Poesie personali


Scritta da: ROBERTO POZZI
in Poesie (Poesie personali)

Lacrime di passione

Una goccia dopo l'altra
continuava a sgorgare dalle mie pupille,
un altro sfogo dello spirito ferito
dall'aridità di gelide anime
che non avevano ancora imparato
la differenza tra apatia e simpatia.

L'ultimo scempio era stato perpetrato
dai cosiddetti "esseri" per cui
il significato della parola "umano".
era un sinonimo di debolezza,
i miei occhi gonfi di malinconia
si erano finalmente arresi:
non riuscivano più a trattenere
le migliaia di gocce
ormai divenute lacrime
di un'anima sofferente
dell'amarezza di ogni giorno....
l'indifferenza!

Non mi vergogno più di niente,
sono orgoglioso di piangere
come un immaturo bambino,
certo che soffrire per la fine di una passione,
la morte della spontaneità dei sentimenti
decretato dal menefreghismo collettivo,
è tutt'altro che una consolazione.
Non c'è alcun senso liberatorio
nel mio disperato pianto,
le lacrime non mi restituiranno
gli istanti di felicità rovinati
dall'ignobile narcisismo
della mia patetica razza.

Mi toccherà pure vivere
in questo dannato inferno terreste,
ma neanche il diavolo in persona
riuscirà a derubare la mia sublime passione
per il sentimento divino dell'amore...

l'estasi di amare qualcuno più di se stessi
rimarrà' per sempre scolpito nell'anima
come la massima espressione della mia umanità!
Composta lunedì 17 febbraio 2014
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    in Poesie (Poesie personali)

    Imbrunire

    La terra canta dolce di tramonto,
    in estasi di cielo l'orizzonte
    apre l'uscio a misura di pennelli
    a parole pacate dietro i monti,
    e di silenzio abbevera le valli,
    sospeso alla magia della campagna
    m'infittisco di alberi, tra fronde
    si leva a curiosare qualche guizzo
    di sole calmo, ed è poesia di trilli.
    In lontananza fermo di lavoro
    raggomitola il giorno il contadino
    sulla terra sdraiata mescolando
    i passi stanchi all'imbrunire e l'oro...
    e lascia qualche brivido che passa.
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      in Poesie (Poesie personali)

      il cuore perduto

      guardo svogliato le immagini di un film,
      la mano gratta distratta il telecomando.
      Sento il rumore dell'acqua nella doccia,
      scorre sul corpo che ho sporcato stasera.
      Annuso le mani
      che prima profumavano di lei
      adesso puzzano di vecchia storia
      durata un'ora.
      Strano concetto
      che ho maturato
      del tempo dell'amore.
      Come se fossero
      le fasi di una vita a due.
      All'inizio ti distendi
      alla fine non ti lasci,
      ti alzi dal letto ed è finita.
      Non mi domando
      perché abbia accettato,
      si sia spogliata.
      Forse mi ha amato,
      almeno per mezz'ora.
      Ho solo fretta che se ne vada,
      che porti via il suo corpo,
      le parole dette,
      l'intero fatto.
      Per ritornare in me
      dovrò domani
      non ospitare qualcuno in casa mia,
      ma suonare a quel campanello,
      entrare in quella casa
      dove dopo un'ora,
      prima di andarmene,
      tolgo dal portafogli il suo "dovuto",
      incasso il
      "ciao tesoro è stato bello, torna presto se vuoi sei sempre il benvenuto".
      E mentre lei lo dice
      osservo il portafogli
      e penso che sia lui il vero benvenuto.
      Composta lunedì 17 febbraio 2014
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        Scritta da: Marilisa Menegatti
        in Poesie (Poesie personali)

        Così si liberano

        Così si liberano
        le anime perse
        circondate da un torbido avvenire
        profumato solo di gloria falsa
        distillato assieme ai vini
        il loro ego così obbligato.
        Così si liberano
        di un peso morto da tempo
        che non ha mai dato loro noia.
        L'hanno spostato a loro piacimento
        e scaricato le loro colpe
        confondendo la memoria.
        Così si liberano.
        Composta mercoledì 29 gennaio 2014
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          in Poesie (Poesie personali)

          Nulla posso

          Prepotente
          flusso
          penetra la mente
          benché sbarri
          immagini, suoni, emozioni,
          nulla posso
          incapace a dominare
          ricordi
          di noi,
          galoppano
          sinuosamente,
          vano è distrarsi
          irrompi nei miei
          intimi silenzi
          dimenticarti
          è innaturale!
          Rievocarti
          anche quando
          non voglio,
          non è silenzio
          questo
          ma assordante
          rituale
          fulcro nella tua assenza
          furtiva angoscia
          che aleggia
          sull'anima mia
          mentre tutto scorre
          come sempre
          giorni funerei
          che solcano dolore
          senza rumore!
          Composta domenica 16 febbraio 2014
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            Scritta da: Sandra Piogia
            in Poesie (Poesie personali)
            La dignità l'ho vista
            tra una piega nascosta di un vestito
            un filo di cotone scolorito
            cuciture fatte d'anima e di cuore
            dove c'era la speranza dell'amore.
            E tu piccolo cucciolo tenero fiore,
            vorrei raccontarti di un'emozione
            vissuta e raccontata da un'altra vita
            che ti dia la speranza grande e infinita
            l'anima non muore mai
            e nelle cose resta,
            in vecchie gioie dove poi fa festa.
            Composta domenica 16 febbraio 2014
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              Scritta da: realtà
              in Poesie (Poesie personali)

              Guardando le montagne

              Guardando le montagne,
              bianche come lavagne,
              i pensieri, come valanghe,
              scrivono confuse righe.
              Mentre la massa sotterra,
              nessuna via di chiarezza,
              la mia mente afferra.
              Una nuvola bianca,
              offusca la vista,
              la confusione resta.
              Poi d'improvviso,
              scende il silenzio.
              Sul mio viso,
              senza delizio,
              amara chiarezza,
              seguita da un giudizio,
              si fanno visibili.
              Tanto grande, quanto bella,
              la montagna non risparmia.
              Essa va vissuta,
              con saggezza e speranza.
              Composta domenica 16 febbraio 2014
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                Scritta da: Gennaro Keller
                in Poesie (Poesie personali)

                Lo scrigno dei sogni

                Nello scrigno dei sogni
                il cuore non muore
                l'Amore vive
                e l'Anima vola
                ad incontrare il sole.
                È senza tempo l'Amore,
                non ha fretta l'Amore,
                solo musica intorno
                in un'armonia
                di corde vibranti.
                Nello scrigno dei sogni
                i cuori impazziscono
                nascondendo al mondo
                un desiderio proibito
                di corpi amanti
                che si perdono
                nella menzogna del nulla.
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