Poesie personali


Scritta da: Enrico Giuffrida
in Poesie (Poesie personali)

Quel Natal che s'avvicina

Di in ora in ora,
luminarie natalizie s'accendono per le vie
I negozi sfavillano di luci,
s'ergono maestosi incantevoli abeti,
in un angolo appare quell'umile capanna,
sfere di vetro rispecchiano
la sontuosa luce di moccoli adornati,
da fili dorati pendono aurei e alati messaggeri divini;
Per le strade si odora
l'acre profumo delle caldarroste.
Da grandi uncini,
scendono salsicce e salamini
La vista di Bianchi Pandori,
fa aumentare di già il girovita;
mentre vini e spumanti
seminano apparente allegria
Mentre il desiderio d'affari
si propaga a macchia d'olio,
il mio cuor,
dimenticato da colui
che è sorgente del vero amor,
lentamente e affannato,
si maschera per quei dì,
in cui l'umane virtù
li convertì in consumismo e falsità.
Composta martedì 26 novembre 2013
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    Scritta da: Michele Gentile
    in Poesie (Poesie personali)

    Via capo soprano

    Non si cresce senza lacrime
    non si sceglie il cielo
    sotto cui sbagliare.
    Sopravvissuti
    al giorno
    qui
    cavando gli occhi al cuore
    quando la promessa delle onde
    si vendeva al peggiore offerente.
    C'era poco da fare,
    molto da sapere
    memorie di un passato,
    dolore presente.
    Forse l'abisso
    a riempire il vuoto
    di un fiore
    partito per l'inverno
    senza fiatare.
    Eravamo noi, vite improvvisate,
    ricchezza depredata
    ai confini della sera,
    accampata alla bene e meglio
    sul ciglio della strada,
    impossibili,
    difettosi,
    noi
    scortati da un sole amaro
    già andati chissà dove
    gli ultimi,
    le ombre
    di via capo soprano.
    Composta lunedì 25 novembre 2013
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      Scritta da: Susan
      in Poesie (Poesie personali)

      Una storia vera

      Ho visto giorni
      bui con la
      violenza fisica
      e psicologica...
      Ho visto la morte
      e la paura.
      Ho protetto i
      miei figli e me
      ne stavo in
      silenzio,
      Un giorno la
      morte mi sfiorò
      ed allora capii
      E mi ribellai
      Capii che io
      meritavo di più i
      miei figli
      meritavano di più!
      Io sono una
      Sopravvissuta!
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        Scritta da: Sandra Piogia
        in Poesie (Poesie personali)
        Anima ti ho vista piangere
        ferita delusa
        hai chiesto aiuto
        come potevo io curare i tuoi graffi
        non si vedevano
        erano incisi dentro
        come potevo arrivare a toccarli
        erano dentro impressi
        nella tua anima
        profondi come solchi nel terreno
        terra incolta del tuo cuore
        solchi
        oh anima
        come arrivare a quei graffi
        che bruciano più del fuoco
        e adesso resterà nascosto
        sotto la cenere
        che brucerà a poco a poco
        quel che resta di te.
        Composta domenica 25 novembre 2012
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          in Poesie (Poesie personali)

