che si posa
su un intrigo spirale di chioma
è un coro, vola e si disperde
nel silenzio dei velieri
a tarda ora, non seppi mai
quell'amore di raccolto sangue
ma il ramoscello d'anima
talvolta s'infiora se mi guardi,
spacca il marmo d'aria
incantato cuore solo già se passi.

Nascosta tra il giallo di belle
margherite il tuo profilo a un cielo
s'incide di madreperla, leggera
fra meraviglie cammini sospesa da terra,
eccoti esultare luce di una cometa
dea fra umani, stesa nella selva.
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    Scritta da: Sandro Spallino
    in Poesie (Poesie personali)

    Bocca di cristallo

    Su vieni più
    vicina, una pioggia di neve
    scivola nella quiete
    labbra dell'anima
    a gocce
    mentre riposi nell'oro
    di una siepe, portami
    il mantello dei cavalieri
    e inondami di cascate
    quando seguo le scie
    degli aerei oltre le
    frontiere dei cieli,
    un'altro bacio ti chiesi
    d'improvviso giorno
    segreto rifugio di uccelli
    sotto amate lune
    tra foci e le stelle.

    Il tuo fiato colsi
    lasciati alla luce
    e un amore di battiti intensi,
    ridesto vidi il chiarore
    argento dei laghi
    firmamenti, tua era la
    bocca di salive fertili,
    d'oasi ed estinte meteore.
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      Scritta da: Sandro Spallino
      in Poesie (Poesie personali)

      Senza te

      T'amai per lungo tempo
      affogando disperso la mia
      testa e il vestito sotto la cupa
      pioggia, non seppi il vortice di lame
      sulla mia barba rozza ne il
      vento che batteva pazzo sulla
      mia faccia sporca d'amore
      segnato da un flagello.
      Voltasti le spalle a me e al mio
      urlo affamato di ogni tua parola
      che annegai nel chiuso petto.

      Fuggii per le città senza un
      bagliore rimbombando come un
      treno incolore, spaccato ponte
      da mille frane.
      Dici d'amarmi ora che amo
      un'altra, venuta da un giorno
      rovesciato inghiottito da un
      sordo faro.

      Ora che mi ami, inseguendomi
      come quell'ombra che fui io vado
      lontano da te coperta solo
      da uno scialle addolorato
      mentre ti ho guardato lacrime
      sulla bocca, perché un'altra
      amo.
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        Scritta da: Sandro Spallino
        in Poesie (Poesie personali)

        Elisir

        Neri occhi, sublime e magica la visione,
        quando ti guardo il tuo nudo corpo vola dentro
        e odora, le ali intagliate dell'anima sudano e
        li abitano, sono di essi Presenza e sguardo.
        L'anima aveva i tuoi occhi in
        Infinite colorazioni, e i tuoi occhi mi svelarono
        l'Anima e i misteri della notte dalle viscere,
        e l'odore della terra bagnata sentì nei miei attoniti.
        Crollarono le mura della mìa città indifesa,
        l'aria immortale eruppe dalle vene delle tue iridi
        e mi gridò un nome, un Dio udii e colombe
        incatenate fuggirono via lontano.

        Chi sei tu sconosciuta che racchiudi
        il segreto del mio destino?
        Chi ti ha creata cosi? Sei la vita e
        la morte, un cielo troppo
        lontano, il veliero su cui vago,
        ma non lo sai pietra
        colorata di mare, nella tua spiaggia di
        sabbia mi sono perso
        e ho visto sorridere l'acqua e
        il miracolo del suo tramutarsi
        in vino, e letto le tue giornate in un libro,
        ma non ti ho mai avuta, mai toccata,
        mio Amore, mio Tutto, mai,
        peccato e tu non lo sai.
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          Scritta da: Sandro Spallino
          in Poesie (Poesie personali)

          Rimembranze

          Ricordi mi chiedesti
          le parole e i misteri che
          la vita dietro un velo adombra
          come la palude copre il fondo della
          terra e romba nell'argentea notte d'aprile
          sonnolenta,
          e da li vaga qualche odore
          dissepolto e lontano,
          di lacrime pungenti
          e scolorite andate primavere
          in cui il ricordo indugia,
          tra la pioggia e la luce schiusa
          che il tuo cuore sordo intese.

          Sorridi e vieni a bere
          questa poca acqua di pienezza,
          oggi dimenticando ieri
          vola come allegra vola l'upupa,
          il tuo sorriso è un aprir di
          tende che l'anima assapora,
          il tuo sorriso è un fremito
          improvviso che a svegliato
          rossi papaveri inattesi!

