Poesie personali


Scritta da: A. Cora
in Poesie (Poesie personali)

Per amore

Non
ti chiedo
di essermi amica

Per qualche istante di vita
insieme per mano
vissuta

Nel passeggiare stagioni, per qualche
lieve emozione, o rammendare
strattoni

Tu sei tutto ciò che il respiro più lungo ha bisogno
per valicare la cima più alta d'un sogno

Per sopire il più vasto grido
del cuore

Non ci sarebbe il mare, il cielo, il vento, il sole
ne luce avrebbero ancora i miei
occhi

Se tu non fossi, quel batter più forte del cuore
che solo pensandoti
esplode

Non avrei quella la pace del corpo
o del'anima quelle parole che solo regala
l'amore

Quando per esso si vive
quando per esso
si muore.
Composta mercoledì 4 dicembre 2013
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    Scritta da: Sandra Piogia
    in Poesie (Poesie personali)
    Caro mondo io vado a dormire
    portami un giorno per il quale gioire
    portami un'alba con gioia colorata
    che mi faccia passare una buona giornata
    portami un allegro e spensierato mattino
    che al mio umore possa fare un inchino
    porta un bel pranzo nel mio mezzogiorno
    con serene risate come contorno
    un pomeriggio tranquillo per riposare
    e poi una serata per poter amare
    accompagnami mondo ora per ora
    e fa che il mio cuore si emozioni ancora.
    Composta sabato 25 febbraio 2012
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      in Poesie (Poesie personali)

      Fiamme

      Ho bruciato i miei pensieri tra le fiamme,
      ho sotterrato il mio dolore,
      la cenere vola via lontana
      portata dal vento,
      assieme alle lacrime
      le quali rigano il mio volto,
      bagnando la mia anima,
      facendola soffocare.
      Righe nere di trucco
      disegnano la disperazione su mio volto,
      sono senza una maschera,
      senza pelle,
      completamente indifesa
      dalle ferite che sanguinano.
      Per le cicatrici dovrò aspettare il tempo
      che mi abbracci
      regalandomi un sorriso
      che nella tristezza
      sembra impossibile da fare.
      Composta martedì 3 dicembre 2013
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        Scritta da: A. Cora
        in Poesie (Poesie personali)

        Senza tempo

        Colsi
        da sguardi ridenti
        quelle mai dette
        parole

        Quel annuire soltanto, quei sorrisi
        avvolgenti

        Poi, furono solo dolci, audaci, ardenti
        momenti, privi di vera coscienza, senza
        ne ore, ne spazi ne tempo

        In un concerto, di sensi, di mani, di occhi
        di bocche, di cuore

        Quella lunghezza d'un bacio e la sua ampiezza
        furono immense, furia, uragano
        tempesta, fragori
        Pioggia confusa, battente

        Calma assoluta dei venti, senza inizio
        senza fine, senza confine
        senza alcuna
        carenza

        Mentre ti vestivo d'amore
        con l'ultima manciata
        di sguardi, rimasti
        contenti.
        Composta martedì 3 dicembre 2013
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          Scritta da: A. Cora
          in Poesie (Poesie personali)

          Quella che sei

          Amo
          quella che sei
          pur se dagl'occhi
          distante

          Mentre cammino, da solo l'oscura
          strada che veste di nulla
          il mio tempo

          Come smarrito passante, avvolto dal
          soffi gelati del vento

          Sulla scia rovente, della tua
          assurda mancanza

          Come una stella, da spazi
          radiosi del cielo
          cadente.
          Composta martedì 3 dicembre 2013
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            Scritta da: Enrico Giuffrida
            in Poesie (Poesie personali)

            A mia madre

            Oh madre,
            dov'è il tuo dolce sorriso,
            la gentilezza dei tuoi anni
            la grande maestria di udire
            il dolore dei miei anni?

            Dimmi,
            quale mano rubò gli abbracci,
            quel nobile vezzo materno,
            pane quotidiano per ogni figliuolo?

            E chi oscurò il tuo volto?
            Chi abbondò l'ira nei tuoi occhi?
            Chi piantò Alocasia tra quelle che un tempo
            emettevano parole dalla soave melodia?

            Madre, dimmi,
            dov'è l'agognato paradiso del dialogo?
            Dammi un segno, una mappa,
            indicami i sentieri per cui io devo peregrinare
            le montagne da scalare,
            l'erta via del calvario,
            ove portare la prematura croce
            di una gioventù negata.

            Dimmi!
            Composta lunedì 2 dicembre 2013
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              Scritta da: A. Cora
              in Poesie (Poesie personali)

              Carenze d'un sole

              Non
              lascerò più
              al pensiero, ancor respirare
              il tuo cielo, né inseguirne
              gl'amati colori

              O sognarne la notte, quei suoi più
              lievi tepori

              Ne più scorgerai la mano, ha mendicare carezze
              a rincorrer l'ebbrezza di quel sapore di voce
              racchiusa in dolci
              parole

              Ceduto alla resa, come bimbo affamato d'un pane
              con dita tremanti d'attesa

              Solo con le ciglia sbarrate, innanzi al'ignota
              timorata croce

              Resteranno i miei occhi rinchiusi
              nel buio più scuro
              del cuore

              Discosto e carente
              d'un sole.
              Composta lunedì 14 ottobre 2013
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                in Poesie (Poesie personali)

                Come a mosca cieca

                Andare a tentoni col pensiero
                di qua o di là che cambia
                se fatalmente sempre
                allo stesso punto poi arriveremo?
                Valga il vero fatidico, non si disvii:
                il turbine che mulina la vita
                e ci alza e ci spinge
                sulla torre da cui scrutiamo
                il senso ultimo delle cose
                nell'effimero ha sempre sbocco.
                A che nelle fenditure spiare
                se neppure alla luce vediamo!
                Solo un infingimento, mi ripeto,
                stipulato segretamente col cuore,
                -leva per il cambio della vita-
                ci salva dal groviglio
                di tenebre che ci attornia
                e ci catapulta su altra corsia.
                Falliti recensori di noi stessi
                ammettiamo onesti e convinti
                di non sapere niente
                oltre il solo fatto innegabile
                che sorge e tramonta il sole
                e si nasce e si muore ogni giorno.
                Fermarsi a mezza via
                di una strettoia di congetture
                o in alto mare o in una secca
                o su un cacume d'argilla di intedimenti
                sempre smarriti oltre ci si perde
                e alla mente un perché resta ignoto.
                Non si svelerà mai e poi mai
                la forza ignota che ci affatica
                e spinge i nostri passi ancora,
                il fluire di una potenza in atto
                che si attarda e ci solleva
                e in altri ondeggiamenti ci sbatte.
                A uno svolto, dopo un dedalo
                di malinconie e di pensieri,
                di colpo, riprendono battiti,
                ci appare una linea d'orizzonte
                e un senso di essere ci evoca.
                Bisogna uscire indenni, lucidi
                e irrobustiti dai soprassalti del vuoto
                per immaginare una sopravvivenza:
                dove poi andremo a finire, poco conta.
                Per ora, non accenderemo ancora
                ceri all'illusione e alla speranza;
                un po' di fuoco vivo nel crogiolo
                pur ci sarà sotto la cenere; domani
                ritorneremo nella bolgia dei recitanti,
                occultando l'incontro col nulla,
                continueremo a blaterare qualcosa.
                Composta sabato 30 novembre 2013
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