Poesie personali


Scritta da: Linda Reale Ruffino
in Poesie (Poesie personali)
È partire
per incontrarsi in un sogno,
nei giorni e nelle notti
che mantengono vivo
il fuoco di un camino,
con tenerezza e passione
e dolcezza e ardore...

È fermarsi
per superare inevitabili ostacoli della realtà,
in sere mai troppo buie
finché amore e tenerezza
sapranno dar luce
a tutte le ombre insinuate
fra le pieghe dei cuori!
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    Scritta da: C. Veratelli
    in Poesie (Poesie personali)
    Anima mia
    lontana dal mio respiro
    ma vicino in ogni battito
    di cuore mio
    tremore, fremito
    di un amore, sognato
    e ora avuto
    esisti
    dentro me
    ti sento in ogni parte del
    mio corpo come sangue
    che scorre dentro la
    vita mia come una dolce
    melodia
    avvolgimi tra le tue braccia
    sei l unico scudo tra me
    e il buio del mondo
    stringimi e io non avrò
    più paura.
    Composta domenica 12 gennaio 2014
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      Scritta da: Enzo Di Maio
      in Poesie (Poesie personali)

      Io sono nato ieri

      Io sono nato ieri
      e di sicuro ci ho provato
      a cambiare questo mondo disastrato

      Io sono nato ieri
      e non ero solo, eravamo tanti
      i fiori della gioventù più bella
      oramai svanita, che non c'è più

      I fiori che allora venivano armati
      e partivano soldati
      per andare a morire in guerra
      dall'altra parte della terra

      I fiori che appassivano in Vietnam
      in Cambogia in altre parti
      per appagar la cupidigia dei potenti

      Io sono nato ieri
      e che ne sa oggi la gente
      se quelli che son tornati
      li chiamavano drogati

      Che ne sa la gente
      che l'eroina te la dava l'esercito
      l'aviazione e la marina
      "Non avrai paura e ti sentirai più forte"
      ma era come una condanna
      a morte

      Che ne sa la gente
      di chi è tornato ormai tutto sfasato
      morto dentro, e mai più' rinato

      Io sono nato ieri
      ma l'orrore ancora dura
      non è mai passato
      la mente urla
      ma fuori è come un lieve sibilo
      che si perde, tra l'assordante indifferenza
      emanata della gente

      Ancora oggi nulla è cambiato
      il cannone ancora tuona
      solamente si è spostato
      L'ultima speranza è che la terra
      gira, e gira, gira, gira
      un giorno ritroverà la rotta
      e si possa viver alfine in pace
      con amore, senza lotta.
      Composta domenica 12 gennaio 2014
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        Scritta da: Luigi Berti
        in Poesie (Poesie personali)

        La distruzione

        Quando il sole
        non sarà più sole,
        perché i suoi raggi
        non emaneranno più calore.

        Quando il cielo
        non sarà più cielo,
        perché gli uccelli
        non saranno più in volo.

        Quando il mare
        non sarà più mare,
        perché i pesci
        non riusciranno più a respirare.

        Quando un fiore
        non sarà più un fiore,
        perché la terra non sarà più quella
        che c'era prima della guerra.

        E quando un uomo
        non sarà più un uomo,
        ma solo il frutto di una nazione,
        che lo prepara alla distruzione.

        Quando poi
        avverrà tutto questo,
        il mondo non ci sarà più
        e noi con esso.
        Composta martedì 12 gennaio 1988
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          Scritta da: mystral01
          in Poesie (Poesie personali)

          Le strade che non ho percorso

          Cosa rimane di te,
          senza ciò che sei stato?
          I tuoi errori sono stati
          la morte dell'uomo
          che non sei mai stato.

          Come puoi amare il mondo
          se neanche accetti le mille strade
          sbagliate
          che hai deciso
          tu stesso
          di percorrere.

          L'amor che non hai dato
          ogni sera ti ha lasciato,
          come il mostro della notte
          a cui invochi
          portar la morte.
          Composta sabato 11 gennaio 2014
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            Scritta da: mystral01
            in Poesie (Poesie personali)

            Vicolo cieco

            Chi sei
            ormai non sai,
            ciò che hai dentro
            inciso nel petto,
            così viscerale
            da far tacere il piacere.