          I sensi dell'anima

          I sensi dell'anima
          si chiaman sentimenti
          e siamo in tema
          di patimenti.
          Con la pietà
          s'inizia a patire,
          con la carità
          si comincia a capire
          ma è la bontà
          che ti fa gioire.
          La gelosia, invece,
          ti porta all'invidia
          e di risentimenti e rancori
          pervieni all'odio
          nel suo gelido squallore.
          Solo se apri gli occhi
          ti ravvedi, infin,
          alla luce dell'amore.
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            Scritta da: Marilisa Menegatti
            in Poesie (Poesie personali)
            Come denigrare il tuo valore
            la tua bellezza
            quando beltà e valore
            sono le tue più grandi lodi?
            Nessun intrigo
            viene accolto da quest'anima.
            Nessun silenzio
            è più così dolce
            da riempire il silenzio.
            Forse il tuo disprezzo
            è così facilmente visibile
            nella nebbia
            nel buio di questi giorni
            nella tua indifferenza.
            Cos'ha fatto la mia mano di male
            se non scrivere versi?
            Forse tali versi
            privi erano di contenuti bennati
            o forse
            ne eran talmente colmi
            da spaventare
            anche la più grande entità esistente
            che al tuo orecchio ha suggerito
            di fuggire così a passo veloce.
            Sono solo una donna
            gentile, no di certo, è chiaro.
            Perché amaro è il mio disprezzo
            contro coloro che il rispetto
            lo hanno lasciato nel letto natio.
            Se solo tu potessi udire
            l'eco di quest'anima
            dichiarerebbe al tuo cuore
            mille e più volte
            un amore che non le è permesso,
            ma che le spezza il fiato
            tanto è grande, involontario e puro.
            Perciò mio amato
            non disprezzar me
            e nemmeno te stesso.
            Sei così valoroso nell'animo
            da meritare tutto il bene concesso.
            Come può biasimarti la mia anima
            tu sei te stesso soltanto
            ed è proprio te stesso
            ch'ella, la mia anima, ama
            quindi da te non può fuggire pertanto.
            Ed ora, mio gentile amico
            lascia che te lo ripeta ancora.
            Le tue tasche
            del mio amore sempre colme saranno
            perché della materia a volte verran private
            ma dell'infinito esse sempre si nutriranno
            anche se i tempi di gloria smarriti diverranno.
            Così il mio cuore
            valso un attimo di visione
            combatte e cede i suoi valori
            al più amabile di tutti gli splendori.
            Così la mia mano si arrese
            gettando nel fuoco l'orgoglio
            scribacchiando ancora questi versi
            senza la certezza che i suoi occhi
            gioire di essi potranno.
            Composta domenica 24 novembre 2013
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              Scritta da: Enrico Giuffrida
              in Poesie (Poesie personali)

              Il cantico della neve

              Nella notte bruna
              Al chiar di Luna
              Risuona il cantico della neve
              Della perla che vien giù lieve

              Fiocchi bianchi scendono,
              le mie labbra sorridono
              e intanto il paesaggio si purifica,
              la mia triste vita si addolcifica.

              Tutto si ricopre di un bianco manto
              Dal mio cuore si innalza un lento canto,
              che ringrazia e saluta il Signore,
              della neve l'assoluto creatore.

              Intanto gli alberi spogliati,
              magicamente vengono imbiancati;
              la natura si addormenta
              cadendo nella morte lenta.

              I cuori si raffreddano,
              come cemento si pietrificano;
              ma il mio cuore è diverso,
              dalla solitudine è emerso,
              per incontrarsi con la sua amata,
              che Dio l'ha mandata,
              per donare al mio viso
              un dolce e sincero sorriso!
              Composta sabato 8 dicembre 2007
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                in Poesie (Poesie personali)

                Tempo

                Lasciatemi pure qui ai piedi di quest'angelo,
                creatura dal volto bellissimo
                che neanche il tempo potrà mai violare.
                Un angelo di cui possa innamorarmi,
                di cui possa contemplarne la bellezza per 'eternità.
                Lasciatemi pure qui, io saprò aspettare.

                Non colmate di dolore il vostro cuore, lo raffredderete.
                Gioite semmai, ricordandomi com'ero e io vivrò.
                Lasciatemi pure qui e io attenderò
                che giunga il momento di riunirmi a voi.
                Lasciatemi pure qui, ma non all'ombra di quel cipresso,
                perché esso invecchierà e morirà,
                ricordandomi ogni giorno il tempo che è trascorso.

                Ai piedi di quell'angelo fatelo vi prego,
                nessun freddo inverno e nessun'assolata estate
                intaccheranno la sua superficie,
                resisterà alle intemperie,
                ai gelidi forti venti e alle piogge violente,
                come il mio cuore ha fatto fino all'ultimo istante.
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                  Scritta da: Enrico Giuffrida
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Notte di Pioggia

                  Come lacrime
                  scendono le stille della pioggia
                  ne irrorano i capelli d'ogni colore
                  reidratano la pelle d'ogni essere
                  segnano con tristezza il cuore di chi è solo
                  tracciano dolce emozioni negli amanti
                  purificano talvolta le nostre città
                  unte anche dalla mano
                  di chi da quel giorno che fu
                  rimase legato a Pluto.
                  In quella notte,
                  di quel venerdì d'autunno inoltrato,
                  mentre Eolo spazza i segni della verde speranza
                  e la natura si prepara al suo gelido letargo,
                  i miei occhi ti cercano
                  tra quelle finestre appannate;
                  si accendono come lanterne nella notte,
                  così come i miei pensieri rinascono
                  dopo un'apparente riposo diurno.
                  Il tuoi occhi scrutano i miei desideri
                  e con il rossore del mio viso,
                  lentamente le mie palpebre si addormentano,
                  aprendo il varco al mio io interiore
                  che va alla ricerca del tuo cuore.
                  Composta venerdì 22 novembre 2013
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