Neri come la notte i suoi capelli,
di ruggine e bistro i suoi occhi.
Mi disse "guardami" e lo guardai.
Con meraviglia ammirai il suo viso
le sue labbra, il suo sorriso,
mi disse "toccami" e lo toccai.
Con un solo dito esplorai il suo viso,
seguii i contorni di quel sorriso,
mi disse "baciami" e lo baciai.
Da allora nulla tornò come prima
e nulla fu poi come allora.
Amare è credere senza una fede
riflettersi senza uno specchio
dipingere senza una tela
viaggiare senza spostarsi
sognare senza dormire
sentire senza ascoltare
leggersi senza vedersi
trovarsi senza cercarsi
agire senza capire
arrivare senza partire
insegnare senza imparare
crescere senza invecchiare
costruire senza progettare
ideare senza pensare
percorrere senza voltarsi
vivere senza esitare.
È in quel cuore tormentato,
scenario di battaglie vitali,
che arde quella preziosa fiamma
di cui ogni essere farne a meno non può.
Come rosa delicata,
di notte emana il suo profumo.
Guarda verso quel blu infinito
e aleggia quell'entourage di balsamici
e nobili desideri,
con l'intramontabile speranza
che faccian breccia nel cuor dell'amata.
Questa vita,
che non si ferma mai,
la fortuna non ti aspetta,
e passa poche volte;
come un autobus che fa,
poche fermate,
se lo perdi, sei fregato;
se ti giochi certe occasioni,
poi non ricapitano più;
poche fermate,
un autobus, che non aspetta.
Sono libero di vivere
tra mafie e corruzioni
sono libero di uccidermi
grazie allo stato alle sue istituzioni
sono libero di vivere questa vita senza sbarre
rimpinzarmi di veleni
e vomitar codici a barre.
Sai amore
mi piace ancora soffermarmi
e cercarti tra i raggi del sole
mentre i rami e le foglie fanno impazzir le ombre
oppure tra le correnti del fiume
dove il tuo viso è tutto
tra cielo e terra.
Mi avanzano parole
Che non so più dove posare
Nel disordine caotico del mio disordinare
Proverò ad aprir la porta
Proverò a lasciarle andare
Forse il vento può raccoglierle
Forse lui le può aiutare
Io son stanco di parole
Che non so più dove posare.
Breve il mio tempo
nel tuo abbraccio,
lontana da me
dimori
anche se la tua anima
m'è vicina.
Sfuocato,
il lieve tocco
delle tue labbra,
è alito d'amore
e soffia
sul mio disperato cuore!
Dietro le grate di un cielo verde.
Occhi.
Occhi grandi.
Occhi piccini.
Occhi invecchiati.
Occhi stanchi.
Occhi ricchi di speranza.
Sono lì dietro le grate del mondo ad aspettare.
Mentre il mondo ricco di avarizia.
Falsità.
È chiuso dalle mani nere che lo trattengono.
Mani ricche.
Mani sovrane.
Mani nere che hanno imprigionato l'umanità.
Mentre il lusso primeggia oltre le grate.
A volte pensiamo
che la nostra vita sia uno schifo,
a volte è meglio rimangiarsi
quello che si pensa,
la sofferenza è sempre pronta
davanti alla nostra porta.
Il mio pensiero va a te che vivi sapendo,
a te che tutta la vita hai sempre sperato,
di avere un lavoro, di essere amato,
di stare insieme alle persone più care.
Ma il destino che è sempre vigliacco,
lungo la strada ti ha fatto un strappo,
senza guardare mai chi ha davanti,
toglie la speranza sempre ai più santi.
Ma di questo c'è anche il perdono,
di chi come te non ha più nessuno.