            Tutto
            è così indecifrabile
            ai tuoi occhi stanchi
            che vedono, ancora
            i vecchi pugnali
            nelle ombre del giorno.

            Cosa puoi fare?
            Perso così,
            nelle tue perdizioni
            nei tuoi ideali,
            che ti costarono
            una vita felice.

            Cammina
            corri e fuggi,
            via da qui.

            Trascinati,
            sebbene col pesante masso
            delle tue sconfitte
            che ogni istante ti spinge, violento
            a baciare la terra.
            Composta sabato 11 gennaio 2014
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              Scritta da: A. Cora
              in Poesie (Poesie personali)

              Diletto

              Non
              c'è nulla
              che possa inventare
              nulla al'immaginario
              lasciare

              Che possa il tuo viso ignorare
              Nulla nascosto dal cuore, che possa un poco
              tediare quel'infinito
              pensare

              Suggerire un diniego, o un mancato sorriso, capace
              di evitare rispetto, a quel'immenso
              diletto

              Per quanto la mente s'impegni fra tutti i rimasti
              pensieri quel'affannoso cercare

              Non scorgo parola a servire, quel troppo che resta da dire
              ciò ch'è impossibile a descrizione
              dettare

              Ripagando in frasi gentili, ciò che avvolto d'amore, forte
              m'hai fatto provare

              Del tuo profumo la brezza, dalla tua mano carezze, dal
              tuo corpo freschezza

              Dalla tua bocca quei baci, che ignoravan la fretta
              perché amavi baciare

              Ho mille libri in cassetto, ove parole trovare
              ho mille sguardi negl'occhi, ove ti
              posso trovare

              Un solo nome nel cuore, per le mie
              notti insonni, al quale dire
              qualcosa.
              Composta mercoledì 11 settembre 2013
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                in Poesie (Poesie personali)

                Lira e trombe equoree

                Fino alle nane dune
                e prima delle spente agavi
                sospinto da impeti di vento
                turbinoso di spume e bolle
                brilla scava risucchia e rode
                il frangente rabbioso,
                più rigurgita e più attacca
                senza posa barche in secca
                o ancorate a fronti murati.
                Ancor rimbomba, più in là,
                il mugghio tra gli irti scogli
                erti a difesa di lidi e case
                a schiera sul litorale.
                Ah fragore prossimo che stridi
                con silenzi e quiete
                di piane valli e cime sommerse!
                Dal lungomare flagellato
                dalla tua ira, oggi
                con occhi vuoti ti fisso mare
                lira e trombe equoree ascolto
                e in segreto di me ti parlo;
                oltre la vista che ti confina
                sondo il mistero che mi infondi
                e interpreto la sua voce.
                Simili e dissimili forse
                a volte le nostre vite:
                sempre nuove masse acquee
                da fiumi e cielo o cloache
                a te convergono copiose;
                per noi se evapora la speranza
                e prosciuga l'illusione
                possiamo solo incenerire
                e sale mai daremo dopo il rogo
                del sole che nasce e muore
                sul tuo orizzonte mobile
                al variare dell'altura
                del belvedere da cui ti guardiamo.
                L'attesa dell'amo che risale
                speso ha successo per il pescatore
                per noi privi di fede
                qualunque sia l'esca usata
                dall'insondabile mistero
                dell'essere mai nulla pescheremo,
                conchiglie o perle di sapienza
                dalla battigia della vita
                mai raccoglieremo.
                Il tempo è veloce e il vivere
                tra maree di stagioni
                ci sbatte col suo moto
                e come acqua che passi
                tra le dite delle mani
                in un niente fugge:
                zavorrati da malinconie
                annegheremo all'improvviso
                o a poco a poco e negli occhi
                ci resterà la speme delusa
                di avvistare una riva
                che noi naufraghi tra flutti
                mettesse in salvo dalla morte.
                Composta venerdì 3 gennaio 2014
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