Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

19 aprile 1977 domanda

Ma tu le capisci quelle parole difficili che sembrano dette per tutti e che forse nessuno comprende
la capisci questa guerra (di numeri ed idee) che nessuno ha voluto
e che tutti combattono
le capisci le preghiere che dici solo per abitudine
e tua moglie
la capisci questa tua scelta
non rispondere
sta zitto
forse è meglio non capire niente
o far finta di non pensare e tirare avanti.
Composta martedì 19 aprile 1977
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    19 aprile 1977 la sera

    Ora son grande e puro
    finiscono qui le mie paure.

    So che castello mi crede buono,
    sa farsi amare.

    E cedo all'antico che mi vive intorno,
    a questi muri
    al verde
    agli ulivi,
    e cedo ai ricordi ed ai sogni
    e son davvero grande e puro.

    Forse castello ha ragione ad amarmi
    qui sono un'altro uomo.
    Composta martedì 19 aprile 1977
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      25 marzo 1977

      Voglia di dormirti accanto,
      di svegliarmi ogni tanto per essere sicuro che mi sei ancora vicina,
      dormi e forse sogni le belle cose di ogni giorno.

      Voglia di parlarti
      senza farmi sentire per non disturbarti
      e farti voltare.

      ... ma chi sei,
      come sei qui
      ... voglia di essere lontano a correre
      inseguito o inseguendo
      voglia...
      ma voglia di che
      voglia di ogni giorno,
      voglia di essere solo in questo grande letto
      senza nessuno accanto
      e forse soffrirne.
      Composta lunedì 23 gennaio 2012
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        19 novembre 1974

        La realtà della guerra
        la tristezza antica dei tempi di pace
        lo spirito che cala col passare degli anni.

        Guardi con occhi stanchi l'ultimo cavaliere che lascia la città e ti chiedi con malinconica paura e rassegnazione se il tempo antico è andato.
        Poi ti volti lentamente indietro e torni sui tuoi passi
        più stanco che mai.
        Composta lunedì 23 gennaio 2012
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          Magra consolazione

          La sentenza è stata a me favorevole,
          l'avvocato ha esultato per la vittoria,
          io non ho più nulla che mi possa far esultare,
          dopo dieci anni ha solo vinto l'avvocato,
          la giustizia avrebbe comunque perso.

          La giustizia va resa ai vivi non ai morti e dopo dieci anni di tribunali siamo comunque morti.
          Composta martedì 24 gennaio 2012
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes

            A faccia in giù

            Faccia triste,
            faccia straniera,
            faccia da perdente,
            faccia da galera.

            Faccia da schiaffi
            o da carezze.

            Qual è di tutte queste la mia faccia vera,
            se ogni specchio si rifiuta di mostrarla.

            Devo aspettare il tempo giusto,
            chinarmi su di una pozza d'acqua
            per vedere come sono,
            ma la sola cosa certa
            è che la mia faccia è sporca,
            come l'acqua che me la rispecchia.
            Composta martedì 24 gennaio 2012
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              Scritta da: Alexandre Cuissardes

              Come ieri

              Tutti l'un contro l'altro,
              ma disarmati,
              tutti contro tutti,
              lutti contro lutti,
              una guerra come da ragazzi,
              pezzi di legno,
              sassi e tanta rabbia,
              dall'alto piccoli sovrani stanno ad osservare,
              gli unici armati,
              attizzano,
              ci prenderanno per stanchezza,
              per governare chi rimane,
              chi resta vivo alla fine di questa guerra fatta in mutande.
              Composta martedì 24 gennaio 2012
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