          Il giardino so ch'è assente,
          ma tornerà desto, fosforescente
          di lantane e gigli che coglierai
          per le tue stanze chiuse, risentirai
          quell'odore forte che la sete
          placa e illude di un
          risorgimento al cuore che va
          cercando cure. Su vieni, lasciati
          portare dalle mie mani,
          lascia che sia il tuo sospiro ad
          adornare il mio antico male,
          come sgorga l'acqua piovana
          sulle conche arse che mirano
          gli astri e li disseta, vuole il tuo
          cuore dissetarmi ora della sete
          mortale. Cessa di guardarmi,
          volgi le tue labbra viola alle
          mie increspate e baciami.
          Composta venerdì 14 febbraio 2014
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            Scritta da: Sandro Spallino
            in Poesie (Poesie personali)

            I giorni dell'amore perduto

            Ora che non c'è più l'amore,
            il nostro amore
            non ci sono più amori nelle strade,
            solo vento nei cortili e vestigia
            antiche di ciò che fu nostro,
            il nostro cuore. Il cuore.
            Camminavamo insieme,
            insieme al nostro amore
            e ai sogni dell'era
            svaniti come coriandoli,
            col pensiero camminavamo
            dell'abbraccio e dei soli baci.
            C'era un sole
            un cielo e rose nostre a brillare sempre,
            tu le stringevi col pensiero dell'amore
            li prendevi in mezzo al profumo
            dei fiori, delle stelle.
            Sono fuggiti ora il cuore
            i sogni e i fiori nostri
            dietro i cortili di stelle,
            non li avremo più
            i nostri intrecciati amori
            i giorni e le notti dell'abbandono.
            Composta giovedì 12 aprile 2012
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              Scritta da: Sandro Spallino
              in Poesie (Poesie personali)

              D'amore amandoti

              Sole lieto e mite di
              una rosa, sui bianchi muri
              ove si specchia languida
              sua ombra e approda come
              la colomba il balsamo
              d'Amor secreto che ho
              per te.

              Azzurro cielo di una viola
              sogno la prima campestre
              aurora, sfioro l'intreccio
              palpito della sua chioma
              assorto a un fluttuo
              di una spiga in oro,
              la rondine s'invola.

              Col suo amore teneva le
              mie mani strette in tanta
              sottile innocenza, sentii quel
              dolce inquieto male che la
              passione induce a trasognare
              gli amanti innamorati,
              era sospirosa e lenta
              fresca onda vergine di un mare,
              abbandonata a me sotto
              ombrose cime e con le braccia
              gentili avvolte in grembo,
              si udiva come un canto di
              ruscello attraversarle il volto
              dolce più che un vento.

              Io la guardavo al cuore mio
              poggiata in lieve sorriso
              dormento.
              Composta mercoledì 5 marzo 2014
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                Scritta da: Sandro Spallino
                in Poesie (Poesie personali)

                Hai profonde le radici in me

                Hai profonde le radici in me,
                come un salice che non ha tregue
                hai linfa e sussurrate preghiere
                anche il tuo nome freme
                laddove sta scritto,
                in rari abbagli di luce
                sott'acqua dove arde e traluce.
                Così oggi ti penso
                come a un bimbo schiuso
                a un evento,
                mentre carezza e ti ruba il vento
                fuggire non posso
                ma il tuo irrequieto silenzio.
                Composta giovedì 13 giugno 2013
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                  Scritta da: Anna Rijtano Mallus
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Canti Mattutini

                  I canti mattutini di nidiate pigolanti
                  il cuor suo rendean contento.
                  E, mentre con lor dialogava
                  il suo volto risplendea gioioso al sol.
                  Vi prego, augelli, tacete per un poco,
                  lei si è addormentata in un quieto sonno profondo!
                  Tacete, augelli, ancor per poco,
                  non rammentate all'affranto cor mio
                  ch'ella non potrà piu udire
                  il vostro melodioso canto.
                  Composta giovedì 30 novembre 2006
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                    Scritta da: Stefano Medel
                    in Poesie (Poesie personali)

                    La vita così

                    E la vita è tutta così,
                    un a mezza fregatura;
                    un po' va bene, un po' male,
                    un po' va dritta,
                    oppure un po' storta;
                    ogni giorno, si impara qualcosa;
                    e al male,
                    segue il bene,
                    ma bisogna fare molta
                    strada,
                    per trovarlo;
                    bene e male,
                    eterna lotta,
                    senza fine,
                    la vita è così.
                    Composta domenica 25 maggio 2014
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